venerdì 30 giugno 2023

PESCATORI ABUSIVI SGAMATI DAI BAGNINI A RISCHIO LA SICUREZZA DEI BAGNANTI PER LE SEPPIE DI FRODO

È stato grazie all’attenzione che i bagnini prestano al loro lavoro che è stata sgamata un’attività di pesca illecita. I bagnini si sono accorti che alcune boe erano spostate rispetto alla posizione che devono mantenere.

Sono andati quindi sul posto per rimetterle nella posizione destinata ma hanno avuto una sorpresa trovando attaccate alle boe alcune nasse abusive , posizionate da pescatori di frodo che utilizzano le boe indicanti le acque sicure per ancorare l'attrezzatura in modo da poter pescare le seppie.

Mettendo a rischio in tal modo la sicurezza dei bagnanti che nelle boe hanno riferimento certo delle acque in cui possono stare senza problemi.

Ci informa di ciò Giorgio Bellemo, presidente Ascot, il cui scrupolo maggiore in certe situazioni è proprio la sicurezza di chi giunge nelle nostre spiagge e si fida di recarsi in acqua, tranquillo che tutto sia a norma, come sarebbe se non fosse per chi si sposta le boe a piacimento per pescare di più.

Ora le attrezzature per la pesca sono a disposizione della Capitaneria di Porto, Guardia Costiera che provvederà alla loro presa in carico.






giovedì 29 giugno 2023

DIVULGARE FILMATI PORNO ATTRAVERSO I SOCIAL È UN REATO

Da giorni stanno circolando in modo virale sui social le immagini di un amplesso che si è svolto in un luogo pubblico, in Riva Vena per l’esattezza, sulle sedie di un bacaro chiuso.

Le immagini, che non possono essere fraintese, sono state riprese da una persona che abita in una casa adiacente, le cui finestre si affacciano su quel tratto di riva, a un piano si suppone alto, vista la prospettiva.

Escludiamo di dover prendere le difese di una coppia che, presumibilmente infoiata, incorre si suppone nel reato concorsuale di atti osceni in luogo pubblico ma quanto è invece nel torto chi ha registrato e, soprattutto, diffuso il video.
Le norme puniscono chi pubblica e diffonde video a contenuto pornografico, soprattutto se si usano strumenti informatici per poterlo fare, anche se facendolo non si intende arrecare danno alle persone riprese.

Si tratta del reato di diffamazione aggravata che può interessare anche chi, dopo averlo ricevuto ha contribuito a diffonderlo.
Se le persone riprese si dovessero riconoscere potrebbero querelare chi ha reso pubblici i loro momenti di “intimità” portati a termine senza ritegno.




martedì 20 giugno 2023

QUELLA PANCHINA LA DEVI METTERLA QUA

Ieri, durante il nostro percorso destinato a verificare le segnalazioni giunte sulle giostrine dei parchi pubblici ci siamo imbattuti in un gruppo di ragazzi al parco di Borgo in via Ravagnan.

Ragazzi pieni di inventiva e comunque privi di rispetto per il bene pubblico i quali hanno deciso, in piena autonomia, che le panchine del parco non stavano bene dove erano state posizionate, le hanno divelte dal terreno, blocchi di calcestruzzo e tutto e posizionate dove comodava loro, a fianco di una giostrina in modo da stare vicini vicini a raccontarsela.
Le panchine così divelte diventano pericolose per chi vi si dovesse sedere, il calcestruzzo serve a dare maggiore stabilità oltre che a impedire di essere spostate (precauzione a quanto pare insufficiente).




sabato 17 giugno 2023

BANCA DI SANT'ANNA: BANCOMAT FUORI SERVIZIO PER TENTATIVO DI SCASSO

Ieri sera ci è stata comunicata la notizia che la scorsa settimana, probabilmente venerdì o sabato, qualcuno ha tentato di scassinare il bancomat presso la Banca di Sant'Anna.

È stato confermato l'intervento dei Carabinieri e fortunatamente sembra che il tentativo di furto non abbia avuto successo. Alcuni residenti di Sant'Anna hanno confermato che il bancomat era fuori servizio da alcuni giorni per “motivi di sicurezza”.

