lunedì 29 aprile 2019

ALLA MENSA DELLA SCUOLA CACCIN ARRIVANO PASTI FREDDI? IL NUOVO SCALDAVIVANDE SARÀ ATTIVO SOLO IN 50 GIORNI

Pasti freddi alla mensa della scuola primaria Caccin di Sottomarina. Alcuni genitori hanno sollevato la questione, collegata all’assenza di uno scaldavivande perfettamente funzionante, quando non di contenitori non perfettamente ermetici. Dal Comune risponde l’assessora alla pubblica istruzione Isabella Penzo, che ricorda come l’ente monitora ogni giorno le temperature del cibo, attraverso un report: «Sono sempre state nella norma – conferma l’assessora Penzo – tranne in due casi relativi ai bastoncini di pesce, e sempre nel secondo turno di refezione.
Questo dipende anche dalla temperatura esterna, che come oggi può essere percepita fredda, e appena si aprono i contenitori si abbassa anche la temperatura dei piatti. Tanto che abbiamo fatto appunto rialzare il riscaldamento della mensa, entro un certo periodo di tempo». Quanto al nuovo scaldavivande, l’assessora comunica che è stato ordinato e ci vorranno 50 giorni per il suo arrivo, compresi i lavori alla linea elettrica dal momento che l’oggetto assorbe una potenza non indifferente: fin che arriva, ne sarà attivato uno dato dall’impresa che eroga i pasti. Il report con i dati quotidiani delle temperature delle pietanze è disponibile all’ufficio Pubblica Istruzione del Comune di Chioggia.

domenica 28 aprile 2019

DEL KURSAAL NON RESTA PIÙ NIENTE. L'ASSOCIAZIONE ALBERGATORI: NESSUNA RISPOSTA DAL COMUNE

Il centro congressi in lungomare a Sottomarina versa in condizioni sempre peggiori. A farlo notare è Giuliano Boscolo, presidente di ASA, in attesa di una decisione dalla mano pubblica: «Nonostante l'offerta di gestione che abbiamo presentato a gennaio, con apporti di capitali per la ristrutturazione, non siamo mai stati contattati da nessuno del Comune di Chioggia, a qualsiasi livello. Così non va bene per niente».
Rincara la dose Giorgio Bellemo, presidente di ASCOT, che riunisce i concessionari balneari: «Il Kursaal è la cartina di tornasole di come questa amministrazione comunale considera e vede il turismo. Quando si pensa di voler trovare "unanimità" nelle idee o azioni (vedi esempio l'OGD), vuol dire spostare l’attenzione, ovvero non avere idee e proposte bensì trovare alibi alla propria inerzia mentale. Quando vengono indette commissioni per VGate, le categorie turistiche (a torto o a ragione che sia) si palesano contro questo progetto e la stessa amministrazione -o parte di essa, perché siamo di fronte a due giunte, vedi esempio mercato ittico- dice che Chioggia ë una città turistica ma, appunto, nei fatti non mette in campo nessuna azione, ha già deciso fraudolentemente».
Bellemo elenca inoltre l'Arena Duse, «persa. Zona Reduci è in attesa di una sistemazione, poi lo sbarramento del cuneo salino, le varianti per le attività produttive: quando ci sono operatori che vogliono riqualificare le proprie aziende intervenendo, per esempio con la legge 55, vengono bocciati i provvedimenti senza capire quale sia l’altro orizzonte che si vuole perseguire. Solo edilizia residenziale? E gli standard? Se turismo vuol dire "intortare" con la ruota panoramica (sembra che la stagione giri solo su questa...) o qualche manifestazione, bene, siamo al de profundis».

sabato 27 aprile 2019

DUOMO ALLAGATO DALLA BOMBA D'ACQUA, CORSA CONTRO IL TEMPO PER SALVARE LE CRESIME DI DOMANI: ANCHE I GENITORI AD ASCIUGARE

Il grande acquazzone che ha colpito Chioggia e Sottomarina nel pomeriggio di ieri, attorno alle 15, ha allagato diversi luoghi della città, tra cui il lungomare e le strade adiacenti. Questo nonostante l’installazione del cosiddetto megatubo, avvenuta a più riprese gli scorsi anni: ma l’opera, riporta il consigliere Marco Dolfin, è ancora incompleta della vasca per la raccolta delle acque. Grossi disagi anche alla Cattedrale di Chioggia, dove per l’ennesima volta è entrata acqua dalla discesa antistante il portale principale: là dove c’è un piccolo avvallamento nella pavimentazione, era stata installata una griglia collegata a una pompa idraulica, atta a risucchiare la pioggia eccedente.
Ma, come accaduto ancora (ad esempio nel giugno 2018), questa pompa non è entrata in funzione e l’acqua è penetrata nel Duomo, allagando soprattutto la navata centrale: questa mattina, per asciugare il pavimento della chiesa, sono accorsi ad aiutare anche i genitori dei tanti cresimandi che attendono di ricevere il sacramento nella giornata di domani, in una corsa contro il tempo per rendere fruibile il luogo sacro. Già dieci mesi fa, occorre dire, una nota del vescovo Tessarollo avvertiva che l’acqua non defluisce più come avveniva prima dei lavori: «Non è la fine del mondo – erano le parole del monsignore - ma non è neanche tanto dignitoso, e tanto meno piacevole, subire di queste cose per lavori malfatti o disservizi nella manutenzione del deflusso delle acque piovane, proprio nell’era dell’ingegneria, della tecnica e dei grandi mezzi di intervento».

