martedì 9 luglio 2019

ACCOLTELLÒ IL COMPAGNO PERFORANDOGLI IL PERITONEO: TRE ANNI E SEI MESI DI CONDANNA PER DEMIS TIOZZO

È stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per lesioni volontarie Demis Tiozzo, il 32enne di Chioggia che il 17 agosto 2015 accoltellò all'addome l'ex partner e convivente di 36 anni, in preda a un raptus di gelosia. Il collegio delle giudici Roberta Marchiori, Daniela Defazio e Sonia Bello non ha ritenuto che nella condotta di Tiozzo ci fosse la volontà di colpire a morte, derubricando così il reato rispetto alle intenzioni della Procura della Repubblica, che con la pm Alessia Tavarnesi il 17 aprile aveva richiesto sei anni per tentato omicidio. A carico dell'uomo, difeso dall'avvocato Ermes Mozzato, anche un risarcimento dei danni di 10mila euro (contro i 30mila richiesti dalla vittima, assistito dall'avvocato Giorgio Vianelli), più le spese processuali e l'eventuale richiesta di risarcimento in sede civile.
Nella circostanza il 36enne aveva riportato la perforazione del peritoneo, con emorragia superficiale del mesocolon: ferite suturate in laparoscopia e con prognosi superiore a 40 giorni. Tre furono i colpi inferti in calle San Giacomo a Chioggia, prima che l'aggressore gettasse il coltello in canale e ritornasse a casa, dove aveva tentato il suicidio con farmaci e atti di autolesionismo. Secondo l'avvocato Mozzato, nella concitazione Tiozzo non aveva la volontà di uccidere, bensì di difendersi brandendo un coltello di fronte alla controparte più forte fisicamente. A quanto riferisce anche suo padre, non erano infrequenti gli episodi di contrasto nella coppia, in cui spesso era proprio Demis Tiozzo a soccombere alla violenza del compagno.
Ulteriore fuori programma: stamane Demis Tiozzo si è presentato al Tribunale di Venezia con una bomboletta di spray al peperoncino. Di normale detenzione e quantità regolare, è usato solitamente per difendersi dalle aggressioni: ma certo sconveniente data la sede specifica della celebrazione del processo a suo carico. Lo spray gli è stato ritirato e poi riconsegnato all'atto dell'uscita dall'edificio. L'udienza finale si è tenuta alle 12.30, in ritardo di oltre tre ore, dal momento che tutte le cause del mattino erano state rinviate per un'astensione generale di avvocati e vice procuratori onorari, sostituiti in seguito da giudici togati.

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