lunedì 30 marzo 2020

INCENDIO ALL'ALBA IN DUE VILLE DI BRONDOLO, FORSE DA UN SERBATOIO: L'INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO HA SCONGIURATO CONSEGUENZE PEGGIORI

Un incendio di notevole portata ha coinvolto, attorno alle ore 6 di stamane, due abitazioni confinanti in via Giovanni XXIII a Brondolo. Le fiamme sarebbero divampate da uno scooter o da un tagliaerba con benzina all'esterno di una delle due ville, e presto si sono propagate oltre i limiti del cancello in ferro che le divide: l'esplosione del serbatoio ha svegliato entrambe le famiglie, che sono subito accorse per spegnere quanto possibile con l'acqua e l'estintore, contattando contemporaneamente i vigili del fuoco.
Solo l'intervento veloce di questi ultimi ha consentito di limitare i danni: «Ho pregato che arrivassero in tempo, e così è stato», ha detto il proprietario dell'alloggio confinante, che nel rogo è riuscito a salvare una vettura, alcuni kayak e i tavoli del giardino, ma non purtroppo una bicicletta elettrica che aveva trovato riparo -come gli altri oggetti- sotto un capanno in legno. Delle due abitazioni, una è rimasta intonsa e l'altra solo sfiorata dalle ceneri: il fumo comunque è salito tanto da essere visibile fin dalla Romea.
In loco erano presenti anche i carabinieri per i rilievi: le cause dell'incendio sono ancora incerte, anche se la combustione accidentale è la più accreditata. I vigili del fuoco comunque hanno curato con attenzione l'inventario dell'attrezzatura superstite, riponendola in sacche separate secondo il protocollo che aiuta a prevenire ulteriori conseguenze spiacevoli nel caso siano coinvolti materiali plastici o amianto.

domenica 29 marzo 2020

FAMIGLIA DI CHIOGGIA SI RIUNISCE PER CELEBRARE UN COMPLEANNO IN DIRETTA VIDEO ONLINE, ALLA FACCIA DEL DIVIETO E DEL VIRUS

Le due facce dell'emergenza Coronavirus a Chioggia. Da un lato il toccante post che Michela Tiozzo, figlia della signora Vittorina scomparsa lo scorso lunedì, ha scritto di ritorno dall'ospedale di Dolo, dove lei stessa è stata ricoverata: «Chiudete gli occhi e immaginate il lutto improvviso di un vostro familiare, un altro intubato e dieci interminabili giorni sul letto di un ospedale senza tv né un libro da leggere, e nessuno che possa portare conforto. In mezzo a persone più ammalate di voi e infermieri che passano continuamente a bucarvi le braccia, vedendo morire persone e tante arrivare gravi».
Dall'altro, una famiglia che vive in due luoghi del centro storico distanti tra loro ha riunito i propri nuclei per celebrare un compleanno in diretta video online, con tante beffe a chi commentava preoccupato: «A casa nostra facciamo quello che vogliamo». Un po' di rispetto sarebbe d'obbligo, se non altro per la sofferenza di persone come Michela e la sua povera mamma, che ora non c'è più: a tutti pesa questa clausura, non poter incontrare i propri cari, uscire con il sole. Ma non fanno i furbi alle spalle del prossimo.

SEI CHIOGGIOTTI SANZIONATI DALLA POLIZIA LOCALE PER SPOSTAMENTI NON GIUSTIFICATI, MULTE DA 400 A 3MILA EURO. ATTENZIONE ALLE TRUFFE

Sei chioggiotti, uomini e donne di tutte le età, sono stati sanzionati nelle ultime 48 ore dalla polizia locale, in quanto scoperti a muoversi di casa senza alcuna valida giustificazione di lavoro, spesa per beni di prima necessità o esigenze mediche. A tutti è stata contestata la violazione del decreto presidenziale n.19 del 25 marzo scorso, che prevede il pagamento di un'ammenda variabile tra 400 e 3000 euro per infrazione dei precetti di pubblica autorità. Gli agenti della polizia locale di Chioggia, anche oggi dislocati lungo il territorio assieme alle altre forze dell'ordine, non allenteranno la vigilanza per far rispettare i divieti atti a limitare il contagio.
Ai cittadini è richiesto anche di prestare attenzione alle tante truffe che sciacalli senza scrupoli mettono in atto approfittando della situazione. In alcune città italiane infatti è comparso un avviso, dalle sembianze sedicenti ufficiali del Ministero dell'Interno ("Dipartimento di Pubblica Sicurezza"), che invita chi non risiede in un immobile a lasciarlo documenti alla mano, minacciando sanzioni pecuniarie e penali: la circostanza è palesemente falsa ed è stata smascherata, per cui è doveroso restare in guardia e respingere simili avvisi, chiedendo informazioni ai comandi delle forze dell'ordine e avvisandole di eventuali episodi anomali.
Ieri il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha diramato un nuovo decreto, con effetti sull'economia: stanziati 4 miliardi e 300 milioni per i Comuni, oltre a 400 milioni vincolati al loro utilizzo per fini alimentari, attraverso buoni spesa. Conte ha specificato che la chiusura delle scuole fino al 3 aprile sarà prorogata, e così le misure di lockdown su tutto il territorio nazionale, inizialmente pensate fino a tale data.

