TRUFFA OK AUTO, EMERGONO NUOVE VITTIME. LA VICINA CONCESSIONARIA AUTOMOTIVE: "NOI NON C'ENTRIAMO NIENTE"

Si allarga a macchia d’olio la truffa della rivendita automobilistica OK Auto, che in settimana ha abbandonato nella notte la sede di Ridotto Madonna con gli acconti versati dagli acquirenti di auto “fantasma”. Ammonta almeno a 300mila euro in pochi mesi il totale dei crediti spariti, per i quali stanno fioccando denunce penali da mezza Italia: la ditta, registrata in città nel dicembre dell’anno scorso, aveva venduto promesse di vetture reimmatricolate fino in Sardegna. Si parla di circa trenta persone truffate, disposte alla class action attraverso un legale toscano, pure vittima della malversazione.

Intanto mette le cose ulteriormente in chiaro Stefano Varagnolo, la cui concessionaria AutoMotive ha la “sfortuna” di confinare con l’azienda delinquente: «Imprenditori come questo – spiega Varagnolo alle telecamere di Chioggia Azzurra – rovinano il mercato e la reputazione onesta dei concorrenti, soprattutto se divisi da un solo muro. Sono cose che non devono accadere né qui né altrove». Le auto che in questo periodo sono comparse nel piazzale appartengono proprio al multimarca che vende, tra le altre, Dacia e Renault: non certo, quindi, al clan di OK Auto in fuga. Nella sede di quest’ultima, ubicata dove prima sussisteva la già fallita Autosanlorenzo per Opel, non c’era quasi mai nessuno e tantomeno traccia dei veicoli millantati in rete, anche di un certo pregio pur venduti a cifre allettanti. «AutoMotive con questi signori non c’entra assolutamente niente – conclude Stefano Varagnolo – e non ha parlato con le persone truffate, come asserito da qualche organo di stampa. Per questo ci sarà anche un’azione legale, a tutela della nostra immagine».