lunedì 16 marzo 2020

STEFANO FABRIS, CHE IN PREDA ALLA COCAINA AVEVA DEVASTATO CALLE PIVA, RIMANE IN CARCERE FINCHÉ NON CI SARÀ POSTO IN UNA STRUTTURA PROTETTA

Si è svolta stamane l'udienza al Tribunale di Venezia per la sentenza a carico di Stefano Fabris, il 42enne chioggiotto che lo scorso dicembre aveva devastato calle Piva in preda all'effetto della cocaina, gettando i mobili dalla finestra di casa e danneggiando anche le auto delle forze dell'ordine. Dopo il non luogo a procedere per via dell'incapacità di intendere e di volere dell'uomo al momento dei fatti, la Corte si era data quattro giorni di tempo per reperire una struttura adatta all'accoglienza del tossicodipendente, dove poter eseguire la misura di sicurezza.
Ma in alcuno dei centri interpellati si è riusciti a rimediare un posto per lui, quindi Fabris è destinato a rimanere in cella nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore fino a che non sarà reperita una sistemazione congrua. Anche durante la lettura della sentenza, l'uomo -controllato da cinque agenti della polizia penitenziaria- ha cominciato a rumoreggiare, e così fino al trasferimento in carcere, dov'è stato di nuovo sedato nell'infermeria. Alla sentenza hanno assistito i familiari del 42enne.

1 commento:

  1. “il non luogo a procedere per via dell'incapacità di intendere e di volere dell'uomo al momento dei fatti” – così ha deciso il giudice.

    Dobbiamo metterci in testa che la droga fa male, sempre, in qualsiasi occasione e l’assunzione della stessa non deve costituire una attenuante, ma una aggravante delle azioni che ne possono conseguire.
    Infatti, le norme del codice stradale sono abbastanza severe e non c’è nessuna attenuante per chi si mette alla guida sotto l’effetto di droga o di alcool. La stessa severità va applicata per chi si droga e poi si sfoga sulle persone o sulle cose altrui come ha fatto Stefano Fabris. Altro che “un momento di fragilità psicologa e fisica” commentato dalla signora Fabiana Fabris su Facebook di Chioggia Azzurra

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