UNA DUNA FATTA DI SPAZZATURA QUELLA CHE DIVIDE IL PARCHEGGIO DIGA DALLA STRADA

Il parcheggio pubblico alla Diga è diviso dalla strada da una duna.

Molti fruitori del parcheggio, per abbreviare la strada per andare in direzione diga, hanno preso l’abitudine di passarci sopra, tagliando il percorso.

Un’abitudine radicata negli anni che ha cambiato l’aspetto della duna. I tanti passi hanno finito con lo scavare un percorso ma quello che la duna sta rivelando ha tutt’altro che l’aspetto di una duna naturale.

Il solco profondo che si è creato camminando ha esposto quello che è l’interno della duna, sotto lo strato d’erba.

Tra la sabbia che la forma ci sono residui che sembrano essere spazzatura, ci sono pezzi gommapiuma, sacchetti di nylon e altri residui, a fare corpo unico con la duna da non fare minimamente supporre che siano capitati lì per sbaglio in un secondo tempo, ma che facciano parte della duna stessa. In poche parole sono apparentemente conglobati nella duna.

Probabilmente quando si è voluto creare questa barriera tra il parcheggio e la strada non c’era la stessa attenzione che c’è ora e a certi particolari non si faceva caso.

Se tutto fosse rimasto com’era nessuno si sarebbe accorto di nulla, ma la creazione di quel sentiero che ogni anno si fa più profondo sta rivelando la natura della stessa duna.

Molte strade, barriere, terrapieni e altri interventi dell’uomo nascondono spazzatura, ne siamo coscienti ma vederla tornare alla luce dopo anni in cui era ben nascosta agli occhi di tutti, fa pensare.

Ci dovrebbe far capire che ci sono materiali che difficilmente la natura riuscirà a riassorbire e che, se non stiamo più attenti e prestiamo maggior attenzione all’ambiente che ci ospita finiremo con l'essere circondati e subissati da spazzatura praticamente eterna.