Nel fine settimana appena trascorso, gli uomini e le donne del nucleo Ispettori pesca della Capitaneria di Porto di Chioggia hanno condotto dei controlli a sorpresa in due ristoranti nell’ambito del territorio comunale. Nel corso della verifica, i militari hanno contestato due illeciti amministrativi, afferenti la tracciabilità del prodotto -che consente di risalire alla sua provenienza- e la relativa etichettatura, cioè la corretta indicazione di tutte le informazioni obbligatorie a favore dei consumatori. Le sanzioni accertate ammontano a 3mila euro nel caso di ammissione di colpevolezza da parte del trasgressore, e pagamento in misura ridotta. Sono stati sequestrati 110 kg di pesce per un totale di ben 26 specie ittiche.
I controlli si collocano nell’ambito dell’articolata programmazione di verifiche effettuate dal personale specializzato delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. I militari, al termine di uno specifico corso di formazione, acquistano la qualifica di ispettori pesca. Il nucleo ispettivo di Chioggia, muovendosi sull’intero territorio del compartimento marittimo di Chioggia, ha riportato nel tempo dei rilevanti risultati sul campo, consentendo di sottrarre al mercato il prodotto ittico privo delle informazioni di tracciabilità. Sovente, inoltre, il pesce non tracciato proviene da attività di pesca
illegittima, dannosa per l’ambiente e per la risorsa ittica in generale. Tale attività ha quale fondamentale finalità la tutela della salute dei consumatori, i quali si trovano a consumare prodotto ittico di provenienza sconosciuta, perciò
potenzialmente pericoloso per la salute umana.
Il comandante della Capitaneria di Chioggia, Giuseppe Chiarelli, si è dichiarato particolarmente soddisfatto dell’operazione condotta dai propri uomini, affermando che «in questo periodo di grande affluenza nelle località turistiche, l’esigenza di
effettuare i controlli diviene ancora di maggiore importanza al fine di tutelare la salute dei consumatori. Il costante impegno del nucleo ispettivo della Capitaneria di Porto si realizza in una quotidiana attenzione per la risorsa ittica
e per la tutela ambientale: interessi che si ripercuotono sul benessere della collettività. Quest’ultima attività conferma la necessità di tenere alta l’attenzione sui controlli della filiera della pesca, anche in considerazione della consistente quantità di prodotto sottoposto a sequestro».
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