sabato 28 ottobre 2017

TRE EPISODI DI STALKING A CHIOGGIA, DUE ARRESTI. GIOVEDÌ ARRIVA IL CAMPER DELLA QUESTURA

L’attività operativa attuata dalla Polizia di Stato, sebbene sempre più attenta ed incisiva, da sola non è in grado di contrastare il fenomeno della violenza di genere, questa deve essere affiancata da un’adeguata opera di sensibilizzazione ed informazione che porti ad un radicale mutamento culturale. Per questo motivo è nato il progetto Camper: diffondere una cultura di genere e combattere la violenza sulle donne. Nella Provincia di Venezia il progetto si svolge in maniera itinerante: il camper della Polizia, nei principali centri di aggregazione cittadini, mette a disposizione dell’intera collettività il patrimonio professionale dei poliziotti, affiancati da medici, psicologi e dagli operatori dei locali centri antiviolenza, una squadra multidisciplinare contro la violenza di genere. Il Camper ha debuttato con grandi risultati a Marghera (piazza Mercato) e a Mestre in piazza Ferretto, giovedì 2 novembre sarà presente a Chioggia, all’isola dell’Unione: un grande impegno per gli agenti del Commissariato, che assieme agli esperti della Questura saranno presenti al servizio dei cittadini.
Negli ultimi mesi diverse sono state le denunce e le attività di indagine portate avanti dagli agenti del Commissariato: in una settimana due cittadini italiani sono stati sottoposti agli arresti domiciliari da parte dei poliziotti di Chioggia, e un altro ha ricevuto un ammonimento del Questore. Tutti provvedimenti connessi agli atti persecutori che questi perpetravano nei confronti delle loro ex compagne. La dinamica dei fatti per ogni caso si ripete pressoché invariata: una relazione sentimentale che si interrompe per volere della donna e l’uomo che mette in atto comportamenti vessatori e/o minacciosi nei confronti della persona che dice di amare, nel malsano tentativo di riportarla a sé. È con questo copione, tristemente noto, che si è sviluppata la vicenda dei tre italiani residenti a Chioggia. Il primo, C.I. di 35 anni, dopo la separazione dalla compagna -dalla quale ha avuto un figlio- ha cominciato a molestarla, minacciarla, a presentarsi ripetutamente fuori di casa, cercando di forzare le serrature di porte e finestre per entrare, fino ad arrivare a darle un pugno ed a rubarle la borsa una sera, fuori casa. La donna ha sporto denuncia il 20 settembre scorso, fortemente preoccupata per l’incolumità propria e dei due figli minori che vivono con lei: un adolescente avuto da una precedente relazione e un bambino di 7 anni con quello che oggi è il suo persecutore. Numerosi gli interventi della polizia, anche due volte nella medesima giornata: decisivo quello di mercoledì 18 ottobre, durante il quale i poliziotti hanno intercettato l’uomo, nelle vicinanze dell’abitazione, in un evidente atteggiamento ostile contro la sua ex compagna. Dalle testimonianze della donna e della sua vicina, lì con lei, sono emerse anche minacce di morte. Alle ore 18 gli uomini del Commissariato di Chioggia avevano già rintracciato l’interessato e dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari, per il reato di cui all’art. 612 bis atti persecutori, che l’autorità giudiziaria ha ritenuto di disporre in considerazione della straordinaria carica di aggressività del soggetto, al quale sarà inoltre applicato il braccialetto elettronico.
Analogo epilogo hanno avuto i comportamenti perpetrati da F.F. di 63 anni nei confronti di una donna del luogo, di 24 anni più giovane: condannato per il medesimo reato nel marzo di quest’anno e già sottoposto alla misura della custodia cautelare -successivamente convertita in libertà controllata con divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa- l’uomo ha continuato a mettere in atto una condotta molesta e assillante nei confronti della donna, che veniva pedinata continuamente e minacciata, avendo maturato nei suoi confronti una vera e propria ossessione sentimentale. Il perdurare dei comportamenti vessatori e degli atteggiamenti persecutori, che hanno determinato un grave stato d’ansia ed una forte preoccupazione per la propria incolumità da parte della vittima, ha configurato il reato di cui all’art. 612 bis del codice penale: perciò sono stati disposti dall’autorità giudiziaria gli arresti domiciliari, eseguiti dagli agenti di polizia in servizio a Chioggia, lo scorso 23 ottobre. Di minore gravità, ma scaturito dal medesimo comportamento, è l’ammonimento del questore emesso nei confronti di M.S. di 48 anni: anch’egli alla fine di una relazione ha posto in essere pedinamenti, controlli, molestie tramite messaggi o attraverso social network, nei confronti della sua ex compagna. Il provvedimento del Questore di Venezia che ammonisce l’uomo ad avere un comportamento conforme alla legge è stato emesso in data 17 ottobre.

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