Non cessa di solleticare l'attenzione pubblica la ruota panoramica di Rides Solutions installata, ma non ancora operativa, allo stabilimento InDiga di Sottomarina. In tanti ne stanno postando le suggestive immagini, specie al tramonto, anche se nessuno vi è ancora salito. Dopo la mancata inaugurazione di sabato mattina, che ha mandato delusi coloro che avrebbero voluto essere i primi a usufruire della struttura da 144 posti, emergono alcune delle questioni in sospeso che hanno finora fatto desistere il dirigente preposto dalla firma dell'autorizzazione all'esercizio. Se il sindaco Ferro fa riferimento a ritardi nella presentazione di tutti i documenti necessari da parte degli organizzatori, spunta ad esempio una distanza non rispettata nei confronti della passeggiata lungo la diga: pare che l'opera infatti sia stata allestita a soli 5.50 metri rispetto al limite, anziché i 10 previsti dal piano comunale per l'arenile e dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, già rispettati dalle altre attività in seno alla società Mosella che gestisce InDiga.
Il che fa nascere tra gli operatori balneari il pensiero di due pesi e due misure in capo all'amministrazione pubblica: «Se vuol essere trasparente – dicono alcuni di essi – dovrebbe consentire a tutti di procedere in deroga, anziché castigare altri che sbagliano. Vogliamo essere trattati tutti in maniera eguale, dal momento che in troppi aspettiamo le carte per mesi». I riferimenti, tra gli altri, sono alla questione che riguarda Playa Punta Canna per i chioschi e i bagni spostati di 5 metri rispetto al capitolato, oppure ai tanti locali che nelle stagioni scorse chiedevano di poter somministrare eventi musicali. L'intensità con cui il Comune sta affrettato le pratiche per dare il via alla ruota panoramica insospettisce Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, che nel rilevare i tempi stretti dell'estate non usa mezzi termini: «Rides Solutions si è mossa probabilmente perché ha ricevuto rassicurazioni politiche. Va bene “correre” per far sì che la ruota funzioni, ma non è tollerabile la “letargia” mostrata negli altri casi. Le autorizzazioni devono essere assai veloci per tutte le attività turistiche, che devono avere un canale preferenziale per svilupparsi al meglio. Gli uffici invece giocano “a palla avvelenata” e le assessore al Turismo e all'Urbanistica spesso spariscono». Senza contare che da un mese la città è priva di chi ricopre il referato ai Servizi Sociali, non meno importante.
Nel pomeriggio è arrivata la replica dello stabilimento InDiga: secondo i propri calcoli, la struttura è stata fissata a 10 metri e si è spostata poi a 9.90 quando è andata in tensione. Della discrasia di 10 centimetri è stato avvisato il Provveditorato alle Opere Pubbliche (ex Magistrato alle Acque) che ha fornito il nullaosta. «La misurazione – spiega Ivano Bielo – non va fatta a partire dall'ultimo sasso, bensì dal camminamento fino all'installazione».
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