Un po' la bassa marea, e tanto l'incuria, sta di fatto che negli ultimi giorni sono emersi dal Lusenzo almeno due relitti di imbarcazioni, lasciate dai loro proprietari in balia di se stesse. Uno è posizionato non distante dal ponte Cavanis che unisce Borgo San Giovanni con il centro storico di Chioggia, un altro affiora nei pressi dell'isola dell'Unione, ben visibile dalla riva di Sottomarina. E non sono certo i soli: dall'inverno una piccola imbarcazione è affondata nel canale Perotolo, senza che finora sia stata recuperata, e altri casi sono stati segnalati lungo il canale della Cava, tra Val da Rio e la Tombola.
La responsabilità della loro rimozione spetta in primis ai proprietari, che sono anche sanzionabili con la rifusione delle spese nel caso il recupero venga effettuato da soggetti terzi, quali ad esempio il Provveditorato alle Opere Pubbliche (ex Magistrato alle Acque) oppure i Vigili del Fuoco. Rimane evidente il pericolo che questi rottami rivestono per la navigazione professionale e da diporto, specie durante una stagione in cui il Lusenzo e più in generale le acque interne sono solcate da ragazzini e famiglie oltre che da pescatori provetti. Senza contare la presenza di brìcole vaganti, sradicate dal fondo, lungo i canali e in laguna aperta: proprio martedì ne è stata tratta a terra una sulla riva di Sottomarina.
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