Colta in flagrante mentre cercava di rubare dentro una cabina nella spiaggia di Sottomarina, processata per direttissima e condannata agli arresti domiciliari, in attesa della prima udienza che è stata rinviata. È stato un brigadiere capo dei Carabineri, mentre era fuori servizio ieri pomeriggio alle ore 15, a trarre in arresto Paola Paganin, 61enne cleptomane seriale chioggiotta, con l'imputazione di tentato furto: il militare ha colto in flagrante la donna ai bagni Clodia, dopo che con atteggiamento sospetto quest'ultima si aggirava tra gli ombrelloni in cerca di un camerino aperto da depredare. Al che il carabiniere ha seguìto la ladra con discrezione e professionalità, riconoscendola, bloccandola e identificandola: la stessa aveva messo a segno un furto poche ore prima in un altro stabilimento.
Paola Paganin è stata processata stamane al Tribunale di Venezia dalla giudice monocratica Michela Rizzi, e non è certo la prima volta che il suo nome ricorre nelle cronache giudiziarie per reati consimili: nel 2009, quando abitava a Padova, aveva colpito all'ospedale per giocarsi il ricavato al bingo. Nel novembre 2016 la Paganin aveva derubato un nomade ricoverato al nosocomio padovano, mentre lo scorso febbraio la 61enne chioggiotta ha patteggiato una condanna a 23 mesi proprio per i furti perpetrati negli stabilimenti balneari dell'Excelsior al Lido di Venezia. Analoghi ammanchi, avvenuti nelle capanne del litorale di Sottomarina, erano stati denunciati nei giorni scorsi ai carabinieri: ma in questi casi i colpevoli potrebbero essere più di uno.
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