È ancora fitto il riserbo sulla scomparsa della 19enne Anna Boscolo Berto. La giovane è stata trovata morta ieri mattina in un'abitazione di via Bergamo a Sottomarina, e da allora gli inquirenti hanno serrato le file delle indagini, calando una solida cortina di silenzio sulla vicenda. Dalle prime ricostruzioni, nelle ore piccole fra domenica e lunedì Anna era stata vista cadere da una bicicletta o da uno scooter in piazza Italia, prima di trascorrere il resto della notte in casa di amici, la cui posizione è al vaglio delle forze dell'ordine. Ieri pomeriggio la madre, mentre si trovava nelle stanze del Commissariato di Pubblica Sicurezza, ha avuto un malore ed è stata trasportata al pronto soccorso dall'ambulanza. Anna -che lascia i genitori e i fratelli- aveva frequentato il primo anno dell'Università di Padova, trasferendosi nella città del Santo in un appartamento condiviso: in terra antoniana la giovane aveva anche trovato un lavoro, poi lasciato con il ritorno a Sottomarina.
Fino a qualche tempo fa risultava essere una ragazza molto attiva: faceva radio nel progetto “Scuola con più occhi” del suo istituto d'istruzione superiore Cestari-Righi, aveva cantato in un gruppo di giovani legato alla parrocchia di San Martino, mentre nel 2012 aveva partecipato anche ai campionati mondiali di kickboxing in Slovacchia. Purtroppo però, dalle testimonianze di chi la conosceva bene, nell'ultimo periodo la giovane aveva cambiato stile, abitudini, atteggiamenti e soprattutto compagnie, iniziando un percorso distruttivo che molto probabilmente l'ha condotta al tragico, inatteso e prematuro epilogo. Anche nel suo profilo facebook, dove procede incessante il flusso dei ricordi degli amici, non mancano i riferimenti musicali alla cultura rave, ironie sulle droghe sintetiche e un motto che a leggerlo ora rimane impressionante: “Cavatela in un mare di m... e te la caverai sempre”.
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