domenica 12 aprile 2020

IL COMUNE ORDINA LA DEMOLIZIONE DI STRUTTURE ABUSIVE PER ALLEVAMENTO DI CAVALLI A BRONDOLO, MA L'AZIENDA AGRICOLA FA RICORSO AL T.A.R.

È finita davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Venezia la vicenda che vede contrapposto il Comune di Chioggia all'azienda agricola Tiozzo Caenazzo Anzolin di Brondolo, titolare di un allevamento di cavalli. Gli sviluppi sono riportati in un articolo nel Gazzettino stamane in edicola, a firma di Diego Degan: l'impresa rischia di dover pagare 20mila euro e vedersi confiscata definitivamente una parte degli immobili che insistono nel terreno di proprietà, dopo l'ordine di demolizione di abusi edilizi riscontrati dal Comune e al quale mai è stato dato seguito.
La questione è nata da una denuncia per maltrattamento di cavalli nel settembre 2018, da parte dei carabinieri forestali: in quella circostanza erano stati ritrovati cinque quadrupedi deceduti e altri in pessimo stato, a causa della trascuratezza dell'anziano proprietario. L'azienda fu sequestrata, e sarebbe stata restituita solo quando avesse creato strutture idonee per gli animali: due mesi dopo, a un controllo, le strutture rilevate erano prive di titolo per almeno due locali, coperti peraltro da amianto. Non vi erano cioè né permesso di costruzione, né SCIA, né parere obbligatorio di compatibilità ambientale.

Dopo aver concesso altri 4 mesi per regolarizzare la situazione, l'ente ha emesso un'ordinanza di demolizione: ma a luglio 2019 niente era stato fatto, e così il Comune ha multato gli eredi con 20mila euro e l'acquisizione degli immobili al patrimonio comunale. Questi mesi però sono serviti ai Caenazzo Anzolin di presentare ricorso al TAR contro il provvedimento, ricorso che dopo la conclusione della fase preliminare sta volgendo a sentenza.

4 commenti:

  1. Se “questi mesi sono serviti ai Caenazzo Anzolin” per fare ricorso al TAR contro il provvedimento, rammento che hanno solo esercitato il diritto sacrosanto di difesa.
    Sarà il TAR a stabilire se il comune ha agito correttamente. Agli smemorati ricordo che, relativamente al GPL (eccetto il varco per l’accesso al cantiere) l’ordinanza esercitata dal comune di sospensione dei lavori e la messa in pristino dei luoghi per opere abusive, è stata rigettata dal TAR.
    Capisco che il caso dei “Caenazzo Anzolin” è del tutto differente, ma non si sa mai che nelle pieghe delle leggi urbanistiche qualche zelante avvocato trovi un appiglio legale per rovesciare l’ordinanza comunale.

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    1. Nessuno ce l'ha con i Caenazzo, la notizia ha una certa rilevanza, l'abbiamo ripresa anche perché a suo tempo ne avevamo scritto su Chioggia Azzurra, devo dire con dispiacere, non avevo saputo che era mancato il padre. Spero vivamente che ne escano nel migliore dei modi.

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  2. Oii parlare poco di tiozzo che non è piu tra noi grazie.. per ribadire
    1: io tetto non è in amianto ma in vetro cemento
    2:la sentenza del tar è un altra
    In conclusione TI PARLI A OCIO!

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    1. Non mi sembra di aver mancato di rispetto a nessuno, l'ha notizia è ripresa dal gazzettino di oggi come abbiamo puntualmente citato. Invece di scriverci in anonimato potresti raccontarci le cose e saremmo ben lieti di integrare. Saluti

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