venerdì 3 agosto 2018

IL RACKET DIETRO DUE LICENZE AL COMMERCIO AMBULANTE REVOCATE IN SPIAGGIA? ANCHE 8MILA EURO PER IL SUBAPPALTO

Dietro alcune licenze al commercio ambulante sulla battigia, revocate negli scorsi giorni dalla Polizia Locale a tre operatori italiani, potrebbe esserci anche l'ombra del racket. Se le norme di legge violate riguardano più che altro la mobilità e le dimensioni dei banchi, oltre alla merce tenuta sulla sabbia, spuntano i casi di cittadini extracomunitari che pagano cifre sostanziose -si parla anche di 8mila euro- per ottenere la subconcessione dai titolari effettivi, registrati dal Comune.
Non solo: si registrano episodi, ancora ufficiosi, di giovani africani inseriti nei ranghi aziendali quali dipendenti della ditta italiana di turno, pur svolgendo attività in proprio. Si è davanti, quindi, a veri e propri prestanome che collezionano per conto terzi le partecipazioni ai bandi in vari Comuni marittimi, ricavando laute rendite dalla cessione non regolare del titolo a vendere: anche per questo, dunque, gli stranieri che popolano la battigia sono spinti a guadagnare il più possibile dalle proprie cianfrusaglie, dovendo rifondere il dante causa italiano.
Non è la prima estate che circostanze del genere vengono segnalate, anche in assenza di una denuncia penale e di una causa legale per truffa. L'accortezza degli agenti di Polizia Locale sta nello smascherare le violazioni ai regolamenti, di modo da evitare in futuro che si presentino situazioni analoghe, evitando di somministrare licenze a chi si prende gioco della legge nonostante i punteggi ineccepibili all'atto della richiesta. Nell'anno in corso sono state 10 le concessioni rilasciate per la vendita di generi alimentari sulla battigia, 9 quelle al commercio di beni non di consumo.

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