TRUFFA DI OK AUTO, I PRIMI NOMI: L'IMPRENDITORE ANTONIO FERRARI SCOMPARE DA FACEBOOK E NON RISPONDE AL TELEFONO

Antonio Ferrari

Emergono i primi nomi per la misteriosa sparizione nel nulla di persone e macchine coinvolte nella truffa di OK Auto, la rivendita di Ridotto Madonna che una settimana fa è sparita di notte, inghiottendo gli acconti degli acquirenti assieme alle vetture fantasma. Il caso ha interessato oltre trenta clienti di tutta Italia, che avevano versato nel conto dei gerenti almeno 300mila euro lungo tutta la recente estate. Una visura camerale, citata ieri da Diego Degan nel numero del Gazzettino in edicola, riferisce che il titolare risponde al nome di Antonino Infantino, 33enne siciliano di Campofranco, ma probabilmente dietro la struttura c’erano anche altri individui.

Fino a un mese fa, ad esempio, l’amministratore della OK Auto risultava Antonio Ferrari, originario di Cavarzere, che spesso era visto in loco accompagnato dal proprio cane: Ferrari, che in città ha avuto e ha tuttora interessi nella compartecipazione ad alcuni locali tra cui La Dolce Vita in lungomare Adriatico, ha rimosso il proprio profilo facebook e si è reso irreperibile anche al telefono. Ma nelle pagine web di AutoScout24 il suo nome figura ancora quale referente della ditta, con due numeri telefonici fissi e uno mobile.

Non è tutto: nell’edizione di martedì del TG Azzurra si era dato conto di un sequestro per appropriazione indebita operato dagli agenti della polizia stradale di Mestre verso una vettura Audi Q5 su denuncia di un società di leasing di Bolzano ai danni di tale Francesco Domenico d’Agostino, 23enne di Reggio Calabria, residente in via Padre Emilio Venturini 2 a Chioggia. Guarda caso, lo stesso indirizzo della ormai ex concessionaria OK Auto, dove è stata sequestrata la vettura. Molto probabilmente, quindi, anche questo giovane figura in qualche modo tra le persone che sanno dove siano finite le auto e soprattutto i soldi versati dagli acquirenti truffati.