Non è ancora scesa l'eco della drammatica vicenda che lo scorso 13 luglio ha visto suo malgrado protagonista, all'ospedale di Chioggia, una signora di 83 anni ricoverata, e il genero Valerio Nordio, 56enne chioggiotto residente a Conche di Codevigo. L'uomo, accusato di aver cercato di uccidere l'anziana suocera nel suo letto al nosocomio clodiense, dov'era ricoverata per ischemia, ha deposto davanti alla gip Barbara Lancieri, dichiarando che il suo intento non fosse certo di soffocare la congiunta, ma anzi di pulirle la bocca in seguito a un forte attacco di tosse con catarro. Nordio era stato scoperto dalla badante di un'altra paziente mentre premeva un telo cerato sulle vie respiratorie della suocera. Alla giudice, l'uomo ha ripetuto che i rapporti con la madre della moglie fossero positivi e che, nonostante il suo stato di disoccupazione permanga da ormai tre anni, non ci fossero particolari problemi nella gestione economica dell'infermità. Secondo quanto riferito dalla donna dell'est, Nordio si sarebbe giustificato dicendo di provare nuove tecniche per far reagire la parente. Intanto il legale dell'uomo sta per presentare un'istanza mirata a ottenere gli arresti domiciliari.
martedì 31 luglio 2018
I CARABINIERI DI CHIOGGIA SEQUESTRANO QUATTRO QUINTALI DI VONGOLE VERACI SENZA DOCUMENTI
Quattro quintali di vongole sono state sequestrate dalla motovedetta 803 dei Carabinieri di Chioggia, in seguito alle attività di prevenzione e repressione del commercio illecito e in materia di igiene. Nella fattispecie, i militari hanno sanzionato con 2mila euro di multa un pescatore chioggiotto di 27 anni, che deteneva 3 quintali di vongole veraci prive di documentazione attestante la loro provenienza. Una contravvenzione di 2700 euro invece è stata comminata ad un altro chioggiotto di 47 anni, che trasportava nella propria auto un quintale di vongole veraci pronte per il commercio, sempre prive di documenti: il vettore non aveva l'autorizzazione sanitaria al trasporto di alimenti. I molluschi in questione -del valore commerciale di 4mila euro- dopo il sequestro sono stati rigettati in acqua, in quanto ancora vivi.
TURISTA TEDESCO FA IL "PORTOGHESE" NEGLI ALBERGHI DI SOTTOMARINA E RUBA A TRE TURISTI: DENUNCIATO DAI CARABINIERI
Lo scorso fine settimana, i militari della Stazione Carabinieri di Chioggia Sottomarina hanno deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria un cittadino tedesco di 32 anni, per furto ed insolvenza fraudolenta. L’uomo, durante il mese di luglio, aveva soggiornato in due hotel siti lungo il litorale di Sottomarina, allontanandosi poi senza saldare i conti, complessivamente ammontanti a 2500 euro circa. Lo stesso, durante la permanenza nelle strutture ricettive, aveva anche operato tre furti a danno di altrettanti ospiti. I Carabinieri hanno recuperato parte della refurtiva, consistente in denaro ed effetti personali.
domenica 29 luglio 2018
CASO NORDIO: ESISTONO ELEMENTI OGGETTIVI PER L'ARRESTO. MA CRESCONO I DUBBI DI CHI LO CONOSCE BENE
Ha suscitato scalpore in città la notizia che un 56enne di Chioggia (ma residente a Conche), Valerio Nordio, lo scorso 13 luglio ha tentato di soffocare la suocera ricoverata all'ospedale per una ischemia. L'uomo era stato sorpreso dalla badante bielorussa di un'altra paziente, che ha salvato la vita all'anziana signora. I carabinieri della stazione di Chioggia, contattati con qualche ora di ritardo rispetto ai fatti, hanno provveduto ad applicare la misura della custodia cautelare in carcere anche perché la donna di 83 anni è stata dimessa dal nosocomio, e quindi il reato potrebbe essere reiterato. I militari dell'Arma stanno approfondendo i rilievi necessari, anche se paiono sussistere elementi oggettivi a suffragio dell'ipotesi criminale, ovvero non ci sono dubbi o fraintendimenti che il gesto stesse per compromettere le funzioni vitali della povera signora.
