venerdì 30 novembre 2018

POVERE E PRECARIE, LE 53 DONNE DI CHIOGGIA CHE NEL 2018 HANNO CHIESTO AIUTO AL CENTRO ANTIVIOLENZA: USCIRNE SI PUÒ

Sono 53 le donne che dall’inizio del 2018 si sono rivolte al centro antiviolenza Civico Donna di Chioggia. Di queste, 41 hanno cominciato solo quest’anno il percorso per uscire dalla spirale: lo hanno comunicato ieri pomeriggio le responsabili del centro, durante una iniziativa alla sala conferenze del Museo civico, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulla donna: dopo la proiezione del docufilm “Giulia ha picchiato Filippo”, della regista Francesca Archibugi, le persone presenti hanno dato vita a un serrato dibattito sulle cause di uno dei mali di quest’epoca, alternato all’illustrazione dei dati raccolti nella realtà locale dalle operatrici del centro di via Vespucci a Sottomarina.
Dai rilievi emerge come, fra le 99 donne assistite dall’apertura del centro nel 2016 fino a oggi, vi siano delle differenze fra Chioggia e gli analoghi casi riscontrati nel territorio nazionale: mentre in Italia l’estrazione sociale delle vittime è medio-alta, in città è medio-bassa. E se altrove le donne esposte a molestie sono per lo più stabilmente occupate, in laguna sud prevalgono le precarie o coloro la cui situazione economica non brilla: un contesto chiuso geograficamente e culturalmente, notano la dottoressa Alice Zorzan di Civico Donna e la professoressa Anna Pambianchi, dove le donne colpite mostrano resistenze a venire allo scoperto perché hanno paura di essere riconosciute, o di recarsi al pronto soccorso nel timore di incontrare qualche conoscente.
Al centro antiviolenza viene garantito l’anonimato e la riservatezza, oltre a un’équipe di psicologhe, mediche, avvocate in grado di intraprendere percorsi di uscita sia dal punto di vista legale (ovvero con denunce penali e arresti per stalking) sia a effettive separazioni: anche se ormai è noto che quando finisce una relazione tossica non finisce la violenza di per sé, date le reazioni non di rado manifestate anche la scorsa estate specie nella cronaca di Sottomarina.
Cosa può fare una donna che viene a conoscenza di fatti simili accaduti a un’amica? «Anche solo offrire un caffè aiuta – dice la dottoressa Zorzan – se pensiamo che almeno una donna su tre ha sfiorato il problema direttamente o indirettamente. Se ci si accorge che una situazione è in atto, mai minimizzare: a volte alcune donne sono state abbandonate anche dalle proprie madri, nonostante siano rimaste vittime esse stesse. Necessario è poi occuparsi dei bimbi educati in un clima di violenza familiare, egualmente maltrattati e a rischio di comportamenti violenti per colpa delle dinamiche distorte tra gli adulti: «Simbiosi non è libertà», ha chiosato la psicologa Lorella Ciampalini, nel ricordare l’importanza del numero telefonico 1522 atto a segnalare casi di violenza, minacce e molestie di genere.

I RESIDENTI DI VIA ALGA SI COSTITUISCONO IN COMITATO: "ALCUNI ALLOGGI POPOLARI SONO INAGIBILI E OCCUPATI INDEBITAMENTE"

Nella città dei comitati, anche la controversa via Alga ha la sua aggregazione spontanea. Un nucleo di cittadini infatti si è associato per tenersi in contatto e avanzare all’amministrazione comunale le proprie esigenze, quanto alla difficile situazione sociale e anche criminale legata all’immobile che l’ente pubblico possiede lungo la strada di Sottomarina: giovedì sera la situazione è emersa in tutta la sua realtà durante l’incontro che il Comune ha organizzato in tema di controllo del vicinato, alla sala conferenze del Museo civico (presente il comandante dei Carabinieri Francesco Barone). Dopo l’analisi delle varie situazioni critiche, specie nelle frazioni, alcuni abitanti di via Alga hanno portato all’attenzione degli altri amministratori presenti il caso di tre alloggi popolari senza agibilità, occupati tra l’altro da persone che non ne avrebbero il titolo: al che l’assessora alle Pari Opportunità Genny Cavazzana ha affermato che il Comune è al corrente dello status quo, e che la pratica è seguita dall’assessore alle Politiche Sociali Luciano Frizziero.
Il quale al microfono di Chioggia Azzurra conferma un incontro già avvenuto in loco dopo il contatto con il comitato appena sorto, e che il problema si sostanzia di ordine pubblico: «Il censimento operato dall’allora assessora Trapella – dice Frizziero – ha appunto consentito di individuare questi alloggi necessitanti di manutenzione, che però non può essere eseguita finché dentro vi sono degli occupanti indebiti. Una volta arrivati a questo, l’apparato di sicurezza deve mobilitarsi in collaborazione con l’ufficio Patrimonio del Comune, che deve far eseguire l’eventuale sfratto. È mia intenzione convocare un tavolo per un’azione coordinata nei confronti di persone che danno disturbo alla comunità. Comprendo bene coloro che temono un deprezzamento delle abitazioni adiacenti se dovesse permanere questo stato di cose».
L’assessore non ha dubbi: «Se qualche facinoroso venisse allontanato da via Alga, sarebbe meglio. Ma serve un tavolo con le forze dell'ordine. E inoltre, anche riuscissimo ad ottenere un appartamento c’è da capire come e a chi assegnarlo: in teoria c’è qualcuno che ha più diritto, anche se non “sbraita”». Giovedì lo stesso Frizziero si è incontrato con i vertici di ATER per una ricognizione di eventuali nuovi immobili da destinare a chi è in lista d’attesa, ma anche tale ente ha rivendicato l’esistenza di vani inagibili oppure occupati senza alcun titolo, previo censimento.