venerdì 26 aprile 2019

LA PROF DI STORIA E FILOSOFIA È SPESSO ASSENTE E NON SPIEGA, SCIOPERANO 30 STUDENTI DEL LICEO CLASSICO: OGGI E DOMANI FUORI DA SCUOLA

Singolare protesta, questa mattina, degli studenti del triennio del liceo classico Veronese. Circa trenta allievi, per lo più delle classi 1^ e 2^, sono rimasti le prime due ore fuori dall’istituto di Borgo San Giovanni per scioperare contro la permanenza della docente di Storia e Filosofia, una 52enne di origine meridionale in ruolo da sei anni nel liceo clodiense: i giovani lamentano in primis le continue assenze -peraltro legalmente giustificate- della professoressa, che la portano spesso a disertare le lezioni di settimana in settimana. Non solo: le classi riscontrano problemi anche riguardo la didattica, le valutazioni, un programma che appare sfalsato e “personalizzato”, con intere parti saltate, non spiegate di persona e con verifiche prettamente mnemoniche i cui esiti vengono contestati per minuzie lessicali.

La preoccupazione dei trenta manifestanti è volta soprattutto al prossimo anno scolastico, che per molti di loro sarà quello della maturità: la richiesta infatti è volta a chi può fare in modo che l’insegnante in questione non eserciti più nell’alveo del liceo Veronese. I ragazzi tenevano in mano cartelli con scritto “protestiamo per il nostro diritto all’apprendimento”: dell’agitazione erano al corrente i genitori, che appoggiano l’iniziativa, oltre a parte del corpo docente e al dirigente scolastico Luigi Zennaro, il quale non ha voluto rilasciare dichiarazioni, limitandosi a chiedere agli scioperanti di comunicare la loro agitazione tramite una lettera ufficiale.
Al preside si erano appellati gli studenti già in passato, attraverso analoghe lettere: la situazione insostenibile si trascina comunque da mesi, e negli anni precedenti -in cui la professoressa era impegnata nelle altre sezioni dello stesso istituto, ad esempio il liceo linguistico- si era palesata una prospettiva congruente di insofferenza. Pare anche che gli ispettori siano stati convocati più volte al liceo per dirimere la questione, che ha assunto anche risvolti giurisdizionali. Domani mattina, sabato 27 aprile, nuova astensione dalle lezioni di Storia e Filosofia per gli allievi di 1^ Classico (ore 11-12) e per quelli di 2^ (ore 12-13): lo sciopero dei liceali pare destinato a proseguire a oltranza.

mercoledì 24 aprile 2019

GIÀ SEQUESTRI DI MERCE CONTRAFFATTA SULLA SPIAGGIA DI SOTTOMARINA: LA GUARDIA DI FINANZA DÀ UN DURO COLPO AL COMMERCIO ILLEGALE

È partita col botto l'attività di contrasto al commercio non autorizzato sull'arenile da parte della Guardia di Finanza di Chioggia. Nel lungo weekend di Pasqua le Fiamme Gialle hanno sequestrato circa 3mila articoli lungo il litorale di Sottomarina: nell'occasione gli uomini in divisa sono stati coadiuvati dalla compagnia Pronto Impiego di Venezia. Tra gli oggetti sotto sequestro, una parte riproduceva il logo contraffatto di noti stilisti, per il resto si tratta di monili, occhiali, orologi, accendini e power bank. Due venditori stranieri sono stati denunciati anche per ricettazione, altri quattro comunque individuati dalle forze dell'ordine.

domenica 21 aprile 2019

UFFICIO TURISTICO CHIUSO A PASQUA E FINO A MAGGIO, SCONFORTO DI OSPITI E OPERATORI. DA MARTEDÌ UN ADDETTO ALLA BIGLIETTERIA VELA

Grossa delusione per i turisti che hanno scelto Chioggia e Sottomarina nel weekend pasquale, con vista sul 25 Aprile e il 1° Maggio. L’ufficio turistico in lungomare Adriatico è rimasto ancora desolatamente chiuso, nonostante l’intenzione del Comune di arrivare alla sua riapertura per il 15 aprile: era stato infatti deliberato un atto di indirizzo che autorizzava la dirigente del settore Promozione del Territorio a rintracciare il soggetto partner per l’affidamento del servizio nell’anno in corso, individuato in Vela che opera nel settore della biglietteria per il trasporto veneziano e gli eventi. La precedente gestione, del consorzio turistico Lidi di Chioggia in seno all’OGD, si era conclusa il 31 dicembre scorso, e in seguito l’amministrazione ha preferito azzerare l’organizzazione per la gestione della destinazione, rimettendo in gioco anche le sorti dell’unico centro informativo in tutta la città. Chioggia Azzurra ha raccolto il rammarico dell’assessora al Turismo Isabella Penzo: «Non posso essere certo contenta, ma si sono calcolati male i tempi della riorganizzazione dell’OGD. L’ufficio non funzionava come dovuto, in più affidare l’incarico all’uno o all’altro soggetto avrebbe creato malumori. Lo stabile sul lungomare va sistemato, ci sono stati anche problemi con le utenze, e ragionevolmente riaprirà a maggio».
Una soluzione tampone sarà attiva da martedì 23, quando a dare informazioni turistiche ai tanti che prevedibilmente le chiederanno sarà un addetto alla biglietteria Vela: «È l’unica soluzione praticabile al momento, per il resto bisognerà aspettare», conferma Penzo. Non manca lo sconforto di Giuliano Boscolo, presidente dell’Associazione Albergatori di Sottomarina: «La mia preoccupazione riguarda i tempi della riapertura, perché le categorie decidono velocemente in frazioni di secondo, e se l’ente pubblico non fa lo stesso i disservizi sono all’ordine del giorno. E chi lavorerà all’interno della struttura dovrà conoscere bene anche il tedesco, oltre che l’inglese». Quanto all’OGD, vale ricordare che ripartirà da zero anche nei finanziamenti e nelle quote associative, mentre il consorzio di promozione Lidi di Chioggia si era offerto quale “cabina di regia” davanti a un progetto triennale, conferendo i 2/5 della spesa complessiva di gestione rispetto al Comune. Tranchant il parere di Beniamino Boscolo, consigliere dell’opposizione: «Prima, con la gestione dei Lidi di Chioggia, lo IAT funzionava, incamerava finanziamenti istituzionali e sapeva raccogliere contributi privati. Oggi il budget è solo pubblico, costa di più e ancora non funziona. L’amministrazione Ferro dovrebbe rispondere di questa vergogna, dal momento che solo con loro l’ufficio turistico è rimasto chiuso a Pasqua!».