Ora bisognerà prestare attenzione all'atteggiamento dei familiari, in primis la moglie di Nordio e figlia della donna malata: sulle prime, l'ipotesi più avvalorata riguarda le condizioni economiche della famiglia, dal momento che Nordio -il quale lavorava come turnista per l'azienda Mantovani, finita nell'occhio del ciclone per le opere del MoSe- ha perso l'impiego tre anni fa. Tuttavia, allo stato delle finanze, non dovrebbe risultare impossibile provvedere alle cure del caso e all'assistenza quotidiana. Va anche sottolineato il forte disagio emotivo nel quale versa l'uomo, dopo che pochi giorni prima aveva perso anche la madre. Ma è parere abbastanza comune che si sia di fronte al caso di una persona reputata volenterosa, capace di aiutare gli altri, rispettosa e soprattutto proiettata a tornare al lavoro: negli ultimi tempi aveva condotto alcuni autobus privati. Anche per questo, negli ambienti familiari e non solo, più di qualcuno è portato a credere alla versione di Nordio, che aveva un buon rapporto con la suocera: sul caso naturalmente si esprimerà l'autorità giudiziaria quando sarà fissata l'udienza.
Ora bisognerà prestare attenzione all'atteggiamento dei familiari, in primis la moglie di Nordio e figlia della donna malata: sulle prime, l'ipotesi più avvalorata riguarda le condizioni economiche della famiglia, dal momento che Nordio -il quale lavorava come turnista per l'azienda Mantovani, finita nell'occhio del ciclone per le opere del MoSe- ha perso l'impiego tre anni fa. Tuttavia, allo stato delle finanze, non dovrebbe risultare impossibile provvedere alle cure del caso e all'assistenza quotidiana. Va anche sottolineato il forte disagio emotivo nel quale versa l'uomo, dopo che pochi giorni prima aveva perso anche la madre. Ma è parere abbastanza comune che si sia di fronte al caso di una persona reputata volenterosa, capace di aiutare gli altri, rispettosa e soprattutto proiettata a tornare al lavoro: negli ultimi tempi aveva condotto alcuni autobus privati. Anche per questo, negli ambienti familiari e non solo, più di qualcuno è portato a credere alla versione di Nordio, che aveva un buon rapporto con la suocera: sul caso naturalmente si esprimerà l'autorità giudiziaria quando sarà fissata l'udienza.
sabato 28 luglio 2018
IL PIRATA DELLA MOTO CHE HA ABBANDONATO LA FIDANZATA FERITA AVEVA SUPERATO DI DUE VOLTE E MEZZA I LIMITI DI ALCOOL
Emergono nuovi particolari nel caso di Andrea Bellesso, il 22enne di Polverara nella Saccisica che la notte fra mercoledì e giovedì, in preda all'alcool e alla cocaina, aveva provocato un incidente stradale al km 85.300 della Romea in seguito al quale è rimasta seriamente ferita la fidanzata, una 18enne di Chioggia, che -abbandonata sull'asfalto, alla mercè dei camion in transito- ha riportato la frattura di una spalla, con 40 giorni di prognosi. Il giovane era alla guida di una moto KTM 400, cilindrata 125 cc, prestata da un amico: proprio colui al quale sono risaliti i carabinieri di Chioggia, una volta riscontrato il numero di targa. Bellesso ha superato di 2 volte e mezza i limiti di alcool consentiti dalla legge per mettersi alla guida. Il suo arresto è stato disposto su indicazione della pm Alessia Tavarnesi, e seppur a piede libero dovrà sottoporsi al processo, rinviato forse già alla prossima settimana.