COLPO IN PIENO GIORNO A BORGO SAN GIOVANNI, DUE LADRI RUBANO UN ARMADIO CONTENENTE ARMI PER LA CACCIA

Un furto molto strano è accaduto ieri mattina attorno alle ore 9.30 a Borgo San Giovanni, in un appartamento nei pressi del distributore Q8. Due uomini hanno sottratto un armadio di circa 70 kg, contenente alcuni fucili regolarmente denunciati per la caccia, oltre a un porto d’armi, a valori in denaro e oggetti preziosi. Nonostante l’azione in pieno giorno, finora un unico testimone ha asserito di aver visto i due ladri per strada con un mobile coperto da un lenzuolo bianco, sostare alcuni secondi davanti a un vicino laboratorio di fotografia.
Il furto, compiuto mentre in casa non vi era nessuno, è stato scoperto dalla moglie del titolare delle armi, al suo ritorno dal mercato: sono stati prontamente avvertiti gli agenti della Polizia di Stato, che si sono presentati per un sopralluogo e hanno raccolto la denuncia. Pare che la zona non sia coperta da telecamere di videosorveglianza in possesso di alcuno degli esercizi e delle attività che si affacciano sulla strada, né del vicino istituto scolastico Cestari. Anche solo per l’oggetto del reato, la circostanza in sé si conferma alquanto inquietante.

ABUSO DI VERITAS: “CHIUDERE AL TRAFFICO VIA DELLA FOSSETTA PER 36 ORE”. MA L’ORDINANZA DEL COMUNE NON C’ERA, E SALTA TUTTO

Giallo all’isola della Fossetta. Ieri mattina alcuni addetti di Veritas avevano provveduto ad affiggere indicazioni e ad avvisare personalmente i residenti di via della Fossetta della chiusura al traffico veicolare per ben 36 ore, dalle 8 di stamane alle ore 20 di domani -sabato sera- allo scopo di eseguire lavori all’impianto fognario. Ma nel giro di poche ore i cartelli sono stati rimossi, e gli stessi delegati di Veritas hanno provveduto a informare i residenti del dietrofront, sostenendo che «il Comune aveva revocato» la disposizione. Tutto filerebbe liscio, non fosse che non vi è stata preventivamente alcuna ordinanza di chiusura della strada da parte del dirigente di Polizia Locale: a smascherare l’inghippo è stato il consigliere della Lega Marco Dolfin, il quale si è attivato immediatamente appresa la notizia, per contattare il comandante Michele Tiozzo allo scopo di ottenere informazioni.
Ma Tiozzo è caduto dalle nuvole: «Non c’è alcuna ordinanza comunale per la Fossetta, se prima non riapre il ponte non mi assumo la responsabilità di isolare il quartiere senza offrire una strada alternativa». Se il Comune non fosse stato avvisato, Veritas avrebbe aperto il cantiere di testa sua, sicura di un’ordinanza che non sarebbe stata promulgata: la società multiutility aveva inviato una mail all’amministrazione, per ottenere il provvedimento dalla mattina alla sera. Il che avrebbe costretto le persone a spostare i propri mezzi fuori dall’isola, e per le auto di soccorso ci sarebbe stata una soluzione tampone attraverso la servitù di passaggio che una concessionaria automobilistica avrebbe agevolato entro i propri spazi in caso di emergenze.
Dolfin fa il paragone con quanto accadrà domani al ponte del Musichiere: «Là le cose sono state fatte per bene verso i residenti e i mezzi di soccorso, senza sequestrare un quartiere. Come del resto sta facendo l’amministrazione da nove mesi, senza offrire un’alternativa alla viabilità dell’isola. Il ponte potrebbe essere abbattuto e rifatto da zero coi famosi 39 milioni di avanzo, dato che si tratta di una via di fuga non solo per i residenti ma per l’intera città e per i turisti». Va detto che i cittadini della Fossetta non sono contrari a che vengano svolti gli opportuni lavori, ma chiedono solo il tempo per potersi preparare all’evenienza: già a fine ottobre la strada era stata chiusa da Veritas, quella volta regolarmente, per i medesimi motivi. Ma ora le relazioni tra l’ente pubblico e l’azienda partecipata si fanno grigie.

giovedì 29 novembre 2018

PAVIMENTAZIONE IN CORSO DEL POPOLO GIÀ MALRIDOTTA DOPO IL RECENTE RESTAURO

Sono di nuovo in cattivo stato alcuni masegni recentemente sistemati lungo il corso del Popolo. La segnalazione arriva da alcuni cittadini, che hanno notato come il restauro di qualche settimana fa non sta avendo gli effetti sperati sulla pavimentazione: le opere erano state decise dall’amministrazione comunale a rattoppo dei danni incorsi al selciato dopo i precedenti lavori di tre anni fa. Lungi da sollevare responsabilità all’impresa costruttrice, va da sé che invece il passaggio di veicoli e di mezzi pesanti (fra l’altro formalmente interdetti) certo non aiuta l’assetto del terreno.

