Non c'è pace per il peschereccio Riccardo T, affondato nella notte di venerdì 18 ottobre e tratto in secca all'esterno del cimitero di Pellestrina. Nei giorni all'inizio della scorsa settimana la barca di Elio Nordio "Tina" la barca, mentre era nelle acque della laguna di Ca' Roman dove si era arenata in seguito all'urto con una brìcola sommersa, era stata visitata dai vandali che ne avevano asportato i fanali funzionanti.
Durante il weekend le azioni dei malintenzionati sono continuate a terra, con il saccheggio di macchinari, utensili e binocoli praticato anche attraverso lo smontaggio di intere parti dell'imbarcazione. Il comandante del natante ha sporto denuncia, nella speranza che vi siano testimoni in grado di aiutare a identificare questi ignobili sciacalli. Nessun cantiere, finora, si è offerto di ospitare i lavori di riparazione dello scafo.
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