"NON È LO SMILZO", FURTO STANOTTE SOTTO UN TENDONE PER IL COMMERCIO AMBULANTE IN PIAZZETTA XX SETTEMBRE A CHIOGGIA

Almeno stavolta si può essere sicuri che non sia stato lo Smilzo, dal momento che da qualche giorno Andrea Penzo è stato incarcerato a Venezia per violazione degli arresti domiciliari. Ma la scorsa notte ignoti sono penetrati all’interno del tendone piazzato negli ultimi giorni in piazzetta XX Settembre a Chioggia, adiacente al municipio, portando via con sé alcune borse e complementi di abbigliamento. La sorpresa questa mattina per il titolare, all’atto di aprire l’esercizio ambulante. C’è da sperare che eventuali telecamere di videosorveglianza localizzate nei paraggi abbiano potuto riprendere la scena e identificare i ladri, con la preoccupazione che possano colpire ancora nelle prossime ore.

sabato 20 aprile 2019

HA VIOLATO GLI ARRESTI DOMICILIARI PER RUBARE IN UN'ABITAZIONE, LO "SMILZO" ANDREA PENZO FINALMENTE IN CARCERE A VENEZIA

Andrea Penzo, il famigerato “Smilzo” autore di una serie infinita di furti a Chioggia, Sottomarina e nelle frazioni, è in carcere a Venezia. Lo hanno arrestato lo scorso martedì pomeriggio i carabinieri della Compagnia di Chioggia nella sua casa di via Alga, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare scaturita dagli accertamenti in seguito a ripetute violazioni degli arresti domiciliari, cui Penzo era stato sottoposto lo scorso 1° aprile, in seguito al fermo in flagrante mentre rubava nella canonica della Beata Vergine di Lourdes. Lo Smilzo è stato quindi identificato nuovamente quale autore di un furto in un’abitazione privata, mentre su di lui gravano forti sospetti anche riguardo l’irruzione in un salone di parrucchiera non distante dal suo domicilio.

giovedì 18 aprile 2019

UN GINECOLOGO E UN'OSTETRICA A GIUDIZIO PER LA MORTE DI UN NEONATO ALL'OSPEDALE DI CHIOGGIA NEL 2016

La Procura della Repubblica di Venezia ha citato ieri in giudizio il ginecologo Sergio Porto e l'ostetrica Marilisa Bonaldo per la morte di un neonato avvenuta il 31 agosto 2016 all'ospedale di Chioggia. Secondo la tesi accusatoria, i due sanitari non avrebbero considerato i primi segni di sofferenza del feto, prima di ricorrere al parto cesareo d'urgenza. La prima udienza si è tenuta ieri al Tribunale di Venezia, avanti la giudice monocratica Sonia Bello, mentre la prossima è stata fissata il 2 ottobre. Il neonato si spense per un nodo di funicolo ombelicale, un'evenienza non così rara, ma imprevedibile e dalle conseguenze a volte drammatiche poiché improvvisamente determina la cessazione del flusso sanguigno dalla placenta al feto. Il primario Luca Bergamini aveva immediatamente attivato una commissione interna per valutare gli eventi accorsi. Secondo la nota diramata all'epoca dall'ULSS 3 Serenissima, durante tutta la gravidanza della signora il feto non aveva mai manifestato segni di sofferenza tramite gli esami di rito. Le visite e i vari monitoraggi eseguiti nell'arco dei nove mesi avevano sempre mostrato un bambino che cresceva senza problemi. Il 31 agosto 2016, alle ore 2.30 della notte, alla signora si sono rotte le acque prematuramente e c'è stato il ricovero in ospedale: subito sono cominciati i monitoraggi previsti dal protocollo, prima che iniziasse il travaglio. Questi monitoraggi non avevano dato alcun segno premonitore. Alle 7 del mattino la paziente veniva portata nella sala monitoraggi dove il controllo rilevava una alterazione del tracciato. L'ULSS garantisce che tutte le procedure sono state attuate nella maniera corretta, e inizialmente i periti nominati dal Tribunale non avevano accertato colpe specifiche.