lunedì 26 novembre 2018

DI NUOVO ALLAGATO IL SOTTOPASSAGGIO DI RIDOTTO MADONNA: I LAVORI DI IMPERMEABILIZZAZIONE SI ERANO CONCLUSI SOLO IL 10 OTTOBRE SCORSO

A nemmeno due mesi dalla conclusione dei lavori che hanno impermeabilizzato esternamente le pareti interrate del sottopassaggio di Ridotto Madonna, le piogge degli ultimi giorni lo hanno di nuovo allagato, rendendo arduo servirsene. L’opera, realizzata dalla Uretek di Boscochiesanuova, era consistita nell’iniezione di una resina espandente e di un gel saturante attraverso una pompa a bassa pressione in corrispondenza dei giunti, in modo da contrastare definitivamente la pervasività idrica all'interno della struttura.
Ma qualcosa dev’essere andato storto, dato che l’acqua piovana -anche se in misura minore- ha continuato a penetrare la struttura: l’ipotesi è che l’infiltrazione non provenisse solo dalla parte più bassa del sottopassaggio, ma anche da una screpolatura sul terrapieno, dalla quale è evidente la fuoriuscita di acqua. Probabilmente ora il lavoro sarà da completare, nel mentre il sottopassaggio rimane periodicamente inutilizzabile da qualche anno.

sabato 24 novembre 2018

ATTI VANDALICI IN RIVA VENA SUD: UNA PIETRA AL COLLO PER CHI CERCA DI CAMBIARLA E TOGLIERLA AGLI SPACCIATORI

Non c’è pace per riva Vena sud. La zona è da mesi in preda allo spaccio di droga e alla maleducazione, specie notturna, di non pochi giovinastri che scorrazzano anche con lo scooter lungo i portici della fondamenta da calle San Giacomo a corte Taccheo: durante l’estate il bar Al Bacaro tra il ponte Scarpa e calle Furlanetto -allora gestito da alcuni membri della famiglia Veneziani- era anche stato chiuso dalla polizia in quanto quartier generale dello smercio di stupefacenti.
E proprio il titolare dell’esercizio, Diego Ardizzon, che sta faticosamente cercando di ripartire nella legalità per assicurare al quartiere un presidio e un punto di riferimento, si è trovato negli ultimi tempi oggetto di atti di vandalismo da parte dei soliti noti: due settimane fa i vandali hanno colpito i fari di illuminazione esterni al locale, la scorsa settimana è stato dato alle fiamme il controller del videocitofono, e la scorsa notte i cavi della corrente elettrica sono stati asportati e fatti trovare a pezzi. Ardizzon aveva già provveduto a presentare denuncia per i precedenti episodi vandalici, e martedì si recherà di nuovo al Commissariato di Pubblica Sicurezza.
Ma non è l’unico a resistere: anche il bar adiacente si sta mobilitando in Questura per denunciare lo stato delle cose, con l’esigenza di guardiania notturna e dell’accensione di alcune telecamere. Dal canto suo il vicinato cerca anche di raccogliere firme per sensibilizzare alla questione, ma la paura di esporsi in prima persona è ancora tanta. Verso il Natale spunta però un raggio di sole: proprio Diego Ardizzon, assieme al comitato spontaneo fra gli esercenti della riva, hanno ottenuto dall’assessora Isabella Penzo i fondi e la possibilità di installare decine di alberelli natalizi lungo la fondamenta e sui ponti. Non solo per attrarre visitatori e clienti ma anche e proprio per viverla meglio assieme ai residenti stessi, nella speranza che anche le piante non siano oggetto di atti sconsiderati e criminali.

venerdì 23 novembre 2018

PARCO DEGLI ELCI, DOPO UN ANNO L'80% DEGLI ALBERI PIANTATI È GIÀ MORTO PER SCARSA IRRIGAZIONE

Domenica 25 novembre ricorre la Giornata dell’Albero, e il Comune di Chioggia la celebrerà mettendo a dimora cento nuove piante nell’area verde di Valli di Chioggia, a partire dalle 9.30. Ma una volta rinfoltita la vegetazione, bisogna anche prendersene cura: è di questi giorni la notizia che almeno l’80% dei fusti piantati un anno fa, in occasione della Giornata dell’Albero 2017, al parco degli Elci tra via Nicolò Zeno e viale Ionio a Sottomarina, sono ormai andati perduti. Lo ha constatato Francisco Merli Panteghini, referente dell’associazione Amico Giardiniere, che imputa la défaillance ambientale alla mancanza di irrigazione del terreno: per di più, pare che durante i lavori di rimozione delle erbacce sia stata anche irrimediabilmente potata anche qualche giovane pianta sana. Resta da capire, a questo punto, a chi spettasse l’onere dell’irrigazione, e se la stessa esile struttura dei tronchi non suggerisse come preferibile la piantagione di un minor numero di esemplari più robusti, anziché la decisione che ha portato allo status quo. La speranza è che almeno dopo la cerimonia di Valli vengano concretizzate le iniziative affinché gli alberi vivano a lungo, e non muoiano dopo un solo anno.

