venerdì 27 gennaio 2023

TRA LE SIEPI POTATE GLI AVERI DEI SENZATETTO

Questa mattina procedeva l’intervento di manutenzione del verde straordinaria nel giardino prospiciente il cimitero a Borgo San Giovanni e gli operai stavano proseguendo con la potatura delle folte siepi.

Incastrate tra i rami di queste ultime sono state trovate testimonianze dei senza tetto che qui trovavano riparo la notte.

Un paio di scarpe disfatte dal tempo e alcune coperte, oltre alla spazzatura che viene gettata tra i rami e dimenticata.

Se non si tratta di altre persone che hanno trovato successivamente qui un luogo in cui dormire, chi un tempo usava il giardinetto come povero ricovero era una coppia, un uomo e una donna che, quando il tempo era proprio brutto, si dirigevano verso qualche condominio e se trovavano l’atrio aperto entravano e si riparavano nel sottoscala.

Fino a quando qualcuno non li scopriva, scacciandoli. L’uomo dovrebbe essere deceduto proprio per inedia, freddo, malattia e della donna il popolo che sapeva dell’esistenza della coppia non ha più saputo nulla.

Ora, per i senzatetto ci sono strutture come la Tenda di Sara, tassativamente per uomini, la donna avrebbe dovuto dirigersi altrove, ma anche a quel tempo le strutture caritatevoli esistevano.

Non tutti i senzatetto bramano calde coperte e un riparo, molti insistono a dormire in strada, con la nefasta conseguenza quando le temperature si abbassano, come sta avvenendo ora.

Gli invisibili non sembrano costituire un problema sociale nel territorio, le strutture presenti, e per fortuna che ci sono, sembrano bastare.
È capitato però che qualche senzatetto abbia cercato rifugio a bordo di qualche barca, accendendo candele per scaldarsi e mandando tutto a fuoco.




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