mercoledì 17 aprile 2019

INSEGUE E TAMPONA UN’AUTO FERMA, FUGGENDO DOPO BREVE COLLUTTAZIONE: DENUNCIATO AI CARABINIERI

Ieri sera attorno alle ore 22.30, tra calle San Giacomo e il ponte di accesso al mercato ittico all’ingrosso si è consumato un tamponamento automobilistico che presenta ulteriori risvolti. Una Fiat 500, dopo aver sorpassato un’altra 500 X targata Roma all’incrocio della calle in direzione Sottomarina, è stata costretta a frenare di colpo dal momento che le si era spento il motore. A quel punto la seconda 500, che aveva inseguito la vettura che l’aveva sorpassata (secondo il conducente di quest’ultima, senza rispettare la distanza di sicurezza), ha tamponato il mezzo antecedente staccandogli il paraurti.
Dopo il tamponamento il conducente della 500 X, di circa 40 anni, è sceso dall’auto dove viaggiavano altre due o tre persone, rivolgendosi con tono minaccioso al conducente del veicolo tamponato, un 30enne che a bordo aveva anche la fidanzata. Stando alla versione di quest’ultimo, il 40enne si è finto appartenente alle forze dell’ordine e ha chiesto i documenti al conducente tamponato, che non ha creduto alla sua asserzione: al che il pilota della 500 X avrebbe aggredito fisicamente il più giovane, dandogli una spinta e attribuendogli la colpa del sinistro. Al che quest’ultimo l’ha invitato ai calmarsi altrimenti si sarebbe rivolto ai carabinieri: ma il presunto aggressore si è dileguato subito in direzione Sottomarina sfuggendo alla constatazione amichevole, circostanza che gli costerà una denuncia.
In loco quindi si sono presentati i carabinieri per i rilievi e le prime indagini, mentre il 30enne ha accompagnato la fidanzata al pronto soccorso, dove è rimasta fino alle 2 di notte con un trauma cranico e cervicalgia a referto prima della visita ortopedica. Colui che guidava la 500 tamponata non riesce a spiegarsi il motivo della fuga, tenendo conto che -secondo le sue parole- il tamponatore non appariva molto lucido in quel frangente: c’è da notare che la 500 X risulta essere un’auto immatricolata a livello aziendale, quindi forse a noleggio oppure sostitutiva. Questo potrebbe motivare la fuga di chi lo ha tamponato.

ACCOLTELLAMENTO IN CALLE SAN GIACOMO, LA PROCURA DELLA REPUBBLICA CHIEDE 6 ANNI PER DEMIS TIOZZO. IL 9 LUGLIO LA SENTENZA

La Procura della Repubblica di Venezia ha chiesto la condanna a sei anni di reclusione per tentato omicidio a carico di Demis Tiozzo, il 32enne chioggiotto che il 17 agosto 2015 accoltellò l'ex partner e convivente di 36 anni, in preda a un raptus di gelosia. La sostituta procuratore Alessia Tavarnesi ritiene infatti che ci sia stata volontà di colpire a morte, data l'idoneità dell'arma e la zona corporea ferita, ovvero l'addome: il collegio delle giudici Roberta Marchiori, Daniela Defazio e Sonia Bello pronuncerà il prossimo 9 luglio la sentenza. Tiozzo aveva chiesto il patteggiamento per il reato di lesioni, ma la corte lo ha negato, istruendo il processo. La tesi della pubblica accusa è stata smentita integralmente dall'avvocato difensore dell'uomo, Ermes Mozzato, sostenendo che Tiozzo abbia agito per legittima difesa. Da parte della vittima, assistito dall'avvocato Giorgio Vianelli, è stata sporta anche la richiesta di una provvisionale di 30mila euro, oltre al danno in sede civile.
Nella circostanza il 36enne aveva riportato la perforazione del peritoneo, con emorragia superficiale del mesocolon: ferite suturate in laparoscopia e con prognosi superiore a 40 giorni. Tre furono i colpi inferti in calle San Giacomo a Chioggia, prima che l'aggressore gettasse il coltello in canale e ritornasse a casa, dove aveva tentato il suicidio con farmaci e atti di autolesionismo. Secondo l'avvocato Mozzato, nella concitazione Tiozzo non aveva la volontà di uccidere, bensì di difendersi brandendo un coltello di fronte alla controparte più forte fisicamente. A quanto riferisce anche suo padre, non erano infrequenti gli episodi di contrasto nella coppia, in cui spesso era proprio Demis Tiozzo a soccombere alla violenza del compagno.

martedì 16 aprile 2019

DOPO LA TRAGEDIA DI NOTRE DAME, ANCHE A CHIOGGIA CI SI CHIEDE: E SE SUCCEDESSE QUI? LA BARCA DEI VIGILI DEL FUOCO È FUORI USO

Anche noi, come il resto del mondo, siamo ancora scossi dalle terribili immagini della chiesa di Notre Dame a Parigi, parzialmente divorata dal fuoco. Non occorre averla visitata per rendersi conto della sua magia, ma avendolo fatto risaltano ancor più i ricordi e il pianto per ciò che è andato distrutto, si spera non in maniera definitiva. Parigi è Parigi e Chioggia è Chioggia, ma ad esempio anche la prima struttura della chiesa di San Domenico risale al XIII secolo, e la sua permanenza sull'isola rende necessario pensare che -ove mai dovesse accadere qualcosa di angosciante- ai vigili del fuoco sarebbe necessaria almeno un'imbarcazione per raggiungere il sito in tutti i suoi lati.
Ebbene, da otto mesi l'unica barca in dotazione alla caserma di Chioggia non è più disponibile, e la cavana davanti riviera Caboto è desolatamente vuota: lo scafo infatti è stato portato in riparazione e non è più tornato. L'esigenza del natante per i pompieri si è rivelata pressante già negli scorsi giorni, quando una bricola galleggiante era alla deriva lungo il canale San Domenico esterno, e nelle operazioni di recupero del corpo del povero Sante Poncina dal canale Fossetta. Per cui è la collettività a rivolgere un appello a chi può intervenire: riportate la barca dei vigili del fuoco a Chioggia e in attività, di modo da consentire di svolgere al meglio il loro preziosissimo servizio.