giovedì 22 novembre 2018

TRUFFATORE FA IL GIRO DEI NEGOZI IN CENTRO STORICO A CHIOGGIA PER SPACCIARE PROFUMI FALSI COME ORIGINALI

Il profumo della truffa. Lo hanno loro malgrado avvertito alcuni gerenti di profumerie del centro storico, negli scorsi giorni, quando un tizio che si chiama o si fa chiamare Alessandro ha offerto loro confezioni di essenze firmate spacciandole per originali, provenienti da un suo presunto negozio a Venezia, che avrebbe nel frattempo chiuso.
Peccato però che i marchi siano contraffatti e che i prodotti pertanto siano falsi: l'etichetta del prezzo, piazzata in corrispondenza del nome fake, contribuiva a non svelare la truffa assieme al fatto che i flaconi erano richiusi dentro il nylon. Qualcuno ci è cascato, qualcuno no: ma presto tra operatori della stessa categoria si è sparsa la voce e tutti hanno preso le opportune precauzioni.

martedì 20 novembre 2018

LICEO AL FREDDO PER IL BLOCCO DI UNA CALDAIA, GLI STUDENTI DISERTANO LE LEZIONI. GUASTO RISOLTO, DOMANI TUTTO REGOLARE

Questa mattina gli studenti del liceo classico e scientifico Giuseppe Veronese hanno deciso di disertare le lezioni, in quanto nelle aule di Borgo San Giovanni la temperatura riscontrata era di appena 14.7°. Già ieri il plesso risultava decisamente freddo, anche per via degli spifferi alle finestre che lasciavano entrare l’acqua. Così stamane i ragazzi, una volta entrati in classe, hanno verificato come non ci fossero le condizioni per trattenersi cinque ore e sono usciti. L’efficienza della struttura è in carico alla Città Metropolitana di Venezia, che ha ereditato l’onere dalla dismissione della Provincia: già stamane erano al lavoro i tecnici, che hanno constatato il blocco di una caldaia, anche senza risalirne all’origine. Fatto sta che il guasto è stato risolto, e domani -salvo eventuali ulteriori imprevisti- il riscaldamento al liceo Veronese dovrebbe funzionare regolarmente.

lunedì 19 novembre 2018

STALKING E MINACCE DI MORTE ALLA EX MOGLIE, ARRESTATO 46ENNE CHIOGGIOTTO

Ha minacciato di morte la ex moglie fino all’arrivo di una volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza, che lo ha tratto in arresto e condotto al carcere di Venezia. Sabato sera un chioggiotto di 46 anni, in fase di separazione, si è presentato sotto la casa della suocera dove si era rifugiata nel frattempo la ex partner, chiedendo insistentemente di poter parlare con quest’ultima. Una volta che la donna si è affacciata al balcone, l’uomo ha cominciato a minacciarla di morte, incolpandola della fine del matrimonio. I poliziotti, intervenuti poco dopo, coglievano il persecutore in flagranza di reato, identificandolo e dichiarandolo in arresto per minacce e stalking.

CALLE SAN CRISTOFORO TRA BOTTIGLIE SUI DAVANZALI E SPORCIZIA LASCIATA OGNI SERA DA BANDE DI GIOVINASTRI "OPEN"

Succede ogni sera, in calle San Cristoforo a Chioggia. Quando le tenebre sono ben calate, un gruppo di giovani e giovanissimi sosta lungo la calle per bere e per fumare: bottiglie di birra, pacchetti di sigarette (alcune anche “non convenzionali”), involucri alimentari, plastica, carta e cartine sono quanto resta quotidianamente per terra e sui davanzali, e che ogni notte gli addetti alla nettezza urbana sono costretti a rimuovere. I residenti sono naturalmente esasperati dalla situazione, che si riscontra anche in alcune calli limitrofe: proprio di fronte, dall’altro lato nel corso del Popolo, un “open shop” senza controllo umano smercia birre e snack per 24 ore, ammassando dentro e fuori i più giovani, che poi bivaccano in calle.

TENTATO FURTO ALLA CONAD DI BRONDOLO, LA CASSAFORTE RESISTE AI LADRI

Nella notte fra sabato e domenica due ladri hanno tentato il furto al supermercato Conad in via padre Emilio Venturini a Brondolo. Ma dopo essere entrati a forza nella struttura, davanti alla cassaforte si sono dovuti fermare e fuggire a mani vuote, non essendo in grado di vincerla in breve tempo: le loro tracce però sono state registrate dalle telecamere di servizio, ora in possesso dei carabinieri. L’anomalia all’ingresso era stata notata dalle guardie giurate della Civis durante il loro giro di controllo notturno. Apparentemente è un salto di qualità rispetto ai furti del ladro solitario in bicicletta (lo “Smilzo”) segnalati nelle ultime settimane, non foss’altro per la presenza di un ulteriore malvivente sulla scena.