Attualmente non è noto se sia stato ripristinato. Purtroppo, si sta verificando un aumento significativo degli attacchi ai bancomat e ai distributori automatici nel Veneto, causando un notevole disagio per la comunità.

Istituti bancari e postali devono affrontare costi di gestione elevati per i bancomat, e, non di rado, decidono anche di eliminarli tutto ciò crea enormi inconvenienti.




sabato 10 giugno 2023

CHIOGGIA - AMPIA CHIAZZA DI IDROCARBURI IN CANAL VENA

Questa mattina, per l’ennesima volta, le acque del Canal Vena sono state inquinate da un apparentemente importante sversamento di idrocarburi, noi ci siamo accorti delle chiazze a partire da Ponte Scarpa e le abbiamo continuate a vedere per quasi tutta la larghezza del canale fino alla Porta di Santa Maria verso sud ma ci hanno informato che anche verso nord la situazione era la stessa.

Stavolta il canale interessato è quello che attraversa il centro storico, solitamente vengono interessati da importanti sversamenti Canale Lombardo e Canale San Domenico, dove si trovano barche da lavoro di maggiori dimensioni.
Anche se sappiamo che talvolta basta una goccia di olio caduta in acqua mentre si lubrifica un verricello per fare una larga chiazza, stavolta l’accaduto sembra essere più importante.

Difficile se non impossibile cogliere sul fatto chi combina simili disastri, ma è necessario che l’attenzione non venga a mancare e che certe situazioni critiche vengano rese note.
Non solo i canali e la laguna sono oggetti di sversamenti e quindi inquinamento da idrocarburi, ma anche le strade cittadine e le piazzole delle isole ecologiche, dove spesso viene abbandonato olio alimentare in bottiglie non necessariamente chiuse bene o in secchi, facilmente rovesciabili con conseguenze ben immaginabili.
Ricordiamo che poco tempo fa un cittadino ha sversato olio da cucina in una forina stradale, rendendo necessario un intervento di bonifica della strada resa scivolosa a causa dello sversamento. Per la raccolta dell’olio esausto alla stessa sede Veritas di Brondolo si trova una campana apposita.
Ricordiamo i gravi danni che l’inquinamento di idrocarburi può provocare sull’habitat marino e costiero dove le sostanze oleose possono aderire alle forme di vita acquatiche, compromettendo la loro capacità di respirare, muoversi e quindi di nutrirsi. Ciò, anche nei nostri canali e nelle nostre lagune può portare alla morte di molti esemplari.





lunedì 5 giugno 2023

BICI IN CITTÀ SOTTO ATTACCO RUBATE SEI BICICLETTE DEL NOLEGGIO COMUNALE

Il servizio di bike sharing, progetto interreg, cominciato lo scorso anno sembra abbia avuto successo, nonostante le apparenti difficoltà di gestire un via vai di due ruote da un’area di parcheggio all’altra.

Praticamente quando la bici viene sganciata dal cliente un sistema di geolocalizzazione la acquisisce, facendo addebitare in conto al cliente la tariffa prevista fino a quando la bici viene riagganciata.

Teoricamente la geolocalizzazione permette di vedere il tragitto di qualsiasi veicolo del parco bici dal punto di partenza a quello di arrivo.

Molto sicura a riguardo era durante la presentazione del servizio l’azienda erogatrice dello stesso.

Teoricamente abbiamo sottolineato, perchè qualcosa sembra sia andato storto e da quanto ci hanno riferito mancano all’appello 5 biciclette elettriche e una muscolare.

Non sappiamo al momento nient’altro.

Probabilmente, se le bici non sono più rintracciate il geolocalizzatore è stato manomesso, da qualcuno probabilmente, avvezzo a questo tipo di controllo.




DEGRADO E DISORDINE: IL CASO DEL CASSONETTO DEI PANNI DELLA CARITAS.

Emanuele Brollo gestisce il bar Il Corsino sotto il Palazzo Granaio insieme alla moglie Paola da moltissimi anni.