lunedì 15 aprile 2019

SFIDA AI VANDALI, RITINTEGGIATE PER LA QUARTA VOLTA IN UNA SETTIMANA LE PARETI IMBRATTATE DEL SOTTOPASSAGGIO DI RIDOTTO MADONNA

Per la quarta volta in una settimana, gli operai sono al lavoro per tinteggiare le pareti del sottopassaggio di ridotto Madonna, che conduce all'ospedale. La struttura, recentemente impermeabilizzata, è stata infatti oggetto di ripetuti imbrattamenti da parte di giovinastri che evidentemente non hanno di meglio da fare: firme, disegni sconci o comunque sgradevoli, insulti sono all'ordine del giorno nelle espressioni di questi adolescenti.
Se non è tollerabile che le imprese di pulizie e dipintura debbano essere chiamate -e quindi naturalmente pagate- di continuo per vincere la guerra alla scritta selvaggia, pesante è anche la situazione segnalata lungo la riva del Lusenzo a Sottomarina: dove inizia la zona ciclopedonale bande di ragazzini hanno imbrattato una struttura provvisoria con lallazioni alfabetiche tipiche della trap di ultima generazione, fulmini stilizzati e altre grafiche impattanti, oltre a disegni volgari anche sul selciato e per questo difficilmente rimuovibili. Non certo di graffiti artistici si tratta, anzi sono solo due degli episodi affiorati negli ultimissimi giorni, e che necessitano non solo uno sforzo educativo ma anche l'adeguata repressione, in nome non solo del decoro urbano ma anche del buon gusto.

PARACARRO DIVELTO NELLA NOTTE AL BOULEVARD DI VIA VENETO, È STATO L'IMPATTO DI UN'AUTOMOBILE?

La scorsa notte una delle strutture di arredo urbano nel boulevard di via Veneto a Sottomarina è stata divelta dalle proprie fondamenta, probabilmente dall'impatto con un'automobile. La scoperta è stata fatta questa mattina da alcuni passanti, che hanno trovato il paracarro fuori posto. Nessuna segnalazione di sinistri è invece giunta alla polizia locale, che ha comunque avvisato l'ufficio Lavori Pubblici. Il fatto stranamente si inserisce nell'assurda serie di incidenti stradali contro auto parcheggiate che si è verificata nel weekend a Sottomarina, e più indietro nel tempo anche fra ponte Cavanis, campo Marconi e la torre di Santa Maria a Chioggia.

domenica 14 aprile 2019

I CARABINIERI ARRESTANO UN TRENTENNE PER MALTRATTAMENTI ALLA EX CONVIVENTE: AVEVA VIOLATO IL DIVIETO DI AVVICINAMENTO

Un trentenne di Chioggia, A.D., è stato arrestato dai carabinieri perché ha continuato a molestare l'ex compagna pur essendo già gravato dal divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Questo provvedimento era stato violato, circostanza che lo ha condotto al carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia. Il reato contestato dagli inquirenti è di maltrattamenti in famiglia nei confronti dell'ex convivente. Tutte le indagini, sin dalla fase iniziale, sono state condotte dalla Stazione dei Carabinieri di Chioggia.

EMERGENZA ATTENZIONE ALLA GUIDA: PER LA SECONDA NOTTE A SOTTOMARINA UN'AUTO IMPATTA CONTRO UN'ALTRA, DISTRUGGENDOLA

Ennesimo schianto tra un'auto in movimento e una parcheggiata la scorsa notte in via San Marco a Sottomarina, davanti al parcheggio Padoan. Attorno alle ore 5 un uomo di circa 40 anni, alla guida di una Renault Capture, è andato a sbattere -apparentemente per un colpo di sonno- contro una Ford Fiesta che era parcheggiata con accese le quattro frecce, di proprietà di un altro ragazzo di circa trent'anni.
Nello scontro entrambe le auto hanno riportato notevoli danni alla carrozzeria. È intervenuta in loco per i primi rilievi la polizia di Stato. Solo 24 ore prima, nei pressi della rotatoria fra viale Mediterraneo e lungomare, la Fiat 500 di una giovane donna aveva urtato con la stessa dinamica un'Audi parcheggiata, rovinandole la fiancata.
In quel caso è stato accertato che la giovane avesse superato i limiti alcoolemici previsti per poter guidare. Eventuali ulteriori dettagli relativi al caso di stanotte saranno aggiornati in seguito nei blog di Chioggia Azzurra.

sabato 13 aprile 2019

RAGAZZA POSITIVA ALL'ALCOOL TEST URTA E DANNEGGIA UNA VETTURA PARCHEGGIATA IN VIALE MEDITERRANEO A SOTTOMARINA

La scorsa notte alle 4.45 una giovane alla guida di una Fiat 500 è andata a sbattere contro un'altra auto, di marca Audi, parcheggiata nei pressi della rotatoria tra viale Mediterraneo e il lungomare Adriatico, procurando danni alla fiancata della vettura colpita.
La ragazza è risultata positiva all'alcool test. In loco sono stati effettuati i rilievi da parte dei carabinieri di Chioggia. Solo il 17 marzo un'altra auto, condotta da un 29enne, è stata protagonista di un incidente analogo in via Cristoforo Colombo, non lontano dal fatto accaduto stanotte.