sabato 17 novembre 2018

TENTA DI DERUBARE NEGOZIO GESTITO DA CINESI, DENUNCIATA DAI CARABINIERI UNA 65ENNE CHIOGGIOTTA

Una donna chioggiotta di 65 anni è stata denunciata questa mattina nella stazione dei Carabinieri di Chioggia per aver tentato di derubare un negozio gestito da commercianti di origine cinese. La ladra è stata colta in flagrante e consegnata ai militari, contro i quali ha pure inveito a male parole. Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito.

mercoledì 14 novembre 2018

SPACCIO DI COCAINA, CONDANNATI DUE CHIOGGIOTTI


Stefano Benvegnù

Si è concluso con tre condanne il processo di primo grado relativo a un caso di spaccio di cocaina stroncato dai carabinieri di Adria lo scorso 25 maggio. Ieri pomeriggio il giudice per le istanze preliminari del Tribunale di Venezia Gilberto Stigliano ha accolto la richiesta di patteggiamento proveniente dal chioggiotto Valerio Boscolo Gallo, 54 anni, e dalla moglie Francesca Bezzi di 52, entrambi residenti a Porto Viro: tramite il legale di parte, il primo ha concordato 4 anni di reclusione, la seconda 3 anni e 7 mesi. In quella circostanza, i coniugi Gallo erano stati fermati dai militari dell’Arma con un posto di blocco mirato, e la perquisizione personale ha fruttato il ritrovamento di 150 grammi di polvere bianca, pronta per essere spacciata nell’allora imminente weekend. I due corrieri hanno rivelato presto l’anello superiore nella catena dello smercio: ossia Stefano Benvegnù, quarantenne di Sottomarina, prontamente arrestato a sua volta. Benvegnù però non ha aiutato gli inquirenti a risalire la filiera, per cui ha potuto godere solo dello sconto di un terzo della pena secondo il rito abbreviato, conclusosi con una sentenza per 5 anni e 6 mesi di reclusione.

martedì 13 novembre 2018

LO "SMILZO" TORNA SEMPRE DUE VOLTE (ANCHE TRE): FALLITO NUOVO ASSALTO A LA FORCOLA, DERUBATI L'ORATORIO E IL CINEMA SALESIANO

Lo Smilzo torna sempre due volte, anche tre. Non sono infatti trascorse 24 ore dal precedente assalto, che il ladro esperto, rapido di mano e ciclista ha cercato di nuovo il colpo all’osteria La Forcola, sulla riva del canale San Domenico a Chioggia: i sospetti della polizia erano dunque fondati, quanto al ripresentarsi per forzare l’entrata e impossessarsi del fondo cassa. Ma i titolari dell’esercizio avevano provveduto a chiudere l’ingresso con catene e lucchetto, una fiera resistenza che ha dato i suoi frutti: il ladro infatti si è limitato a spostare la direzione delle telecamere e i tavoli all’esterno. Naturale comunque una nuova denuncia.
Frattanto, non si sa se prima o dopo, lo stesso individuo si è palesato anche all’oratorio salesiano e al cinema Don Bosco: erano le 3.20 quando le telecamere hanno registrato il suo passaggio in bicicletta. Lo Smilzo in questo caso è riuscito a entrare e a impossessarsi dei pochi spiccioli presenti in cassa. Le immagini della videosorveglianza sono state affidate anche in questo caso agli agenti del Commissariato, che la sera prima avevano beccato quasi in flagrante l’autore di un furto appena compiuto con analoghe modalità al panificio Moretto in strada Madonna Marina a Sottomarina. Si tratta di Andrea Penzo, 28 anni, della gang di via Alga, già noto alla cronaca nera e giudiziaria per precedenti furti aggravati a un tabaccaio e altri episodi del genere. Penzo ha confessato quella specifica “visita” ed è stato denunciato a piede libero, per l’ennesima volta: che sia lui lo Smilzo che tutti stanno cercando, e che non fa dormire la notte chiunque gestisca un’attività economica in città?

lunedì 12 novembre 2018

FERMATO E DENUNCIATO 15 MINUTI DOPO AVER DERUBATO UN PANIFICIO: È ANDREA PENZO LO "SMILZO" DEGLI ULTIMI FURTI?

Lo hanno pizzicato appena 15 minuti dopo aver colpito al panificio Moretto in strada Madonna Marina, e ha confessato di esserne l'autore. Si tratta di Andrea Penzo, 28 anni, "ben inserito" nella famigerata gang di via Alga a Sottomarina, incappato negli agenti della Polizia di Stato dopo la scorsa mezzanotte. Penzo, già arrestato anni fa per furto aggravato a un tabaccaio e lo scorso marzo coinvolto in un furto di biciclette, è stato denunciato a piede libero. Le modalità del furto ricordano in tutto e per tutto la recente ondata di colpi riusciti o tentati in città contro troppi esercizi e attività, l'ultimo dei quali sempre la scorsa notte all'osteria La Forcola: è dunque Penzo lo "smilzo" che gli inquirenti stanno cercando?

A CA' PASQUA FALCHI RAPACI E CAROGNE UMANE: COSA CONTENGONO I BIDONI ABBANDONATI SULL'ARGINE?