A Valli di Chioggia non si smorza intanto la polemica online tra l'amministrazione 5 Stelle, l'ULSS 3 Serenissima e la Regione Veneto, riguardo i tamponi di massa richiesti dai consiglieri di maggioranza e il focus sui comportamenti individuali acceso dai sanitari. Un appello all'unità viene da Giuliano Fiorindo, presidente del comitato civico e membro della consulta delle frazioni, dal suo letto di ospedale a Dolo dove è ricoverato assieme alla moglie: «Non litighiamo per colpa di uno o dell'altro, in questo momento difficile ci troviamo tutti nella stessa barca alla deriva. Speriamo che il tunnel inizi a essere illuminato».

Questa mattina, dalla chiesa di Valli, la messa officiata a porte chiuse da don Simone Bottin è stata trasmessa in streaming dal suo stesso profilo facebook. Nell'omelia il sacerdote ha ricordato le quattro vittime della frazione e i numerosi contagiati, oltre a un pensiero per don Massimo Fasolo, il parroco di Valli e Conche che sta combattendo ora contro un batterio resistente al policlinico di Padova, dopo che l'ultimo tampone lo ha riscontrato negativo al Covid-19. Anche nella chiesa di Santa Caterina in Chioggia la messa a porte chiuse del vescovo Adriano Tessarollo e del collegio sacerdotale è stata trasmessa in diretta online dagli account della Diocesi.

OPERATORE ECOLOGICO DERUBATO DELLO ZAINO STAMANE A SOTTOMARINA: È IL SECONDO CASO IN DIECI GIORNI

Attorno alle ore 8 di stamane, nella zona tra via Roma, viale Veneto e viale Umbria a Sottomarina, è stato rubato lo zaino di un operatore ecologico di Veritas che stava svolgendo il proprio servizio. L'oggetto ha colore nero e presenta scritte rosse, all'interno erano contenute le chiavi dell'armadietto di lavoro. Chi lo ritrovasse è pregato di contattare direttamente l'operatore al numero 346 0507965.
Si tratta del secondo, odioso caso in pochi giorni: la mattina di mercoledì 18 marzo in viale Venezia, non distante dal luogo dove è avvenuto il furto stamane, un altro netturbino è stato derubato di un borsello contenente il portafoglio, i documenti e le chiavi di casa. Il marsupio è stato ritrovato lo stesso pomeriggio dietro la chiesa di San Martino sempre a Sottomarina, ma dentro c'erano solo le chiavi. Atti di sciacallaggio del genere, sempre da esecrare e da punire, sono oltremodo vigliacchi in giorni di emergenza come questi, quando c'è chi comunque deve recarsi al lavoro nell'interesse della collettività.

sabato 28 marzo 2020

L'ULSS CHIEDE AI RESIDENTI DI VALLI DI RESTARE IN CASA, E QUALCUNO VA IN FARMACIA... A BORGO SAN GIOVANNI, NONOSTANTE NELLA FRAZIONE SIA APERTA

Nella giornata di ieri ha tenuto banco la polemica politica tra il Movimento 5 Stelle di Chioggia e l'ULSS 3 riguardo l'emergenza da Coronavirus a Valli, dove quattro persone sono decedute e molte altre contagiate. In un video, la consigliera regionale Erika Baldin aveva riferito della risposta che l'Unità Sanitaria aveva dato alla richiesta, inviata lo scorso 21 marzo, inviata dai consiglieri dell'amministrazione M5S per 2000 tamponi a tappeto nella frazione e una tensostruttura di prima accoglienza e informazione: a quanto riferisce Baldin, l'ULSS 3 avrebbe lasciato intendere che la causa del contagio diffuso a Valli sarebbero le persone che non rispettano le regole di stare in casa.