ANCORA UN TENTATO FURTO AL SALONE DI PARRUCCHIERA GIÀ VISITATO TRE VOLTE A MARZO: "LO SMILZO" È EVASO DAI DOMICILIARI O È OPERA D'ALTRI?

"Lo Smilzo" Andrea Penzo è nominalmente agli arresti domiciliari, eppure si susseguono i tentativi di furto compiuti con le stesse dinamiche che l'hanno purtroppo reso famoso. E anche nei medesimi esercizi, come una parrucchiera di Sottomarina il cui salone era già stato "visitato" tre volte lo scorso marzo. Nella notte fra giovedì 11 e venerdì 12 aprile il negozio ha subìto ancora un'intrusione: ignoti hanno aperto il banco cassa, privo di denaro, e sono usciti lasciando accese le luci e spalancate le finestre. Del fatto è stata sporta denuncia alla caserma dei carabinieri. A questo punto è lecito chiedersi se Penzo non abbia infranto gli arresti domiciliari, o se vi siano altri individui che operano allo stesso modo.

SETTE QUINTALI DI RIFIUTI SUL LUNGO ADIGE, I CARABINIERI DI CHIOGGIA DENUNCIANO MECCANICO DI PORTO VIRO: MA LA MULTA È DI SOLI 300 EURO

L’equipaggio della motovedetta della Compagnia Carabinieri di Chioggia, a conclusione di specifici accertamenti, ha denunciato un 58enne di Porto Viro, titolare di officina meccanica, per il reato di abbandono di rifiuti lungo la strada arginale dell'Adige a Cavanella, dove sono stati notati grossi sacchi bianchi da cantiere, dai quali fuoriuscivano appunto i rifiuti, mentre altri erano abbandonati sullo spiazzo appena sotto la sede stradale. Dopo una prima sommaria verifica in loco, era stato richiesto l’intervento degli ispettori ambientali di Veritas, assieme ai quali i carabinieri hanno proceduto all’apertura dei sacchi e alla verifica del loro contenuto. All’interno vi erano numerosi rifiuti indifferenziati, consistenti per lo più in tubi di gomma/PVC, bidoni, secchi, diverse taniche di plastica, cartoni, imballaggi, due salvagenti anulari di colore arancione per imbarcazioni ed altro materiale riconducibile ad un’attività professionale nel settore meccanico.
Inoltre, a conferma di quanto ipotizzato, nei rifiuti sono stati rinvenuti diversi documenti, tra cui numerosi specchi-presenza, dischi per cronotachigrafo, una polizza assicurativa RCA, il verbale di dissequestro e restituzione di un autocarro, un giornale di contabilità e numerosi blocchi di consegna, tutti recanti l’intestazione dell'azienda di Porto Viro. Il personale di Veritas ha quindi provveduto a raccogliere i sacchi e i rifiuti, avviandoli allo stabilimento di Chioggia per la pesatura, risultata essere di circa 7.5 quintali, e al loro smaltimento. A carico del titolare sono state elevate sanzioni amministrative per l’ammontare complessivo di 300 euro, quanto alle violazioni del regolamento comunale del servizio di Igiene Ambientale di Chioggia.

venerdì 12 aprile 2019

CONFERMATA LA CONDANNA A COLELLI: SCONTERÀ IN CARCERE L'INTERA PENA. MA I CONDOMINI CHIEDONO CHE LA MADRE VENGA TRASFERITA

Tirano un sospiro di sollievo i residenti delle case ATER di Ca' Bianca dopo la sentenza d'appello che stamane a Venezia ha confermato la condanna in primo grado a 2 anni e 9 mesi nei confronti di Marco Colelli, l'energumeno di 48 anni che aveva reso difficile la vita nel condominio a suon di violenze e minacce immotivate verso chiunque. La Corte ha stabilito che Colelli rimarrà rinchiuso nel carcere di Santa Maria Maggiore per il resto della pena, ovvero altri 2 anni e 2 mesi: nessuna attenuante né riduzione è stata riconosciuta, anche dal momento che Colelli aveva fatto pervenire nuove minacce dal carcere, nel caso avesse ottenuto gli arresti domiciliari o uno sconto che lo facesse uscire prima. Rimane sul piatto la situazione della madre, che vive ancora nei palazzi ATER di Ca' Bianca anche se da più parti è stato chiesto un suo trasloco in analoga struttura del territorio. Soddisfatti gli inquilini, i quali hanno in programma un dialogo con l'amministratore del condominio, a sua volta minacciato (e che però continua a saldare le utenze in capo alla signora): l'obiettivo è appunto spostare da là la madre, in previsione di un ritorno di Colelli una volta scontata la pena. Urge quindi un'intesa tra ATER e Comune di Chioggia.

giovedì 11 aprile 2019

AUTOBUS DI LINEA 80 A SOTTOMARINA VA CONTRO UN RAMO E MANDA IL VETRO IN SCHEGGE, DA VENEZIA VIAGGIA SOTTO LA PIOGGIA SENZA TERGICRISTALLO

Due disavventure hanno caratterizzato ieri la giornata nera degli autobus di linea 80. In piazza Europa a Sottomarina l’autista di un mezzo di Arriva Veneto ha sbagliato manovra, prendendo la curva troppo stretta: la corriera è finita contro un ramo che ha fatto esplodere il vetro in schegge, per fortuna tutti i passeggeri erano già stati fatti scendere e non c’era più nessuno a bordo.
Alle 13.55 invece la corsa da Venezia a Sottomarina è stata condotta col tergicristallo fuori uso, nonostante la pioggia battente e la visibilità precaria, impiegando un’ora e quaranta minuti per arrivare fra il terrore dei passeggeri. Solo tre giorni fa un altro autobus aveva sbagliato strada a Borgo San Giovanni e per rimettersi in carreggiata ha demolito parte dell’arredo urbano di via Togliatti.

