martedì 4 settembre 2018

ODISSEA INFINITA SUL TRENO CHIOGGIA-ROVIGO: TRE ORE DI RITARDO, CAVANELLA ISOLATA

Una mattina di ordinaria follia per gli utenti del servizio ferroviario che collega, o dovrebbe collegare, Chioggia a Rovigo. Ai disagi del primo giorno dopo il rientro in circolazione dei treni, sostituiti da autobus nelle scorse settimane, si è sommata una serie catastrofica di disavventure infinite. Ma andiamo con ordine: già il treno delle 6.35 da Chioggia si è fermato a Cavanella alle 7.20: oltre ai passaggi a livello (che avrebbero dovuto essere potenziati in estate) con le sbarre a Sant'Anna che non si abbassavano, il convoglio stesso non andava, ed è dovuto arrivare a Loreo per ricevere assistenza.
Niente al confronto di quello che sarebbe accaduto alle corse successive: il treno delle 7.35 già alla partenza di Chioggia porta 40 minuti nominali di ritardo, diventati poi 70, quindi 90. Un'odissea in particolare per quattro pendolari: Carlo, Davide, Mattia che ha esame al conservatorio di Ferrara, Silvia che avrebbe già dovuto essere al lavoro. Gli utenti avevano anche pensato di prendere l'autobus per Padova e poi treno verso sud, ma in stazione non vendono biglietti di Busitalia verso la città del Santo. Anche le coincidenze saltano e i ragazzi decidono di filmare ciò che sta succedendo. Alle 9 il treno viene cancellato, i quattro pensano anche di verbalizzare la cosa alla polizia ferroviaria per interruzione di pubblico servizio: "Un collaudo sulla pelle degli abbonati", dice Carlo sconsolato alla telecamera.
Alle 9.35 dovrebbero partire da Chioggia un treno e anche un autobus. Il capotreno comunica ai passeggeri che la vettura arriva fino ad Adria (e non a Rovigo), poi da Adria non si sa come proseguire. Nessuna indicazione se convenga o meno prendere il pullman, non c'è scritto niente da nessuna parte. Il treno appena partito, già in lieve ritardo, si ferma subito prima di arrivare a Sant'Anna. Alle 10, nuova fermata al ponte che sovrasta l'Adige: Cavanella è bloccata tra i passaggi a livello, le sbarre tenute scese per oltre mezz'ora hanno reso impossibile al traffico automobilistico raggiungere la Romea e la coda di auto lungo la strada arginale arrivava fino quasi al centro del paese. Non era nemmeno la prima volta che le sbarre a Cavanella erano rimaste abbassate per ore.
Silvia ha 2 ore e 50 minuti di ritardo al lavoro: alle 10.15 il treno avrebbe dovuto essere ad Adria ma non era ancora a Rosolina. Quando vi arriva, Silvia scende e gli altri proseguono: chissà a che ora saranno arrivati a destinazione. Il tutto senza che Sistemi Territoriali abbia speso una parola, come d'abitudine: e in Regione, qualcuno pensa a sottrarre la concessione? O piuttosto si lasciano correre le cose finché non verrà deciso di sopprimere una tratta necessaria a chioggiotti e polesani?

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