Al che, giustamente, la consigliera ha invocato maggiori controlli, con sanzioni amministrative e penali, nei confronti dei trasgressori. Evidentemente il presagio dell'ULSS non era poi così errato, dal momento che ieri mattina una residente di Valli, lungi dal servirsi alla farmacia della frazione correntemente aperta, ha attraversato il ponte translagunare per acquistare farmaci a Borgo San Giovanni.
Quindi è vero, come afferma il capogruppo Paolo Bonfà, che i possibili asintomatici di Valli continuano a spostarsi nel territorio per lavoro, raggiungendo Chioggia, Venezia e altre località, ma esclusi questi casi è opportuno che chi abita in zona effettui i propri acquisti nel luogo più vicino -come segnalato del resto nei moduli di autocertificazione per l'uscita- anziché rischiare di ammalarsi o di propagare il contagio oltre i suoi limiti attuali.

giovedì 26 marzo 2020

LA BORA DANNEGGIA LA SOMMITÀ DEL CAMPANILE DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO A CHIOGGIA, IN AZIONE I VIGILI DEL FUOCO PER RIMUOVERE LA CROCE

Attorno alle 18.30 di oggi i vigili del fuoco di Chioggia hanno dovuto intervenire per mettere in sicurezza il campanile della chiesa di San Francesco, in corso del Popolo all'altezza di calle Muneghette. Il forte vento di bora ha infatti danneggiato la croce che svetta sopra la sommità del campanile, che è stata momentaneamente rimossa.

VERGOGNOSI FURTI DI MASCHERINE DALLE CASSETTE DELLA POSTA IERI AI MURAZZI DI SOTTOMARINA

L'ignobile furto delle mascherine che i volontari della Protezione Civile stanno consegnando in questi giorni a domicilio alla popolazione clodiense, coadiuvati dall'Associazione Nazionale Carabinieri, dai Bersaglieri e dalla Croce Rossa, sta macchiando il clima di solidarietà generale acceso dall'emergenza Coronavirus.
Sono stati infatti segnalati più episodi, relativi all'area dei Murazzi a Sottomarina vecchia, dove alcune buste contenenti due mascherine ciascuna -apparentemente collocate sopra le cassette delle lettere esterne alle abitazioni, o comunque a portata di mano per i ladri- sono state asportate in serie da chi ne ha fatto razzia per le strette e contorte calli della zona. Non manca chi afferma di aver visto in azione l'autore del gesto, appuntando i sospetti sopra un individuo che abita nei paraggi e che gira accompagnato da un cane nero al guinzaglio.
C'è chi ritiene che l'incetta di mascherine non serva già a famiglie numerose, che non possono farsi bastare le due consegnate per ogni recapito, ma sia la preziosa merce di scambio per l'acquisto di dosi di droga. Episodi spiacevoli sono avvenuti anche a Ca' Lino, segnalati direttamente dai volontari, che hanno rilevato come la consegna collettiva a un presunto capo condominio ha avuto quale effetto di trattenere per sé tutte le mascherine destinate allo stabile. In ogni caso alla sede della Protezione Civile (che coordina la distribuzione) è giunta notizia del misfatto, ed è già scattata la caccia al ladro.
Ogni giorno i volontari suonano ai campanelli e poi lasciano le buste nella cassetta della posta, nell'impossibilità di consegnarle manualmente a tutti i cittadini anche per legittime questioni di tempo a disposizione, onde coprire presto tutto il territorio comunale. Ieri è stata terminata la distribuzione all'isola dei Saloni, nel quartiere Tombola e in campo Marconi, oltre a 500 famiglie residenti tra la chiesa di San Martino a Sottomarina e la diga di San Felice. Stamane i volontari sono stati impegnati nelle operazioni di imbustamento, prima di ripartire alla volta di Sottomarina, Borgo San Giovanni e Chioggia centro storico.

IGNOTI PENETRANO NEL BAR SELFIE DI SOTTOMARINA E RUBANO 50 EURO IN MONETE: DINAMICA NON NUOVA, PROBABILE MOVENTE L'ACQUISTO DI DROGA

Non si danno pace i ladruncoli di Sottomarina. Dopo lo scasso alla pinseria Civico 74, altri colpi -tentati o riusciti- sono stati segnalati in varie attività della zona: in particolare, probabilmente ieri sera, è stato preso di mira il bar Selfie, in strada Madonna Marina all'incrocio con via Acacia. Ignoti sono penetrati nel locale (naturalmente chiuso per l'emergenza Covid-19), hanno forzato la serratura e i cassetti, prelevando circa 50 euro in monete dalla cassa.
Si tratta del secondo furto subìto dall'esercizio, che attende per domani l'arrivo della polizia scientifica allo scopo di rilevare eventuali impronte e formalizzare la denuncia. La dinamica del fatto ricorda da vicino quelle con cui operava lo "smilzo" di via Alga 16, e sono facilmente riconducibili alla necessità di procacciarsi il denaro utile all'acquisto di dosi di cocaina.