MARCO COLELLI, DOMANI L'UDIENZA D'APPELLO. APPRENSIONE TRA I CONDOMINI ATER DI CA' BIANCA PER UNA POSSIBILE CARCERAZIONE A CASA

C’è apprensione nelle case ATER di Ca’ Bianca per l’udienza di appello, domani al Tribunale di Venezia, nei confronti di Marco Colelli, il 48enne energumeno condannato in primo grado a due anni e nove mesi per violenza e minacce nei confronti dei condòmini, che più volte Chioggia Azzurra ha raccontato. I residenti infatti temono che a Colelli venga data la possibilità di tornare a scontare la pena a casa, dove vive l’anziana madre: l’uomo infatti ha già minacciato dal carcere di fare del male agli altri inquilini, all’amministratore, agli stessi dipendenti di ATER, all’assessore e agli uffici comunali se la donna venisse sfrattata e alloggiata da altre parti. La madre stessa, peraltro, aveva riportato lesioni al femore per mano del figlio, ma non ha mai denunciato la cosa, derubricandola a una caduta dalle scale. Secondo i residenti, ATER e Comune “giocano” allo scaricabarile quanto alla responsabilità del trasferimento della donna, per conto della quale pare l’amministratore stia provvedendo al pagamento di ogni spesa; all’uscio si era presentato anche l’ufficiale giudiziario, si era presentata anche l’opportunità di un trasloco a Ca’ Lino ma né ATER né l’ufficio Casa del Comune stanno provvedendo.
Tuttavia Colelli non sente ragione, e come un tempo girava con una tanica di benzina nell’auto e martelli per colpire il condominio, anche oggi il rischio di minacce e violenze è attendibile: gli altri residenti hanno registrato per circa 60 volte le urla e le promesse di vendetta del malvivente, da novembre 2017 a febbraio 2018 quando è stato arrestato dai carabinieri. In corso c’è anche il processo per le molestie a un netturbino di Veritas, al quale sono stati convocati come testimoni proprio gli abitanti del palazzo: Colelli è stato sedato non appena li ha intravisti in aula, cercando di aggredirli nonostante le guardie e le catene. Nell’immobile vivono famiglie che hanno in casa anche persone con disabilità e che chiedono di essere tutelate: «Non si può lavarsene le mani – dicono i condòmini – perché una giustizia è arrivata solo dopo 18 anni di botte, minacce, inferno, terrore e paura anche a scendere le scale. Salvo costui, nel condominio non si vive neanche male».

mercoledì 10 aprile 2019

PIOVINI, LA SEGNALETICA ORIZZONTALE ARRIVA TARDI: I RESIDENTI LAMENTANO, "AVREBBE DOVUTO ESSERE PRONTA PER L'INVERNO DELLE NEBBIE"

I tempi scelti dal Comune di Chioggia per attrezzare la strada dei Piovini di una nuova segnaletica orizzontale lasciano perplessi gli abitanti della frazione. Le opere infatti sono state eseguite all’inizio della primavera: «Ma ce n’era bisogno durante l’inverno!», dice Gabriele Dorigo. «Ad esempio a settembre oppure ottobre, in modo che fosse pronta per affrontare la stagione delle nebbie». Dorigo ha contattato l’ufficio Lavori Pubblici per conoscere le motivazioni del timing: «L’architetto Marco Marangon mi ha risposto “facciamo i lavori quando ci sono i soldi"».
Siccome il sindaco parla sempre di mettere in sicurezza questa o quella parte del territorio, trovo giusto che i lavori vadano fatti quando c’è bisogno! Già a ottobre-novembre ci si era accorti del ritardo, e anzi più di qualcuno ha pensato che la sistemazione sarebbe avvenuta a primavera. Ma così è una presa in giro! Non è sicurezza, ma lavarsene le mani».

martedì 9 aprile 2019

RIFIUTI PLASTICI, MECCANICI, EDILIZI E AGRICOLI ABBANDONATI FUORI DAI CAMPI LUNGO VIA MOROSINI A SOTTOMARINA

Ormai le discariche a cielo aperto nel territorio comunale di Chioggia non si contano più. La segnalazione più recente arriva da un residente di via Morosini a Sottomarina, ovvero una delle laterali di viale Mediterraneo che porta verso i campeggi. Da qualche tempo alcune aree esterne ai campi coltivati sono invase da rifiuti plastici, meccanici, edilizi, agricoli, conferiti anche da chi non abita la zona ma è a conoscenza del fatto che già altre immondizie vi sono state riversate. A quanto pare la loro rimozione da parte di Veritas non può avvenire senza il consenso del proprietario del terreno, ma ci si chiede se non sia il caso di derogare al protocollo e stabilire l'uso della forza maggiore per motivi di igiene ambientale, oltre a individuare i trasgressorI e comminare pesanti ammende.