C’è una zona apparentemente incontaminata, nei pressi dell’argine del Bacchiglione, alle spalle dell’abitato di Ca’ Pasqua. Un luogo dove la caccia è espressamente vietata, e infatti si possono incontrare numerose specie volatili, soprattutto rapaci. Ma da qualche tempo le carogne umane hanno cominciato a utilizzare quell’ansa come una discarica, recandovi frigoriferi abbandonati, calcinacci e altro genere di rifiuti. E negli ultimi mesi hanno fatto la loro comparsa prima uno, poi due, infine cinque grosse latte che hanno terminato la loro funzione: quale liquido contengono? È la domanda dei residenti e di chiunque ha a cuore l’ambiente. Sono bidoni di oli esausti o nascondono scorie industriali ancora più pericolose? Chioggia Azzurra gira il quesito agli ispettori di Veritas, nella speranza che si risalga non solo a determinare il contenuto dei fusti, ma anche la responsabilità del loro indebito trasporto in un territorio da preservare.

IL FURTO QUOTIDIANO: LA SCORSA NOTTE LO SMILZO HA COLPITO ALL'OSTERIA LA FORCOLA. E LA PROSSIMA?

La roulette del furto notturno in città, la scorsa notte, ha fatto fermare la pallina all’osteria La Forcola, sulla riva del canale San Domenico a Chioggia. Là il solito ladro smilzo, acrobata e contorsionista, si è introdotto con il consueto sistema nel locale, spostando anche le telecamere ma non evitando di lasciare impronte che sono al vaglio degli inquirenti, sopraggiunti per i primi rilievi. Il tizio ha rubato il fondo cassa e il contenitore delle mance, dileguandosi poi nell’oscurità.
Ormai non passa notte che costui metta a segno o tenti un furto negli esercizi della città, vanta già una trentina di denunce sul groppone: i sospetti ricadono con forza su un 28enne di via Alga, già arrestato e fermato più volte per analoghi reati contro il patrimonio, probabilmente finalizzati all’acquisto della droga. Ma l’apprensione più grande è per chi gestisce una qualsiasi attività: quale sarà la prossima a essere colpita?

venerdì 9 novembre 2018

AZIONE FOTOCOPIA DELLO "SMILZO", IL LADRO DI SOTTOMARINA HA VISITATO ANCHE LA RIVENDITA DI KEBAB K2

Nella roulette dei negozi da colpire, il ladro smilzo di Sottomarina la notte fra mercoledì e giovedì ha scelto la rivendita di kebab K2 in via Roma, nei pressi della chiesa di San Martino. Le caratteristiche dell’azione sono analoghe a quelle del colpo tentato nelle ore precedenti hanno al panificio Boscolo Papo: penetrato da una fessura molto stretta, il malvivente si è impossessato del fondo cassa (solo pochi euro) e del videoregistratore che conserva le immagini girate dalla telecamera di servizio, per far perdere le tracce del suo passaggio ai fini dell’identificazione. I sospetti, come è noto, si incentrano su un delinquente di via Alga, ma è sempre necessario denunciare il fatto alle forze dell’ordine in modo che costui accumuli denunce e venga perseguito.

LE BANDIERE NELLE SCUOLE CADONO A PEZZI: PER MONTARE QUELLE NUOVE BISOGNA ATTENDERE I LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI

Bandiere sfilacciate, sbiadite, arrotolate o addirittura a pezzi, se non mancanti del tutto. In alcuni casi resta solo l’asta o il supporto in metallo. Si sta parlando di quanto appare all’esterno degli edifici scolastici di Chioggia, Borgo San Giovanni e Sottomarina: all’obbligo di esporre la bandiera nazionale e quella dell’Unione Europea attendono col massimo della cura solo la scuola primaria Gregorutti e la Paolo VI, peraltro paritaria. Il Comune è tuttavia a conoscenza della situazione, ha anzi previsto uno stanziamento per attrezzature e materiali scolastici tra cui proprio le bandiere: acquistandole a dicembre, saranno già a disposizione i nuovi lavoratori socialmente utili che entreranno operativi tra pochi giorni, così da avere manodopera per poterle installare.

Già, perché l’assenza di una Azienda Lavori interna al Comune si riverbera su ogni particolare della vita cittadina: e anche se qualche muta di bandiere è effettivamente in deposito, l’ente pubblico intende evitare di dare incarichi a imprese esterne, con conseguente aggravio di spesa. Nè può delegare i bidelli e gli assistenti scolastici nei vari istituti. Quindi la speranza a breve termine è che entro la fine dell’anno ogni scuola del territorio possa vantare nuove e colorate bandiere; per i tempi lunghi l’ideale sarebbe reistituire una solida Azienda Lavori, nella gloriosa tradizione degli operai comunali, di modo da agire in proprio e risparmiare, com’è dignità di ogni città piccola, media o grande.

giovedì 8 novembre 2018

LE BRÌCOLE RIMOSSE DAL LUSENZO INTRALCIANO LA RAMPA AI PIEDI DEL PONTE TRANSLAGUNARE: CARROZZINE IMPOSSIBILITATE A PASSARE

