Emergono nuovi dettagli riguardo il caso della famiglia che venerdì scorso ha occupato senza averne titolo un alloggio di proprietà dell'ATER in via della Fossetta, sgomberato poi dalla polizia locale. La coppia, che asserisce di avere un figlio malato, era stata sfrattata per morosità da un precedente proprietario e alloggiata temporaneamente alla Domus Clugiae, poi rifiutata: al che si era recata almeno due volte a colloquio con l'assessore alle politiche sociali Luciano Frizziero, oltre ad essere seguita dal rispettivo settore comunale. Ma quanto emerge è che il marito, lungi dall'aver perso il lavoro, è impegnato come pizzaiolo in un locale sul lungomare di Sottomarina, con stipendio di oltre 1200 euro mensili, mentre la moglie risulta lavorare saltuariamente percependo 400 o 500 euro: si tratterebbe quindi di persone non indigenti, che hanno scelto la strada più veloce -sebbene illegale- per avere una casa popolare a scapito di chi ne ha più diritto, e che magari versa in condizioni sociali peggiori. Anche la presenza di un figlio malato non era nota in precedenza, quando nonostante le difficoltà di pagare l'affitto i due mai si erano rivolti ai servizi per chiedere un'integrazione, almeno a titolo di saldo dei debiti maturati nella morosità. ATER comunque era già stata allertata delle loro intenzioni, evidentemente sottovalutate quando i coniugi sono andati ad occupare un alloggio privo di allacciamenti. Alle indagini dell'ente e del Comune il compito di stabilire se si tratta di reali bisognosi o di falsi poveri che abusano della disponibilità di chi cerca di aiutarli.
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