martedì 24 marzo 2020

SCASSO ALLA PINSERIA CIVICO 74, I LADRI HANNO "ASPORTATO" IL REGISTRATORE DI CASSA (VUOTO)

Anche in giorni di Coronavirus, con il pattugliamento continuo da parte delle forze dell'ordine e gli esercizi inattivi, qualcuno si sente furbo a cercare di rubare. È accaduto nella notte fra domenica e lunedì al Civico 74, la pizzeria in viale Venier a Sottomarina: ignoti hanno forzato la finestra laterale del locale, asportando il registratore di cassa che ovviamente non conteneva denaro. I ladri forse sono stati disturbati da qualche rumore e sono fuggiti abbastanza presto, dal momento che hanno tralasciato di prelevare il salvadanaio per le offerte al canile e i generi alimentari in deposito.

domenica 22 marzo 2020

OPEN SHOP CHIUSI PER ASSEMBRAMENTO, IL TITOLARE: «MODI INGIUSTIFICATI, DURANTE I CONTROLLI NESSUNO HA RILEVATO LA COSA»

Il titolare dei distributori automatici la cui attività è stata sospesa ieri da un'ordinanza comunale, Kristian Boscolo Berto, trova «ingiustificato» il modo in cui è venuta a crearsi la situazione che ha portato alla chiusura di ieri. «In base all'ordinanza emessa dal presidente della giunta regionale Zaia il 20 marzo - scrive Boscolo a Chioggia Azzurra - i negozi sarebbero già stati chiusi nella giornata di domenica, e per il decreto emanato dal presidente del Consiglio Conte sabato sera avremmo comunque prolungato la chiusura fino al 3 aprile».
Per cui, sostiene il gestore degli open shop situati in corso del Popolo, in via Roma e in via San Marco, «è inutile che un agente della polizia locale sia venuto a notificare a casa la chiusura ieri alle ore 13, quando i negozi erano già chiusi dalla sera precedente in virtù del decreto». Boscolo Berto ricorda di aver ricevuto controlli da parte della polizia locale giovedì 19 marzo alle 7 di mattina, i quali «hanno constatato che le pulizie venivano fatte in modo corretto, utilizzando i dispositivi di protezione individuale necessari, sollecitando solo ad aggiungere le linee a terra: perché allora non far presenti in quella occasione i problemi relativi agli assembramenti?», chiede il titolare?

sabato 21 marzo 2020

«VOLEVO VEDERE IL MARE»: DA MOGLIANO A CHIOGGIA, DENUNCIATO DALLA POLIZIA LOCALE. RECIDIVO: VOLEVA VEDERE I MONTI A LONGARONE...

Forse un animo romantico, un sognatore. O probabilmente uno che ama farsi beffe della realtà e delle sue miserie: rientra quasi per certo in una di queste due categorie il 67enne di Mogliano Veneto che ieri pomeriggio è stato fermato dagli agenti della polizia locale di Chioggia, città nella quale ha detto di trovarsi «perché voleva vedere il mare». L'uomo sarà denunciato alla Procura della Repubblica di Venezia, per violazione delle disposizioni anti-Coronavirus.
Per di più, il moglianese ha rivelato agli operatori di aver già subìto una denuncia nei giorni precedenti a Longarone in provincia di Belluno, dove si era recato «perché voleva vedere le montagne»... Anche un chioggiotto è stato denunciato ieri dalla polizia locale, che lo ha sorpreso a uscire dalla propria abitazione senza una giustificazione valida; in tutto 80 le persone controllate dagli agenti.

CONDUCENTE CHIOGGIOTTO DELL'ACTV AGGREDITO A MESTRE: UNO SBANDATO NELL'AREA DI GUIDA GLI HA PORTATO LE MANI AL VOLTO, ORA TEME IL CONTAGIO


(immagine di repertorio)

Effetti collaterali del Coronavirus. Ieri sera, a Mestre, un conducente chioggiotto del servizio automobilistico di ACTV è stato aggredito da uno sbandato che si era nascosto nell’area di guida di un autobus, nonostante la catena che negli ultimi tempi delimita quest’ultima dal resto del veicolo, destinato ai passeggeri. Intimato di allontanarsi, anche sotto la minaccia di far intervenire la polizia, l’uomo ha spinto l’autista e gli ha messo le mani sul volto, prima di uscire dalla vettura.
Spesso chi guida gli autobus ha a che fare con ubriachi o malviventi, ma in questo caso si aggiunge il rischio del virus, anche dal momento che il malcapitato è stato raggiunto al viso dalle mani del suo aggressore. Stamane l’operatore si è fatto refertare al Pronto Soccorso dell’ospedale di Chioggia per avviare le pratiche di messa in stato di infortunio: i sanitari gli hanno chiesto di stare controllato e isolato, ma ora sale la paura di un eventuale contagio. Il conducente intanto ha avvisato i colleghi con cui era venuto a contatto, e ha riferito la vicenda alla polizia di Stato.

