Non c’è pace per riva Vena sud. La zona è da mesi in preda allo spaccio di droga e alla maleducazione, specie notturna, di non pochi giovinastri che scorrazzano anche con lo scooter lungo i portici della fondamenta da calle San Giacomo a corte Taccheo: durante l’estate il bar Al Bacaro tra il ponte Scarpa e calle Furlanetto -allora gestito da alcuni membri della famiglia Veneziani- era anche stato chiuso dalla polizia in quanto quartier generale dello smercio di stupefacenti.
E proprio il titolare dell’esercizio, Diego Ardizzon, che sta faticosamente cercando di ripartire nella legalità per assicurare al quartiere un presidio e un punto di riferimento, si è trovato negli ultimi tempi oggetto di atti di vandalismo da parte dei soliti noti: due settimane fa i vandali hanno colpito i fari di illuminazione esterni al locale, la scorsa settimana è stato dato alle fiamme il controller del videocitofono, e la scorsa notte i cavi della corrente elettrica sono stati asportati e fatti trovare a pezzi. Ardizzon aveva già provveduto a presentare denuncia per i precedenti episodi vandalici, e martedì si recherà di nuovo al Commissariato di Pubblica Sicurezza.
Ma non è l’unico a resistere: anche il bar adiacente si sta mobilitando in Questura per denunciare lo stato delle cose, con l’esigenza di guardiania notturna e dell’accensione di alcune telecamere. Dal canto suo il vicinato cerca anche di raccogliere firme per sensibilizzare alla questione, ma la paura di esporsi in prima persona è ancora tanta. Verso il Natale spunta però un raggio di sole: proprio Diego Ardizzon, assieme al comitato spontaneo fra gli esercenti della riva, hanno ottenuto dall’assessora Isabella Penzo i fondi e la possibilità di installare decine di alberelli natalizi lungo la fondamenta e sui ponti. Non solo per attrarre visitatori e clienti ma anche e proprio per viverla meglio assieme ai residenti stessi, nella speranza che anche le piante non siano oggetto di atti sconsiderati e criminali.
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