Un caso di barriera architettonica sopravvenuta viene segnalato ai piedi del ponte translagunare che da Chioggia conduce a Sottomarina, dal lato vicino a via Roma e alla chiesa di San Martino. Appena scende la rampa, girando verso destra, una catasta di brìcole rimosse dalla laguna ostruisce del tutto il passaggio alle persone in carrozzina, tanto più che l'unica altra possibilità di muoversi in protezione è data dallo scalino per il marciapiede, che già di suo è una barriera architettonica.
Altrimenti, affrontare la strada carrabile accostando come le biciclette, con tutti i rischi del caso. Si auspica naturalmente che la pur meritoria opera di rimozione delle brìcole non intralci la libera mobilità di chi è costretto a muoversi sulle ruote, reperendo un'altra sistemazione al legname tolto dal Lusenzo.

mercoledì 7 novembre 2018

TORNA ALLA CARICA DOPO UNA NOTTE IL LADRO AL PANIFICIO PAPO DI SOTTOMARINA: INTRUSIONE SVENTATA IN EXTREMIS DA TITOLARE E POLIZIA

Il ladro smilzo e acrobata che nella notte fra domenica e lunedì si era introdotto nei locali del panificio Boscolo Papo in via Colombo a Sottomarina è tornato alla carica la notte successiva, quella fra lunedì e martedì. Attorno all’una l’individuo aveva forzato di nuovo l’interruttore della saracinesca, proprio quando in loco stava arrivando il titolare dell’esercizio: il malvivente allora si è dato alla fuga mentre il fornaio contattava la polizia, che è riuscita ad acciuffare il sospetto all’incrocio con viale Ionio e a condurlo in caserma per un interrogatorio, senza però procedere a denuncia. Non ci sono dubbi che il ladro sia lo stesso ad aver cercato di compiere il colpo anche la notte anteriore: tutti i sospetti ricadono su un 28enne di via Alga, pregiudicato per svariati furti di biciclette e nei negozi della zona, che nel 2014 era stato arrestato dopo aver svaligiato una tabaccheria.

PREGIUDICATO TERRORIZZA CON I COLTELLI UNA DONNA A SOTTOMARINA, DENUNCIATO A PIEDE LIBERO

Nella giornata di lunedì un pregiudicato di circa quarant’anni è stato denunciato a piede libero dalla polizia per porto d’armi non autorizzato, dopo che questo tizio aveva terrorizzato una signora in viale Mediterraneo a Sottomarina, minacciandola con alcuni coltelli. Erano le 17.50: l’uomo era molto probabilmente alterato dall’abuso di qualche sostanza, e la sua condotta ha costretto la donna a rifugiarsi dentro un bar per chiedere aiuto. Dalle prime informazioni pare che non vi fossero legami di alcun tipo, nemmeno di conoscenza, tra l’aggressore e la vittima.

martedì 6 novembre 2018

TOLGONO DALLA BARRIERA ANTICUNEO IL LEGNAME PORTATO DAL MALTEMPO SULL'ADIGE E LO RIGETTANO IN ACQUA VERSO IL MARE

Un increscioso episodio affiora a margine della recente ondata di maltempo, che nella fascia montuosa del Veneto ha provocato parecchi danni ai residenti e inestimabili alla forestazione. I fiumi sono notoriamente i vettori di ogni materiale sradicato dalla forza dei fenomeni meteorologici, e già era stata resa nota la situazione alle foci dell’Adige oltre che del Brenta, con l’accatastarsi di un discreto quantitativo di legname alle barriere per contrastare il cuneo salino.
Nella giornata di sabato, uno dei burci che stanno lavorando sul fiume ha sì prelevato i tronchi con la benna, per scaricarli poi dall’altra parte della barriera, direttamente sull’acqua: così certo non si impedisce il loro arrivo alla foce, e il conseguente spiaggiamento, con tutto quello che comporta in termini di asporto rifiuti e di sostenibilità ambientale.
Scontato chiedersi come mai il legname prelevato dal blocco non venga caricato verso la più vicina segheria o, qualora le sue condizioni lo rendessero inservibile, recapitato alle varie discariche di smaltimento. Ma rigettare nel fiume e verso il mare ciò che al fiume non sarebbe dovuto nemmeno arrivare non pare un’operazione etica né tantomeno intelligente.

TENTATO FURTO ALLA PESCHERIA AL MINUTO, TRA SABATO E DOMENICA DIVELTI CASSETTI E DISPOSITIVI ELETTRONICI

Niente soldi ma danni considerevoli, per centinaia di euro, ha fruttato il blitz di un ladro ancora anonimo alla pescheria al minuto di Chioggia, nella notte fra sabato e domenica. Il malvivente, alla spasmodica ricerca di denaro, ha divelto cassetti e sbaragliato bilance, strumenti elettronici, registratori di cassa vuoti, capovolgendo i banchi per non rubare poi niente. La pescheria era già stata “visitata” un anno fa dal 56enne Bruno Duse, identificato all’epoca attraverso riscontri e testimonianze: l’uomo è da poco uscito dal carcere ed è stato visto aggirarsi i giorni scorsi nei paraggi del mercato ittico all’ingrosso. Ancora una volta, si impone palese l’esigenza di dotare la pescheria di un sistema di videosorveglianza.