I CLIENTI DEI BAGNI CLODIA SMASCHERANO LA LADRA SERIALE DELLE SPIAGGE: INFRANTI I DOMICILIARI, IN GALERA FINO A SETTEMBRE
La ladra delle spiagge non perde il vizio. Paola Paganin, la 61enne di Sottomarina arrestata il 19 giugno scorso mentre frugava nelle cabine dei bagnanti, ha infranto gli arresti domiciliari e ieri mattina è stata bloccata dai clienti dello stabilimento Cocoa mentre cercava di impossessarsi del denaro e dei beni di alcuni di essi. La donna è l'autrice di furti in serie che negli anni ha messo a segno colpi anche dentro gli ospedali, giocandosi il bottino al bingo. L'intervento dei carabinieri di Chioggia ha assicurato per l'ennesima volta la Paganin alla giustizia: questa mattina il processo per direttissima avanti il tribunale di Venezia, che ha sancito il rinvio dell'udienza a settembre e contestualmente la detenzione della stessa fino a tale data. La Paganin, recidiva già almeno due volte in questa stagione nei furti agli utenti degli stabilimenti di Sottomarina, viene così messa nelle condizioni di non nuocere.
venerdì 27 luglio 2018
CONTROLLI DELLA POLIZIA STRADALE SULLE BICI ELETTRICHE "TRASFORMATE": UN SEQUESTRO
Amara sorpresa per alcuni “sfortunati”, chiamiamoli così, utilizzatori di bici elettriche truccate. La polizia stradale di Venezia questa mattina ha svolto una serie di controlli fermando e verificando le condizioni delle biciclette elettriche di passaggio. Ad almeno una persona è stata contestata la manomissione che, di fatto, trasforma la bici in un ciclomotore a tutti gli effetti: perciò questi mezzi modificati vanno inseriti nella normativa che impone a chi li guida di indossare il casco, di provvedere alla copertura assicurativa e di ottenerne l'immatricolazione. La bici in questione è stata sequestrata e il conducente, un cinquantenne del posto, avrà modo di riflettere se sia il caso di utilizzare mezzi modificati. Purtroppo a Chioggia tantissimi circolano con le bici elettriche modificate senza rendersi conto che, sanzioni a parte, il rischio più grave è in caso di incidente, con conseguenze civili e penali di non poco conto.
CAMPO DEL DUOMO LASCIATO SPORCO DOPO LA SAGRA DEL PESCE: PROTESTE E RASSICURAZIONI
La Sagra del Pesce è conclusa da quattro giorni e anche quest'anno, meteo permettendo, ha consolidato la propria fama con decine di migliaia di frequentatori ogni sera. Eppure non sono tutte rose e fiori: i cittadini che abitano nei pressi del campo del Duomo lamentano infatti la permanenza di residui anche liquidi e di sporcizia lasciata dallo stand L'Impronta, che proprio nel campo ha avuto sede durante i 13 giorni della Sagra. Anche in concomitanza con l'installazione del palco per i concerti jazz di stasera e di domani, le operazioni di pulizia attraverso il vapore sono in effetti andate a rilento: la situazione dovrebbe tornare alla normalità in giornata. Non è comunque il primo anno che chi occupa campo del Duomo -in passato erano altri stand, a rotazione- evita di effettuare un'accurata pulizia della zona in tempi celeri, confidando magari nel passaggio della nettezza urbana di Veritas.
SI SCHIANTA CON LA MOTO E ABBANDONA PER STRADA L'AMICA FERITA, GIOVANE INCREDIBILMENTE ASSOLTO
Finisce fuori strada con la moto e abbandona la ragazza ferita che sedeva nel posto dei passeggeri, scappando e zoppicando attraverso i campi di Brondolo, molto probabilmente perché aveva qualcosa da nascondere. Il fatto è accaduto a un giovane di 22 anni originario della provincia di Padova, nella notte fra mercoledì e giovedì alle ore 2.45, lungo la strada Romea al km 85.300 nei pressi del Clodì. Il ragazzo era sicuramente alterato (i primi rilievi parlano di alcool e di una positività alla cocaina) e aveva già la patente ritirata per stato di ebbrezza, quando a bordo di una moto 125 -peraltro non sua, e non era nemmeno assicurato- è ruzzolato a terra assieme a un’altrettanto giovane passeggera, una 18enne clodiense.