VA A BERE UN CAFFÈ AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO, CHIOGGIOTTO DENUNCIATO DALLA POLIZIA LOCALE PER SPOSTAMENTO INGIUSTIFICATO

Ancora denunce da parte della polizia locale di Chioggia ai trasgressori del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che inibisce gli spostamenti ingiustificati a causa dell'emergenza da Coronavirus. Ieri pomeriggio gli agenti hanno fermato un automobilista chioggiotto che si stava recando a bere un caffè a un distributore automatico, probabilmente interno a un "open shop". L'uomo è stato denunciato sulla base dell'articolo 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità), e dovrà risponderne in Tribunale: rischia tre mesi di reclusione e un'ammenda di 206 euro.

NIENTE RECAPITI DELLE RACCOMANDATE A DOMICILIO: LE POSTE OBBLIGANO A RECARSI AGLI SPORTELLI MA DISERTANO L'APPUNTAMENTO. RABBIA DEGLI UTENTI

Cronache di ordinaria burocrazia, che in tempi come questi assumono risvolti più che mai fastidiosi. Sei giorni fa Chioggia Azzurra aveva dato conto dei disagi di non pochi utenti degli uffici postali del territorio clodiense, i quali -nell'applicare le direttive ricevute- chiedono a coloro che consegnano la posta di imbucare gli avvisi delle raccomandate, anziché entrare in contatto con l'utente a domicilio. A volte la scoperta degli scontrini nella propria casella delle lettere è del tutto casuale, perché non preavvertita dallo squillo del campanello mentre la persona destinataria è ovviamente a casa, come avviene di norma in questi giorni, e si è trovata costretta a recarsi dopo un giorno o più all'ufficio più vicino per ritirare la missiva o il pacco in questione, spostandosi anche di diversi chilometri tra le frazioni e gli uffici.
Episodi del genere hanno continuato a ripetersi: a una signora l'ufficio postale di Chioggia ha inviato il secondo avviso di ritiro di una busta da parte della Motorizzazione Civile, probabilmente contenente la nuova patente. Solo che il primo avviso non era mai giunto a destinazione: nel secondo era fissata la data di giovedì 19 marzo per il ritiro allo sportello. L'utente si chiede se, in giorni di emergenza e di inviti a stare a casa, non sia il caso di procedere con la consegna a domicilio. Stabilito il contatto con le Poste, viene confermata la disposizione data al postino di astenersi dal suonare i campanelli.
Così, la donna si reca all'ufficio postale di Borgo San Giovanni per ritirare la busta, seguendo le indicazioni dell'avviso, e scopre altri utenti in attesa ma nessuno all'interno: l'appuntamento era fissato dalle stesse Poste per giovedì, solo che le poste rimangono aperte lunedì, mercoledì e venerdì. Con disappunto, la signora è tornata ieri allo sportello ma della busta nessuna traccia: l'impiegata chiede di tornare lunedì prossimo, compiendo ancora una volta un giro inutile e in questi giorni anche potenzialmente pericoloso. Ciliegina sulla torta: il deposito di Borgo San Giovanni non consente il ritiro in loco perché deve spedire la missiva all'ufficio dello stesso quartiere, distante poche centinaia di metri.

venerdì 20 marzo 2020

SENZA CIBO DA GIORNI, FAMIGLIA DI SOTTOMARINA SOCCORSA DAGLI AGENTI DELLA POLIZIA DI STATO E DAL SUPERMERCATO IPERCOOP: SPESA IN REGALO

Grande gesto degli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chioggia e del direttore del supermercato Ipercoop di Brondolo, questa mattina, quando hanno raccolto l'appello disperato di una signora di Sottomarina, con problemi di salute e figli senza lavoro, oltre al marito pescatore ma in fermo di attività.
La sua piccola pensione era già terminata da giorni, e la famiglia da quattro giorni si trovava sprovvista di generi di prima necessità, andando avanti a cracker e tè. La pattuglia della polizia di Stato si è offerta di occuparsi della spesa per loro conto, recandosi all'Ipercoop dove il direttore ha spontaneamente contribuito con uno scatolone di generi alimentari, di modo da tenere indenne dalle avversità la famiglia per qualche giorno. Ora i contatti verranno presi per l'assistenza da parte dei volontari della Croce Rossa.