sabato 6 aprile 2019

AL LAVORO NONOSTANTE LA LICENZA SOSPESA: PESCIVENDOLO MULTATO E DENUNCIATO DALLA POLIZIA LOCALE, SEQUESTRATA LA MERCE

Pizzicato a vendere pesce al mercato ittico al minuto, nonostante fosse sospeso per quattro mesi a seguito di irregolarità accertate. È accaduto stamattina, nella popolare pescheria in fondamenta Marangoni a Chioggia, a Marco Nordio, pescivendolo di 45 anni registrato col marchio FRI.NOR, il quale lo scorso 18 marzo è stato il destinatario di un'ordinanza della Polizia Locale che sospendeva la sua attività, non avendo egli versato i contributi previdenziali né i pagamenti della COSAP 2016. La sospensione era valida per un periodo di 120 giorni ovvero fino al giorno della regolarizzazione, ma un controllo del settore polizia commerciale invece lo ha beccato stamane al banco di lavoro nel posteggio numero 46, come se niente fosse, intento a vendere prodotti ittici: a Nordio è stata elevata una sanzione amministrativa di 5164 euro, e tutto il pesce esposto per la vendita è stato sottoposto a sequestro. Il tragressore verrà inoltre deferito alla Procura della Repubblica di Venezia per il reato di inottemperanza ad un ordine dell'autorità, previsto dall'articolo 650 del codice penale.

venerdì 5 aprile 2019

CIRCA SEI AUTOMOBILI DANNEGGIATE STAMANE A CAUSA DI UNA GROSSA BUCA LUNGO IL PONTE SUL BRENTA

Una enorme buca lungo il ponte sul Brenta ha provocato, questa mattina attorno alle 9, diversi inconvenienti agli automobilisti in transito. A una di questi è esplosa una gomma anteriore, altri hanno forato oppure distorto i cerchi delle ruote, o perduto i copricerchi che rimanevano sull'asfalto della Romea.
Circa 5 o 6 le auto coinvolte, in loco è intervenuta la polizia locale e di conseguenza l'ANAS, a seguito delle richieste dei conducenti stessi. Per fortuna in quel frangente nessun motociclista o scooterista stava percorrendo quel tratto di strada, altrimenti i danni avrebbero potuto riguardare anche le persone oltre alle cose.

SI INVAGHISCE DI UNA RAGAZZA E NON ESCE PER ORE DAL SUO NEGOZIO: DODICI POLIZIOTTI LO PORTANO VIA E LO CONSEGNANO AL 118

Si era probabilmente invaghito della tatuatrice, e ieri pomeriggio le si è piantato nel luogo di lavoro senza sentire ragioni né volersene andare. C’è stato bisogno dell’intervento di tre auto della polizia di Stato con circa dodici agenti, nonché dell’ambulanza del 118, per ridurre a più miti consigli un uomo di circa 35 anni, chioggiotto, che dalle 13.30 e per ben quattro ore ha occupato lo studio Inchiostro Rosso in riva Vena, fra il ponte della Pescheria e quello dei Filippini.
Il tale, quasi sicuramente un cliente dell’esercizio, da giorni pressava la ragazza, chiedendole il contatto su Facebook e poi ancora di persona: una volta accertato che non se ne sarebbe andato dal laboratorio artigiano e che anzi si è vista rincorsa quando ha tentato lei stessa di uscire, la giovane ha chiesto l’aiuto della polizia, e solo alle 17.45 il 35enne è stato condotto all’esterno, scortato dagli agenti lungo calle Santa Caterina, dove è stato affidato ai sanitari per un ricovero al pronto soccorso, necessario a capire i motivi del suo comportamento.
L’uomo comunque appariva pacifico e mansuefatto, non ha opposto resistenza; la tatuatrice invece era piuttosto scossa dall’accaduto. Il tizio, che proviene da una famiglia pacata e religiosa, pare non abbia mai dato segno di uno squilibrio del genere in precedenza, ma -particolare curioso- nel suo profilo fb aveva spostato lo status da “single” a “impegnato” proprio ieri: peccato che lei non lo sapesse.
Emergono nuovi dettagli riguardo la giornata convulsa di ieri, che era iniziata già nella tarda mattinata quando l’uomo di circa 35 anni aveva sfasciato tutto nella sua casa, nonché malmenato la madre. Sono intervenuti i carabinieri assieme all’ambulanza, al cui interno questo individuo si era mostrato tranquillo, ammettendo di avere sbagliato e di vivere un periodo delicato. Una volta giunto all’ospedale però il 35enne è riuscito a fuggire, per iniziare a molestare la giovane tatuatrice di riva Vena: e il pomeriggio è proseguito come narrato sopra, con l’intervento di ben 12 poliziotti. Il soggetto, che non è un malvivente, è ora sottoposto a ricovero psichiatrico: anche durante il colloquio con lo specialista ha dato segni di difficoltà mentale nel rapporto con la realtà.

BRICOLA GALLEGGIANTE IN CANALE SAN DOMENICO ESTERNO, MA I VIGILI DEL FUOCO NON HANNO PIÙ LA BARCA PER RIMUOVERLA

La presenza di una nuova bricola galleggiante, alla deriva lungo il canale San Domenico esterno nei pressi del mercato ittico, è stata segnalata da un pescatore al numero 115 dei Vigili del Fuoco. Il rottame ligneo è molto pericoloso per la navigazione professionale e da diporto, ma i pompieri non sono in grado di far fronte a questa emergenza dal momento che da otto mesi sono privi della loro imbarcazione, usualmente ormeggiata nella cavana davanti alla caserma di Riviera Caboto in Chioggia. Lo scafo in questione era stato mandato in riparazione e non è ancora tornato. La stessa Capitaneria di Porto non ha la competenza alla rimozione dei relitti mobili dal canale.