L’episodio che nel tardo pomeriggio di sabato ha visto pessimo protagonista in corso del Popolo il 49enne Davide Pagan, ubriaco e in precarie condizioni mentali, che ha malamente apostrofato e fin troppo avvicinato due donne sotto i portici -senza peraltro essere dissuaso da alcuno dei passanti- ha scosso molte coscienze che cominciano a rendersi conto della pericolosità sociale di non pochi individui segnati dalle dipendenze. Chioggia Azzurra registra stamane anche l’accorata presa di distanza da parte della ex moglie e della figlia 16enne di Pagan, sdegnate dai fatti addebitati all’uomo, e che gli stanno per valere un veloce processo per violenza e minacce: «Vengo fermata per strada e così mia figlia – dice la signora – quando non abbiamo niente a che vedere con quella persona, dalla quale ho divorziato otto anni fa». La figlia in particolare prova vergogna quando le chiedono del padre, che non contribuisce al suo mantenimento e la contatta solo quando egli è sotto gli effetti dell’alcool: la giovane si sente vittima e lo blocca. «La sto crescendo da sola, lavorando – racconta la madre – e avevo anche pensato di cambiarle il cognome, dal momento che non posso più cambiare il passato». Impossibile del resto qualsiasi riavvicinamento tra Davide Pagan e la sua ex famiglia: l’individuo anche pochi giorni fa era stato visto insultare pesantemente una badante mentre conduceva un anziano, e a quanto pare le donne sono purtroppo i bersagli preferiti da questo e altri emarginati del centro storico.
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