Il giovane non ci ha pensato due volte e ha abbandonato l’amica, che ha riportato una frattura alla spalla destra ed è stata ricoverata all'ospedale di Chioggia in seguito alla segnalazione di alcuni passanti. In loco si sono presentati i carabinieri di Chioggia con il supporto dei vigili del fuoco: i militari hanno posto agli arresti domiciliari il 22enne alle prime luci del mattino, mentre stava nascosto e acquattato fra i rovi, la moto è stata sequestrata. Stamane il processo per direttissima al Tribunale di Venezia: allo sconsiderato conducente era stato contestato il reato di mancata assistenza, secondo l’articolo 189 del codice della strada, ma incredibilmente -dopo aver convalidato la misura precautelare comminata dai carabinieri- il giudice Enrico Ciampaglia l’ha mandato assolto, scatenando le ire del padre della ragazza.
Il giovane non ci ha pensato due volte e ha abbandonato l’amica, che ha riportato una frattura alla spalla destra ed è stata ricoverata all'ospedale di Chioggia in seguito alla segnalazione di alcuni passanti. In loco si sono presentati i carabinieri di Chioggia con il supporto dei vigili del fuoco: i militari hanno posto agli arresti domiciliari il 22enne alle prime luci del mattino, mentre stava nascosto e acquattato fra i rovi, la moto è stata sequestrata. Stamane il processo per direttissima al Tribunale di Venezia: allo sconsiderato conducente era stato contestato il reato di mancata assistenza, secondo l’articolo 189 del codice della strada, ma incredibilmente -dopo aver convalidato la misura precautelare comminata dai carabinieri- il giudice Enrico Ciampaglia l’ha mandato assolto, scatenando le ire del padre della ragazza.
giovedì 26 luglio 2018
GIOVANI MANOLESTA DERUBANO UN CHIOSCO IN SPIAGGIA, MA LE TELECAMERE LE INCHIODANO
Ieri alle prime ore del mattino uno dei chioschi-bar dello stabilimento Astoria in riva al mare di Sottomarina è stato visitato da due ladre, che approfittando dell'apparente assenza di personale e avventori si sono introdotte e con nonchalance hanno forzato le chiavi del registratore di cassa, frugato all'interno e asportato denaro in contanti, svuotandolo dentro un sacco pronto alla bisogna. Le due -abbastanza giovani, dai tratti vagamente orientali, vestite in modo prettamente estivo e con fare circospetto quanto esperto- però sono state riprese dalle telecamere del circuito interno di videosorveglianza, nelle immagini che Chioggia Azzurra mostra in via esclusiva.
DUE NOMADI ARRESTATE IERI IN VIA NICOLÒ ZENO PER FURTO. STAMANE IL PROCESSO PER DIRETTISSIMA CON OBBLIGO DI DIMORA
Le sirene spiegate delle volanti della Polizia di Stato hanno annunciato, ieri attorno alle 18 in via Nicolò Zeno a Sottomarina, l'arresto di due giovani donne nomadi, accusate di furto negli appartamenti. Una di loro dovrebbe essere incinta. Le due sono state tradotte dagli agenti del Commissariato di Chioggia al carcere veneziano di Santa Maria Maggiore, e per una di esse stamattina si sono spalancate le porte del Tribunale nel capoluogo, dove è stata sottoposta a processo per direttissima: la giudice De Fazio ha stabilito l'obbligo di dimora, dopo che l'avvocato d'ufficio aveva chiesto la scarcerazione. Non è la prima volta che la dinamica di due giovani nomadi, una delle quali sempre incinta, colpisce in città.