Emanuele è uno dei baristi più professionali che abbiamo in Corso del Popolo, senza nulla togliere a tanti altri.

Si impegna particolarmente per mantenere pulito il suo spazio esterno e desidererebbe che anche gli altri avessero lo stesso spirito di ordine che lo contraddistingue.

Quasi tutti i giorni, quando passiamo attraverso il Ponte per dirigerci verso la pescheria, notiamo che il contenitore dei panni della Caritas è in uno stato di confusione, con panni fuori sacchi e altro materiale sparpagliato.

Purtroppo, ci sono persone che invece di inserire i pacchi e i vestiti all'interno del contenitore, li lasciano fuori.

A volte, non capisco come facciano ad accumularsi così tanti oggetti intorno al contenitore.

Ci chiediamo se abbia ancora senso mantenere questo catafalco che, più che essere utile, sembra creare solo disagio.





sabato 3 giugno 2023

PORTO DI MARGHERA, PER I PROSSIMI 25 ANNI L'OPERATORE TERMINALISTICO SARÀ VECON SPA

Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha elogiato l'iniziativa dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, che mira a promuovere i porti di Venezia, Marghera e Chioggia nella ripresa dell'economia e dell'occupazione.

Zaia sottolinea che il sistema portuale del Veneto rappresenta il DNA della regione, orientato verso il futuro e incentrato sulla progettualità e lo sviluppo.

L'operatore terminalistico internazionale Vecon Spa si stabilirà a Porto Marghera per 25 anni, a partire dal 1 ottobre 2024, favorendo la crescita e lo sviluppo di un sistema integrato tra porto, interporti e aeroporti della regione. L'obiettivo è rafforzare il transito di persone e merci, posizionando il Veneto al centro di una rete di trasporti nazionali e internazionali, favorendo l'occupazione e la crescita economica.

Zaia esprime gratitudine per aver scelto il Veneto come punto di riferimento principale in questo momento di profondi cambiamenti nella logistica e nei flussi internazionali.

Con la recente istituzione della Zona Logistica Semplificata (ZLS) e i progetti portuali in corso, il Veneto si posiziona in primo piano per attrarre nuovi investimenti, diventando un punto di riferimento nel panorama istituzionale.

Il sistema portuale del Veneto, guidato da Fulvio Lino Di Blasio, è già uno dei principali nodi portuali italiani, movimentando 25 milioni di tonnellate di merci all'anno e coinvolgendo numerose aziende e lavoratori.

Con la nuova pianificazione, è ben posizionato per affrontare la sfida di uno sviluppo significativo nell'Adriatico.




RIFIUTI INGOMBRANTI ABBANDONATI, I CITTADINI CHIEDONO LE VIDEO TRAPPOLE

Da Ca’ Bianca, si sollevano lamentele per l’abbandono di rifiuti ingombranti.

Non sembra che chi si macchi di ciò sia del luogo ma che giunga appositamente in orario notturno per calare, presumibilmente da un furgone, visto il volume, i suoi ingombranti lasciandoli in “eredità” ai residenti.

I residenti si lamentano che Veritas non provveda al ritiro, ma il ritiro ingombranti gira su un protocollo diverso rispetto al rifiuto casalingo, serve in primis che il camion sia disponibile ma spesso, quando si richiede il ritiro a domicilio, si deve aspettare il proprio turno.

Supponiamo quindi che la segnalazione sia stata fatta dagli operatori e che il ritiro sia stato programmato.

Ricordiamo che il ritiro degli ingombranti abbandonati ha un costo che ricade su tutta la comunità e chi abbandona in mezzo a una strada, in mezzo ai campi, nell’isola dell’Aleghero i propri ingombranti fa si che tutti noi paghiamo una TARI maggiorata.
I rifiuti ingombranti vengono abbandonati da molto prima che Veritas prendesse la decisione di limitare il quantitativo volumetrico da ritirare gratuitamente ma certo questa decisione ha influenzato i comportamenti di alcuni.

