venerdì 9 novembre 2018

LE BANDIERE NELLE SCUOLE CADONO A PEZZI: PER MONTARE QUELLE NUOVE BISOGNA ATTENDERE I LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI

Bandiere sfilacciate, sbiadite, arrotolate o addirittura a pezzi, se non mancanti del tutto. In alcuni casi resta solo l’asta o il supporto in metallo. Si sta parlando di quanto appare all’esterno degli edifici scolastici di Chioggia, Borgo San Giovanni e Sottomarina: all’obbligo di esporre la bandiera nazionale e quella dell’Unione Europea attendono col massimo della cura solo la scuola primaria Gregorutti e la Paolo VI, peraltro paritaria. Il Comune è tuttavia a conoscenza della situazione, ha anzi previsto uno stanziamento per attrezzature e materiali scolastici tra cui proprio le bandiere: acquistandole a dicembre, saranno già a disposizione i nuovi lavoratori socialmente utili che entreranno operativi tra pochi giorni, così da avere manodopera per poterle installare.

Già, perché l’assenza di una Azienda Lavori interna al Comune si riverbera su ogni particolare della vita cittadina: e anche se qualche muta di bandiere è effettivamente in deposito, l’ente pubblico intende evitare di dare incarichi a imprese esterne, con conseguente aggravio di spesa. Nè può delegare i bidelli e gli assistenti scolastici nei vari istituti. Quindi la speranza a breve termine è che entro la fine dell’anno ogni scuola del territorio possa vantare nuove e colorate bandiere; per i tempi lunghi l’ideale sarebbe reistituire una solida Azienda Lavori, nella gloriosa tradizione degli operai comunali, di modo da agire in proprio e risparmiare, com’è dignità di ogni città piccola, media o grande.

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