LA POLIZIA LOCALE SEQUESTRA IL TERZO APE PIAGGIO A "BUBA": 5MILA EURO DI MULTA E 22 CASSE DI FRUTTA SOTTRATTE ALL'AMBULANTE SENZA LICENZA
Sfidare la legge e le forze dell'ordine non porta molto lontano. Dovrebbe ormai saperlo Fabrizio Tiozzo detto Buba, 63 anni, venditore di frutta senza licenza, che noncurante dei precedenti sequestri e multe anche ieri ha scorrazzato con un altro Ape Piaggio lungo la battigia di Sottomarina, mettendo anche a rischio l'ingresso in mare dei bagnanti. Ma questa mattina gli agenti della Polizia Locale di Chioggia lo hanno fermato, assestando un duro colpo alla sua attività irregolare: il mezzo, il terzo della serie in una sola estate, è stato ancora sequestrato e affidato alla custodia giudiziale. A Tiozzo sono stati comminati 5mila euro di contravvenzione, anche per non aver assicurato il ciclomotore. Ben 22 le casse di frutta sottratte alla disponibilità dell'uomo. Qualcuno si dice certo che domani questo tizio sarà di nuovo sul bagnasciuga a infrangere le prescrizioni, magari con un quarto carro che non si capisce da dove possa spuntare.
INDEGNO ATTO VANDALICO AL CIMITERO DI BORGO SAN GIOVANNI: LA STESSA TOMBA BRUTALIZZATA DUE VOLTE IN UN ANNO
Accanirsi contro la stessa tomba, per due volte in un anno. Il gesto odioso e spregevole è accaduto al cimitero di Borgo San Giovanni, dove i vandali mercoledì scorso hanno spezzato una statua raffigurante San Francesco con in braccio Gesù bambino: lo riferisce la figlia della defunta, che ha sporto denuncia contro ignoti. «Se la prendono con chi non può difendersi - dicono i familiari della donna - ma non credano di passarla sempre liscia». Un anno e mezzo fa, appunto, la medesima tomba era già stata deturpata in circostanze simili. Il cimitero di Borgo San Giovanni non è coperto da alcun sistema di videosorveglianza: tuttavia si confida nel buon occhio di qualche testimone, di modo da assicurare il colpevole alla giustizia affinché paghi per la sua condotta indegna.
mercoledì 25 luglio 2018
"BUBA" NON SI ARRENDE ALLA LEGGE: CON UN NUOVO APE PIAGGIO SUL BAGNASCIUGA PER VENDERE FRUTTA SENZA LICENZA
Ancora una volta Fabrizio Tiozzo, il 63enne venditore ambulante di frutta lungo la battigia di Sottomarina, la fa franca e gira con un nuovo automezzo là dove ci sono i bagnanti. Dopo aver infranto il sequestro amministrativo e vedendosi imporre quello penale del suo precedente Ape Piaggio, il mercante illegale di generi alimentari è stato visto scorrazzare sul bagnasciuga a bordo di un ulteriore tre ruote dello stesso modello: incurante di divieti e prescrizioni di polizia, che però aggraveranno il suo status una volta in tribunale. Chissà se i dieci steward assunti dal Comune col contributo di Gebis e Ascot si occuperanno di lui.
martedì 24 luglio 2018
CLAN DEI VENEZIANI, LA POLIZIA CHIUDE COI SIGILLI IL BAR DELLO SPACCIO SULLA RIVA VENA
Il Questore di Venezia ha autorizzato l'apposizione dei sigilli al bar Al Bacaro, sulla riva Vena tra calle Ponte Scarpa e calle Furlanetto, richiesta dal Commissariato di PS di Chioggia in quanto il locale è ritenuto il quartier generale delle attività di spaccio connesse a Christian Veneziani, il 40enne arrestato venerdì scorso con 2.5 kg di droga in casa. I sigilli sono stati apposti questa mattina dagli agenti della Polizia di Stato, in base all'art.100 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, in quanto frequentato da pregiudicati: i poliziotti hanno battuto sul tempo la probabile chiusura autonoma del bar per sfratto legato a morosità.