Portare qui la propria mobilia, piuttosto che consegnarla all’ecocentro per l’anonimo trasgressore ha uno stesso costo ma probabilmente manca la regolarità dei pagamenti del servizio.
I residenti chiedono che vengano installate video trappole per cogliere in flagranza chi commette questa leggerezza.

I punti nevralgici dove andrebbero collocate sono sicuramente noti, e certamente la presenza del sistema di sorveglianza nel territorio contribuirebbe a togliere qualche zona dal degrado.




giovedì 1 giugno 2023

BRUCIA LE RAMAGLIE (VIETATISSIMO) SCATENA L'INFERNO E FINISCE IN PS USTIONATO

Nel pomeriggio di mercoledì scorso, i nostri attenti follower ci hanno segnalato un'importante colonna di fumo proveniente dalla zona degli orti. Immediatamente, ci siamo messi in moto con la nostra storica bicicletta elettrica (ahimè con la batteria completamente scarica), per raggiungere il luogo dell'incendio. 

All'arrivo, ci siamo trovati di fronte a un blocco del traffico lungo via Morosini, con le forze dell'ordine, tra cui Carabinieri e Polizia, che presidiavano l'area. 

Nel frattempo, i vigili del fuoco si impegnavano con tutte le forze per spegnere le fiamme. È stata subito evidente una certa tensione tra le forze dell'ordine, mentre un forte vento proveniente dall'Est rendeva la situazione ancora più difficile.

L'incendio era divampato nel pomeriggio, lasciandoci intuire che si trattasse di un altro caso di incendi fuori controllo, causato da coloro che hanno l'abitudine discutibile di bruciare rami e sterpaglie. 

Purtroppo, è un fenomeno frequente, nonostante sia assolutamente vietato, soprattutto in un periodo di siccità come questo. Spegnere un incendio richiede ingenti quantità di acqua e comporta costi considerevoli, che si aggirano su decine di migliaia di euro.

Successivamente, abbiamo appurato che l'incendio era stato provocato da un uomo di oltre 70 anni che aveva perso il controllo del falò che aveva acceso. Al di là della colonna di fumo altamente inquinante che si è levata, l'uomo ha riportato ustioni e intossicazione da fumo. Fortunatamente, è stato ricoverato in ospedale per accertamenti, ma sembra non presentare lesioni gravi.

Purtroppo, questa pratica irresponsabile di bruciare rami e sterpaglie anziché consegnarli all'apposita società di smaltimento, in questo caso Veritas, è un comportamento del tutto scorretto. Confidiamo che la sanzione per questa persona sia adeguata al danno causato e che funga da esempio dissuasivo per coloro che continuano a compiere simili atti riprovevoli. 

L'incendio ha causato danni di cui non siamo ancora a conoscenza, ma è necessario mettere un freno a questa abitudine sbagliata e dannosa.




RITORNANO I LADRI DI RAME RUBATE LE GRONDAIE AD UN CONDOMINIO

Tornano i ladri di grondaie di rame, si stanno muovendo tra le vie perpendicolari alla Cristoforo Colombo ma anche in centro storico.

Stanotte hanno fatto incetta ma già da una settimana stanno colpendo in varie aree del territorio. Il ladrocinio di rame, chiamato anche oro rosso può provocare ai proprietari degli immobili danni per centinaia di euro ma tutto dipende per quanta lunghezza le grondaie vengono asportate.

Ma per fare incetta i ladri non si accontentano di rubare le lattonerie in rame ma arrivano a spellare i cavi lungo le linee ferroviarie, e pure dell’ENEL rischiando la vita.
Riciclabile al 100%, il rame può essere riutilizzato dopo esser stato trasformato senza perdere le sue caratteristiche. Dopo essere stato rubato spesso finisce in mano a una filiera illegale molto diramata.

Nel 2018 una maxi indagine ha permesso , in un’azione orchestrata tra tutti i paesi membri dell’UE, di sequestrare 350 tonnellate di metallo rubato tra cui 93 chili di rame. Il materiale posto sotto sequestro aveva un valore di circa 540mila euro.