lunedì 5 novembre 2018

LADRO MINGHERLINO E ACROBATA NELLA NOTTE AL PANIFICIO PAPO DI SOTTOMARINA: HA PORTATO VIA ANCHE IL VIDEOREGISTRATORE

Non si trattasse di un atto criminale, staremmo qui a parlare di una prova di agilità e acrobazia. La scorsa notte attorno alle 3, uno o più ladri si sono introdotti nel panificio Boscolo Papo con sede in via Colombo a Sottomarina, scassinando l’interruttore esterno della saracinesca e penetrando attraverso una stretta fessura: il malvivente è riuscito a impossessarsi del fondo cassa e, per non lasciare traccia del proprio passaggio, ha portato via anche il registratore collegato alle telecamere di videosorveglianza, uscendo poi comodamente dalla porta antipanico. Un colpo messo a segno da parte di qualcuno molto magro, che dà l’idea di aver studiato bene le caratteristiche dell’ambiente. La dinamica peraltro ricorda quella di un altro assalto, subìto dalla fioreria Veronese in calle Cesare Battisti a Chioggia lo scorso 21 settembre.

sabato 3 novembre 2018

VORAGINI COLME DI FANGO AL PARCHEGGIO COMUNALE DEL MOMOLO: PERICOLO PER AUTOMOBILI E PEDONI

Il maltempo e la pioggia degli ultimi giorni hanno acuito la situazione difficile in cui versa il parcheggio comunale situato al Momolo, in località San Felice a Sottomarina. Grandi voragini si sono aperte nel terreno, naturalmente colme di acqua piovana e fango: queste buche sono con ogni evidenza pericolose per pedoni e vetture, già nei pressi della strada di accesso. I residenti nella zona -cui l’area di sosta è riservata- lamentano già d’estate di non poter fruire appieno dello spiazzo, in quanto occupato impunemente da non poche auto appartenenti ai turisti: «Adesso per sistemare magari aspettano che qualcuno si faccia male», è il loro sconsolato commento.

DOPPIO ATTO VANDALICO IN CALLE BERSAGLIO AI DANNI DELLA STESSA PERSONA: CON LE TELECAMERE A CACCIA DELL’AUTORE

Un duplice atto di vandalismo è stato commesso circa dieci giorni fa in calle larga Bersaglio a Chioggia. In due riprese, nel giro di una settimana, un individuo ha squarciato le gomme di uno scooter e poi di un’automobile appartenenti alla stessa persona: chiaro l’intento di colpire proprio in quella direzione.
Entrambi i misfatti sono stati immortalati dal circuito delle telecamere appostate sul muro di un’abitazione della calle: si vede infatti un tizio a piedi con il volto coperto da un casco e addosso un giubbotto, intento all’azione criminosa. Da indiscrezioni, anche dopo la denuncia alle forze dell’ordine, è possibile che si sia già arrivati al riconoscimento dell’autore.

INCIDENTE NELLA NOTTE DAVANTI LA CHIESA DI SAN GIACOMO, DUE PALETTI METALLICI DIVELTI: ANCORA IGNOTO IL RESPONSABILE

La scorsa notte due dei paletti metallici che delimitano l’area antistante la chiesa di San Giacomo a Chioggia sono stati quasi del tutto divelti dal probabilissimo urto di un mezzo meccanico, auto o scooter che sia. Il danno è stato segnalato alla polizia locale, ma ancora non si è presentato il responsabile, che peraltro dovrebbe avere subìto conseguenze non indifferenti al muso del proprio veicolo. È tuttavia possibile che, in assenza dell’assunzione privata di responsabilità da parte di chi è rimasto coinvolto nell’incidente, le immagini registrate dalle tante videocamere di sorveglianza posizionate in quella zona di corso del Popolo possano rivelare dinamica e autori del sinistro. La curva di accesso e di uscita al centro storico è peraltro a rischio velocità, come testimoniano altri eventi del genere accaduti nel tempo: ad esempio il 29 ottobre 2017 quando un’auto è andata a schiantarsi (sempre di notte) contro la parete esterna della sagrestia. Altri paletti di recinzione sono stati abbattuti più di recente in campo Marconi, sia dal lato del Museo civico per mano di uno dei nuovi autobus di linea 80, sia all’altezza della torre di porta Garibaldi.

DEGRADO E USURA AL PONTE DEI PIOVINI RIVELANO LO SCHELETRO IN FERRO: PREOCCUPAZIONE TRA I RESIDENTI

I residenti dei Piovini hanno segnalato che il ponte di accesso da Valli alla loro frazione presenta alcune screpolature alla base dei piloni di appoggio, mettendo in evidenza il ferro sotto il cemento armato scrostato. La preoccupazione dei cittadini è messa in relazione con il passaggio di mezzi di trasporto -specie agricoli- dal tonnellaggio superiore a quello consentito sul ponte stesso, sopra il canale Novissimo. Non è l’unica avvertenza che arriva dal territorio al limite nord del Comune: la stretta via Montalbano è stata asfaltata solo per 700 metri, e rimane sconnessa lungo il restante manto.
Dal momento che solo il primo stralcio di intervento era stato finanziato, il consigliere Marco Dolfin ha chiesto al Comune di poter utilizzare parte dei 39 milioni recentemente smobilitati per la sistemazione di questa e altre arterie stradali in cattive condizioni. Lo stesso per il ponte sul Novissimo, nel quadro della più generale manutenzione dei ponti prevista secondo i fondi della Legge Speciale.