lunedì 23 luglio 2018
VENEZIANI, CONVALIDATO L'ARRESTO. IL CERCHIO SI STRINGE ATTORNO AL BAR DELLO SPACCIO
Il Tribunale di Venezia ha convalidato l'arresto, operato dagli agenti della Polizia di Stato di Chioggia, del 40enne Christian Veneziani, nella cui abitazione e pertinenze sono stati rinvenuti lo scorso venerdì oltre 2.5 kg fra hashish, marijuana e cocaina destinate allo spaccio. Il chioggiotto sarà presto sottoposto a processo. Intanto il cerchio si stringe attorno al bar Al Bacaro, ritenuto la vera centrale dello spaccio nella zona sud di riva Vena: numerosi appostamenti hanno portato gli uomini del Commissariato clodiense a monitorare l'attività -discreta quanto puntuale- di Veneziani e dei suoi clienti.
Il 40enne è sempre stato molto attento, non ha mai usato telefoni nè ha lasciato tracce, ma i poliziotti sono stati più abili, pervenendo alla perquisizione: in tre ore gli inquirenti hanno setacciato ogni ambiente della casa, magazzino compreso, e praticamente in ciascuna stanza sono state ritrovate sostanze, denaro e attrezzatura finalizzata allo spaccio, nonostante la nulla collaborazione avuta dall'arrestato e dalla madre, denunciata anzi per favoreggiamento. I sospetti comunque covavano da tempo, e tutto lascia intendere che le indagini proseguiranno fino allo smantellamento della rete, soprattutto con focus sul bar di famiglia, una copertura per gli affari criminosi.
Il 40enne è sempre stato molto attento, non ha mai usato telefoni nè ha lasciato tracce, ma i poliziotti sono stati più abili, pervenendo alla perquisizione: in tre ore gli inquirenti hanno setacciato ogni ambiente della casa, magazzino compreso, e praticamente in ciascuna stanza sono state ritrovate sostanze, denaro e attrezzatura finalizzata allo spaccio, nonostante la nulla collaborazione avuta dall'arrestato e dalla madre, denunciata anzi per favoreggiamento. I sospetti comunque covavano da tempo, e tutto lascia intendere che le indagini proseguiranno fino allo smantellamento della rete, soprattutto con focus sul bar di famiglia, una copertura per gli affari criminosi.
CONIGLI APPESI A VALLI: NON SONO SOLO LE PELLI. E IL PADRONE DI CASA INSULTA CHI SI FERMA A INORRIDIRE
Lo scorso lunedì 16 luglio il TG Azzurra aveva riportato l'incresciosa notizia del ritrovamento, in via Larga a Valli di Chioggia, di quattro coniglietti selvatici impagliati e appesi ad alcuni rami di alberi esterni a un'abitazione privata. Tale lo sgomento che il fatto è stato segnalato alla Polizia Provinciale della Città Metropolitana, la quale ha confermato di essere già a conoscenza della situazione, in quanto si era ripetuta già lo scorso anno: pur riconoscendo la gravità dell'azione, gli ispettori hanno dichiarato che non si tratta di cadaveri bensì delle pelli di alcuni conigli utilizzate quale deterrente per i predatori dell'orto sottostante. Fermo restando che invece i quattro poveri corpi hanno tutta l'aria di essere le vittime di qualche barbara usanza, anche negli ultimi giorni in molti hanno avuto modo di constatare che i conigli sono ancora al loro posto: anzi, dall'abitazione è uscito qualcuno per insultare coloro che sostavano ad accertarsene. Nell'attesa di conoscere eventuali ordinanze comunali relative alla punizione dei maltrattamenti verso animali d'affezione o da reddito, si sta studiando un esposto alla Procura della Repubblica, e perché no una raccolta di firme a tutela postuma della dignità dei poveri animali, lesa da un atto di tal vergogna.
