venerdì 24 marzo 2023

ALLA FINE CI HO RISO SOPRA “DA MONA PENTITO”

  (24.03.23)

Padova - Verso le 18,20 di giovedì, proveniente da Corso Stato Uniti, mi immetto in Via Uruguay. Procedo praticamente in colonna a velocità contenuta.

Sulla destra, molte auto parcheggiate. Una Ford Ka con un uomo al volante, ferma, sporgeva più delle altre. Non noto frecce accese.

Superando la Ka, a circa un metro e mezzo di distanza, avverto un “tac”. Come qualcosa che avesse urtato il lato destro della mia macchina. Poco dopo, il conducente della Ka suona il clacson, lampeggia coi fari e mi segue. Guardo il retrovisore e vedo che gesticola, facendomi segno di fermarmi. Mi fermo. Lui scende e mi dice che ho toccato la sua auto mentre stata uscendo con la freccia azionata. Mi chiede di provvedere per la constatazione amichevole. - “Sarebbe stato concorso di colpa” penso.

Mi mostra una piccola pacchetta su lato sinistro del suo paraurti posteriore. Poi, mi fa vedere che sul mio parafango anteriore destro c’è il segno di una strisciata. A questo punto, mi dice che con 100 euro tutto si sarebbe risolto. - “Meglio così – penso – almeno non perderò la classe della polizza”. L’uomo mi mostra steso sul sedile abbattuto della Ka un uomo tremante che doveva essere portato all’ospedale. “E’ mio padre e sta male”... Siccome avevo pochi soldi in tasca, gli dissi di seguirmi fino al primo bancomat, in Via Prosdocimi. Prelevo i soldi e glieli do.

Strette di mano, ringraziamenti, auguri di pronta guarigione per suo padre. Poi, guardo meglio la strisciata sulla mia macchina. Non c’era alcun graffio vero. Erano segnacci fatti dall’imbroglione con pastelli a cera.

Lo stesso imbroglione che per farmi sentire il “tac” sulla carrozzeria deve avermi lanciato contro qualcosa dal finestrino aperto. Era gentilissimo e si esprimeva in un buon italiano. Ormai, però, era troppo tardi per il mona benefico quale altro non sono. Ci ero cascato e basta.

Morale: tenersi alla larga il più possibile dalle auto ferme sulla destra, con gente a bordo; soprattutto se sporgono più delle altre.

In quanto ai mona benefici, basto io. Gli individui erano di pelle abbastanza scura, come africani. Non ne avevano però i tratti tipici. Più di tanto non saprei dire.

Danni finti, perfettamente lavati con acqua spugna e detersivo da piatti. Anonimo, per l’occasione



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