LA POLIZIA LOCALE DENUNCIA UNA PADOVANA PER SHOPPING IN CENTRO STORICO E DUE CHIOGGIOTTI IN BICICLETTA LUNGO IL BRENTA SENZA GIUSTIFICAZIONE

Nella giornata di ieri la polizia locale ha provveduto a denunciare una donna di 44 anni, residente nella provincia di Padova, che stava passeggiando nel centro storico di Chioggia e, alla richiesta di esibire la giustificazione, ha asserito di essere venuta in città a fare compere, contravvenendo al decreto dell'11 marzo che mira allo svolgimento delle spese necessarie entro i paraggi del proprio domicilio. Oggi invece due chioggiotti in età avanzata sono stati denunciati perché si aggiravano in bicicletta nel lungo Brenta verso Isolaverde, senza giustificazione e reagendo in maniera molto sgarbata al controllo degli agenti di polizia locale.
Il comandante Michele Tiozzo raccomanda ancora una volta il rigoroso rispetto delle misure di contenimento, assicurando che i controlli continueranno a tutto spiano con l'applicazione delle sanzioni penali previste, ovvero 206 euro di ammenda e fino a tre mesi di reclusione per chi esce senza recarsi al lavoro, in farmacia o all'acquisto di generi di prima necessità.

SCUOLE CHIUSE DA UN MESE, MA LA "SACRA FAMIGLIA" DI SOTTOMARINA CHIEDE IL PAGAMENTO DELLA RETTA INTERA: I GENITORI RITIRANO I BIMBI DALLE CLASSI

Le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse ormai dalla fine di febbraio anche a Chioggia, come dapprima in tutto il Veneto e quindi nel territorio nazionale. Né si conosce la data della riapertura, dal momento che sia il presidente del consiglio Conte che la ministra Azzolina hanno lasciato intendere che il termine del 3 aprile sarà sicuramente prorogato.
Intanto molti istituti si sono dedicati alle lezioni online, ma tra gli aspetti laterali della vicenda vi è quello che riguarda la scuola per l'infanzia Sacra Famiglia in via San Marco a Sottomarina, dove la cooperativa Joszef Zagon di Villafranca di Verona -che gestisce l'istituto- ha chiesto ai genitori la corresponsione per intero anche delle rette relative al mese di marzo e a quello di aprile, nonostante i bambini non si siano potuti recare a scuola.
Inevitabile la protesta, che ha condotto molte famiglie a ritirare i bambini dall'istituto, attraverso una comunicazione alla cooperativa stessa: il precipitare della situazione potrebbe avere anche risvolti giudiziali, dal momento che più di qualcuno si è rivolto a un legale. La questione è stata portata anche all'interessamento dell'assessorato all'istruzione del Comune di Chioggia, per conoscere quali misure gli enti territoriali possono mettere in campo, oltre al bonus per il pagamento delle baby sitter.
Della vicenda si è interessato il capogruppo consiliare del PD, Jonatan Montanariello, che invoca -a livello comunale- «una formula di compensazione o rimborso parziale per le famiglie coinvolte nel problema, relativo alle scuole paritarie. Va anche detto che tali strutture continuano a sostenere spese di gestione indipendentemente dall’utilizzo degli spazi da parte dei bambini. La questione è stata sollevata anche a livello nazionale».

giovedì 19 marzo 2020

LA POLIZIA DI STATO DENUNCIA TRE TRASGRESSORI AL DECRETO GOVERNATIVO: I LORO MOVIMENTI NON ERANO GIUSTIFICATI. VERSO UN'ULTERIORE STRETTA?

La Polizia di Stato di Chioggia ha denunciato nelle ultime ore tre persone per inadempienza agli obblighi previsti dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che limita i movimenti a causa dell'emergenza da Coronavirus. Per uscire di casa è necessario che lo spostamento sia motivato da ragioni di lavoro o di salute, oltre alla possibilità di approvvigionarsi di generi alimentari e farmaci.
Sono tollerate le uscite individuali per accompagnare il cane ad effettuare i propri bisogni, mantenendo le distanze di almeno un metro dalle altre persone. Per quanto l'attività di jogging non sia sanzionata, qualora messa in atto con i crismi di cui sopra, viene comunque suggerito di non praticarla.
Il presidente della giunta regionale Zaia chiede al governo una stretta ulteriore: non è escluso che anche il Comune di Chioggia ridimensioni ulteriormente le possibilità di agire, allo scopo di non intasare ulteriormente ospedali già allo stremo.

