A Chioggia l'aritmia si cura col freddo
Eccezionale intervento per il trattamento della fibrillazione atriale con la crioenergia
Per il trattamento della fibrillazione atriale – la più comune forma di aritmia cardiaca – è oggi disponibile presso l'Ulss 14 di Chioggia, la crio-ablazione: una nuova tecnica che “viene dal freddo” e migliora e perfeziona la tradizionale ablazione transcatetere. La nuova metodica rende più sicuro e semplifica ulteriormente l’intervento mininvasivo di ablazione transcatetere per il trattamento della fibrillazione atriale. La procedura è stata eseguita dal dott. Gabriele Boscolo (coadiuvato dalla dott.ssa Michela Bevilacqua e dall'equipe infermieristica dedicata) su tre cittadini clodiensi, da tempo in lista d'attesa presso altre strutture, una donna di 64 anni e due uomini di 50 e 67 anni. "L’ablazione della fibrillazione atriale," spiega il medico, "è indicata per i pazienti sintomatici, che non abbiano risposto positivamente alla terapia farmacologica e che ne soffrano il persistere. Si tratta di una quota non trascurabile della popolazione che soffre di fibrillazione atriale, la patologia cardiaca che rappresenta la più comune forma di aritmia con 500.000 pazienti in Italia e 60mila nuovi casi ogni anno. Durante la fibrillazione atriale gli impulsi naturali del cuore sono irregolari, le camere superiori ed inferiori del cuore non battono in modo sincrono. Un ritmo rapido e disorganizzato affligge l’abilità del cuore a svolgere le normali funzioni: gli atri si contraggono rapidamente e caoticamente ed i ventricoli si riempiono meno efficacemente causando una perdita di funzionalità cardiaca pari al 30%.
sabato 25 luglio 2015
A CHIOGGIA L'ARITMIA SI CURA CON IL FREDDO : ECCEZIONALE INTERVENTO PER....
A Chioggia l'aritmia si cura col freddo
Eccezionale intervento per il trattamento della fibrillazione atriale con la crioenergia
Per il trattamento della fibrillazione atriale – la più comune forma di aritmia cardiaca – è oggi disponibile presso l'Ulss 14 di Chioggia, la crio-ablazione: una nuova tecnica che “viene dal freddo” e migliora e perfeziona la tradizionale ablazione transcatetere. La nuova metodica rende più sicuro e semplifica ulteriormente l’intervento mininvasivo di ablazione transcatetere per il trattamento della fibrillazione atriale. La procedura è stata eseguita dal dott. Gabriele Boscolo (coadiuvato dalla dott.ssa Michela Bevilacqua e dall'equipe infermieristica dedicata) su tre cittadini clodiensi, da tempo in lista d'attesa presso altre strutture, una donna di 64 anni e due uomini di 50 e 67 anni. "L’ablazione della fibrillazione atriale," spiega il medico, "è indicata per i pazienti sintomatici, che non abbiano risposto positivamente alla terapia farmacologica e che ne soffrano il persistere. Si tratta di una quota non trascurabile della popolazione che soffre di fibrillazione atriale, la patologia cardiaca che rappresenta la più comune forma di aritmia con 500.000 pazienti in Italia e 60mila nuovi casi ogni anno. Durante la fibrillazione atriale gli impulsi naturali del cuore sono irregolari, le camere superiori ed inferiori del cuore non battono in modo sincrono. Un ritmo rapido e disorganizzato affligge l’abilità del cuore a svolgere le normali funzioni: gli atri si contraggono rapidamente e caoticamente ed i ventricoli si riempiono meno efficacemente causando una perdita di funzionalità cardiaca pari al 30%.
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