Anna Boscolo Berto poteva essere salvata. È quanto emerge dai primi rilievi sul corpo della 19enne trovata morta lunedì mattina in un appartamento di via Bergamo a Sottomarina: il medico specializzato -giunto quando una rianimazione era ormai impossibile- ha escluso la presenza di lesioni esterne sul corpo della ragazza, ma pare assodato che sia trascorsa più di qualche ora dal suo ingresso in quell'abitazione e la chiamata al 118, probabilmente tardiva, avvenuta poco dopo le ore 11.15 della mattina del 6 agosto. Molte fonti riportano che Anna stesse già male la sera antecedente, dopo una giornata trascorsa all'aperto con alcuni amici: c'è chi l'ha vista cadere in piazza Italia, altri addirittura datano al sabato i primi sintomi di un malessere. Perché allora non condurla prima all'ospedale, o contattare un medico di fiducia?
Oggi alle ore 16 intanto avverrà l'autopsia, alla presenza del medico legale e di quello della famiglia: fonti vicine a quest'ultima hanno manifestato anche un certo disagio per il fatto che altri organi d'informazione -non Chioggia Azzurra- hanno riportato che Anna fosse stata trovata morta nella propria abitazione, cosa appunto non vera. Anche perché, se così fosse stato, è scontato pensare che ai primi segni di difficoltà la madre, il padre o i fratelli sarebbero intervenuti subito. Intanto la gran mole di materiale, dichiarazioni, riscontri oggettivi in possesso della Polizia di Stato sta stringendo il cerchio delle indagini, orientate in una direzione: chi ha ospitato Anna nella propria casa, dal momento che la giovane non ha mai fatto ritorno nel proprio letto? È questa, o sono queste se plurali, le persone che potevano salvare Anna, esattamente come è accaduto ieri mattina -le due circostanze non sono assolutamente collegate- con i due giovani dell'est colti da overdose di eroina gialla: uno strascico della grande retata che a Mestre ha bloccato (ma a quanto pare non del tutto) lo spaccio di morte. Una circostanza che da queste parti non si vedeva da almeno trent'anni, e che fa temere di nuovo scenari inquietanti.
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