OPERATORE ECOLOGICO DERUBATO DEL BORSELLO MENTRE LAVORA: LO RITROVA NEL POMERIGGIO, "RIPULITO" DEI SOLDI E DI DOCUMENTI IMPORTANTI


(immagine di repertorio)

Atto ignobile, ieri mattina in viale Venezia a Sottomarina, dove ignoti hanno derubato di un borsello un operatore ecologico di Veritas mentre stava svolgendo le proprie funzioni di pulizia della strada. Nel marsupio erano contenuti, oltre al portafoglio, anche i documenti e le chiavi di casa. Durante le ore del pomeriggio la custodia è stata rinvenuta dietro la chiesa di San Martino a Sottomarina, ma dentro c'erano solo le chiavi: spariti ovviamente i soldi, purtroppo anche la patente, la tessera sanitaria di codice fiscale, la carta di credito, il bancomat e il badge necessario per il lavoro. La vittima del furto ha sporto denuncia alla locale stazione dei carabinieri, e rivolge un pressante appello al ladro affinché almeno restituisca i documenti personali.

mercoledì 18 marzo 2020

IL DECRETO "CURA ITALIA" PROROGA AL 30 GIUGNO LO SFRATTO DI UN 41ENNE: SI ERANO ATTIVATI LA RETE CHIOGGIA ACCOGLIE, IL COMUNE E IL COMMISSARIATO

Ci ha pensato il decreto Cura Italia, pubblicato nella notte in Gazzetta Ufficiale, a prorogare fino al prossimo 30 giugno lo sfratto esecutivo che pendeva sulla testa di un 41enne, della sua compagna e del loro bimbo di 5 anni, dei quali ieri Chioggia Azzurra aveva raccolto il grido disperato. L'esecuzione dello sfratto avrebbe dovuto avvenire stamane, ma già da ieri sera la rete Chioggia Accoglie si era attivata per una soluzione, sia con l'assessorato alle Politiche Sociali del Comune sia con il Commissariato di Pubblica Sicurezza, che avrebbe dovuto compiere la misura.

Il sesto comma dell'articolo 103 del decreto sposta comunque i termini a metà anno, per tutte le situazioni consimili: «Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati - commenta Barbara Penzo di Chioggia Accoglie - dall'assessore Frizziero, alla Digos, al commissario Gagliardi per la loro umanità». Rispetto a quanto appreso ieri, nella famiglia di fatto le due figlie preadolescenti vivono con il padre naturale, e in capo alla coppia è comunque il piccolo di 5 anni: si tratta di un caso conosciuto ai servizi sociali, che percepisce il reddito di cittadinanza e ottiene assistenza, oltre a essere stato gravato in precedenza di altri sfratti.
A quanto risulta, il Comune si sarebbe anche offerto di contribuire a un rinnovo semestrale dell'affitto nell'attuale locazione, ma pare che la famiglia del 41enne non sia più propensa a volervi abitare, cercando una sistemazione migliore. A Chioggia, Sottomarina e nelle frazioni il problema della casa è tornato pressante, per quanto tamponato da iniziative come il social housing di Caritas nella struttura "La tenda di Sara": proprio Chioggia Accoglie sta raccogliendo i dati per un report esaustivo delle marginalità critiche nel territorio clodiense.

ANCHE A CHIOGGIA I LAVORATORI DEL CENTRO STORICO CHIEDONO LA GRATUITÀ DEI PARCHEGGI A STRISCE BLU: «LE CALLI SONO INTASATE»

Da lunedì scorso e fino al 3 aprile il Comune di Venezia ha disposto la sospensione del pagamento dei parcheggi a strisce blu nella viabilità della terraferma e del Lido. Contestualmente, è stato sospeso anche il controllo da parte degli ausiliari del traffico; la nuova disciplina aiuta soprattutto chi utilizza l'auto per lavoro.
Analoga richiesta è stata rivolta nei giorni scorsi al Comune di Chioggia da un lavoratore residente nel centro storico, che chiede la gratuità per i residenti delle soste a strisce blu in corso del Popolo e negli altri parcheggi gestiti dalla società partecipata SST: «Questo faciliterebbe gli spostamenti - scrive il lavoratore al Comune - per chi come me abita in centro e deve utilizzare la propria vettura per le necessità di lavoro, dal momento che le calli sono intasate di auto parcheggiate e non si trova facilmente posto, anche durante l'emergenza».

martedì 17 marzo 2020

UNA FAMIGLIA DI CHIOGGIA SARÀ SFRATTATA DOMANI MATTINA IN PIENA EMERGENZA CORONAVIRUS: «CHIEDIAMO ALMENO UNA PROROGA»

Piero e la sua compagna hanno tre bambini e domani mattina alle 9 riceveranno lo sfratto esecutivo dal proprio alloggio. Una situazione drammatica che si assomma all'emergenza generale da Coronavirus: «Non dormiamo la notte - afferma Piero davanti alle telecamere di Chioggia Azzurra - perché non ho un posto dove andare, anche se da mesi mi sto muovendo per cercare un appartamento.

Ho fatto anche la trafila per entrare nella graduatoria delle case popolari. Non ho sostegni da nessuno e chiedo intanto una proroga fino alla fine dell'emergenza sanitaria, forse il sindaco può intervenire». Intanto l'intimazione gli è stata confermata appunto per mercoledì alle 9: «Sto facendo gli scatoloni, ma non so dove portarli - conclude Piero - dal momento che i Servizi Sociali mi hanno detto di andare a palazzo Morosini dopo lo sfratto, domattina, per vedere se c'è una sistemazione di fortuna per noi. Poi cercherò di nuovo un appartamento».

DISCARICA A CIELO APERTO IN VAL DA RIO, IN UNA PROPRIETÀ PRIVATA ACCATASTATI RIFIUTI DI OGNI TIPO

Non si fa mai l'abitudine allo sdegno quando viene scoperta una nuova discarica non autorizzata. L'ultimo rinvenimento in ordine di tempo riguarda una proprietà privata nei pressi del cavalcavia di via Maestri del Lavoro in Val da Rio, in una zona contraddistinta da un'antenna di telefonia: allo scoperto figurano in "bella" vista materiale plastico accatastato, biciclette, bombole, tavole, metallo, trucioli, latte d'olio e altri rifiuti generici.
Le segnalazioni alle autorità competenti non tarderanno a partire: trattandosi di una proprietà privata, la polizia locale è abilitata al controllo, alla sanzione e a intimare l'obbligo di rassettare il terreno a spese del proprietario.

lunedì 16 marzo 2020

ANCHE UN INFERMIERE DI CHIOGGIA (LAVORA FUORI CITTÀ) NEL VIDEO-VERGOGNA: GIOVANI SENZA CERVELLO BALLANO FACENDOSI BEFFE DEL VIRUS

Da qualche giorno sta circolando, via whatsapp e prima in rete, un video che ritrae alcuni giovani chioggiotti “impegnati” in un festino casalingo, prendendosi esplicite beffe del Coronavirus e delle misure per evitare il contagio. Questo video non circola perché girato di nascosto, anzi sono stati gli stessi autori della bravata a pubblicarlo in una storia su instagram (visibile solo per 24 ore) condivisa poi su facebook, con scritte tipo “ma che ne sa il virus” e ammissioni orali come «volemo sbalare, co’ ‘sta quarantena», «noi vogliamo ancora questa quarantena, prolungatela per un altro mese», «stupida quarantena», senza farsi mancare il balletto sulle note di “Hanno ucciso l’uomo ragno”: «Sarà stato il Coronavirus»...
Alle naturali critiche che i coetanei più avveduti hanno rivolto, il protagonista principale ha avuto il coraggio di rispondere: «Siamo tutti sani come pesci, come facciamo ad attaccarci una cosa che non abbiamo? Credo sia più sicuro chiudersi in una casa in 7, che andare al supermercato con il viavai di mille persone al giorno. Ci sono famiglie anche di dieci persone che vivono sotto lo stesso tetto».
In questo contesto, spicca -per modo di dire- la presenza nel gruppo di un infermiere, un giovane chioggiotto che al momento non lavora in una struttura della città, il quale si vede stringersi all’amico e ridere come se niente fosse: un atteggiamento inqualificabile e irrispettoso verso i propri colleghi che rischiano la salute e la vita al servizio della comunità. Basti pensare che ci sono infermieri che indossano la mascherina anche a casa e non stanno a contatto diretto con i familiari, perché dopo tutto il giorno trascorso in ospedale hanno la preoccupazione di non trasmettere l’eventuale positività ai propri cari.
E dire che lo stesso infermiere coinvolto nel video cretino (dove stanno a distanza ben inferiore al metro e prendono in giro la sofferenza altrui) il 23 febbraio scriveva di non dover sottovalutare la situazione! Per fortuna che ci sono anche commentatori, sempre giovani, che gli ricordano con sdegno la sua professione!
Quanto alle immagini e ai protagonisti, Chioggia Azzurra si è attivata per capire se l’episodio può avere rilievi di pubblica sicurezza, per inosservanza del decreto Conte dell’11 marzo scorso (e quindi passibile di denuncia e di multa), oltre a quelli nella sfera professionale dell’infermiere con l’ULSS dalla quale dipende: eventuali ulteriori aggiornamenti in tal senso saranno pubblicati in seguito.