domenica 22 luglio 2018
IL CLAN DEI VENEZIANI: DENUNCIATA LA MADRE, HA GETTATO SOLDI E COCAINA NEL WATER
Emergono nuovi dettagli dalla brillante operazione di polizia che venerdì pomeriggio ha portato all'arresto del 40enne Christian Veneziani per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Nel corso dell'intervento è stata denunciata a piede libero per favoreggiamento anche la madre, Lorella Nordio, 59 anni: la donna ha opposto resistenza all'ingresso delle forze dell'ordine nell'abitazione di calle Ponte Scarpa, non aprendo la porta di casa. Gli agenti sono tuttavia riusciti a entrare grazie alla copia delle chiavi detenuta dal figlio arrestato.
Inoltre, Lorella Nordio ha cercato di sbarazzarsi in extremis di denaro contante e cocaina, gettandola nel water: ma i poliziotti del Commissariato di Chioggia sono riusciti a recuperarla in tempo. In casa Veneziani sono stati ritrovati circa 1.4 kg di marijuana, 1.1 kg di hashish, 6.5 grammi di cocaina, 9mila euro in denaro contante, materiale per confezionare e pesare le dosi: il tutto era debitamente occultato in vari ambienti della casa e del garage. Viene così inferto un duro colpo all'importante e organizzata attività di spaccio lungo Riva Vena, che vedeva il bar Al Bacaro (riconducibile ai Veneziani) quale luogo di contatto e scambio delle sostanze stupefacenti contro denaro fra il venditore e gli acquirenti.
Inoltre, Lorella Nordio ha cercato di sbarazzarsi in extremis di denaro contante e cocaina, gettandola nel water: ma i poliziotti del Commissariato di Chioggia sono riusciti a recuperarla in tempo. In casa Veneziani sono stati ritrovati circa 1.4 kg di marijuana, 1.1 kg di hashish, 6.5 grammi di cocaina, 9mila euro in denaro contante, materiale per confezionare e pesare le dosi: il tutto era debitamente occultato in vari ambienti della casa e del garage. Viene così inferto un duro colpo all'importante e organizzata attività di spaccio lungo Riva Vena, che vedeva il bar Al Bacaro (riconducibile ai Veneziani) quale luogo di contatto e scambio delle sostanze stupefacenti contro denaro fra il venditore e gli acquirenti.
sabato 21 luglio 2018
IRRUZIONE IN CALLE PONTE SCARPA, LA POLIZIA ARRESTA UN 40ENNE CHIOGGIOTTO PER SPACCIO DI DROGHE
Una complessa operazione di polizia ha portato, ieri pomeriggio verso le ore 16 in calle Ponte Scarpa a Chioggia, all'arresto di Cristian Veneziani, quarant'anni, incriminato dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Nella sua abitazione gli agenti del Commissariato hanno rinvenuto ingenti quantità di droga di tutti i tipi, che gli hanno valso la tradizione nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore. Nell'occhio del ciclone anche il bar di famiglia, che gli inquirenti ritengono essere un'attività di copertura per mascherare quella principale, ovvero sia proprio lo smercio di droga. Si è trattato di un intervento di difficile esecuzione, come logico data l'urbanistica delle calli, a seguito di precedenti indagini molto accurate. Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito nei blog di Chioggia Azzurra.
venerdì 20 luglio 2018
SEQUESTRATI 4100 ARTICOLI PRONTI A ESSERE VENDUTI ILLEGALMENTE SULLA BATTIGIA DI SOTTOMARINA
Continua l’attenzione dell’amministrazione comunale, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine, sul tema del commercio irregolare. Stamattina nella spiaggia di Sottomarina si è svolta un’importante operazione congiunta tra la
Guardia di Finanza e la Polizia Locale, che hanno effettuato ben 10 sequestri e sottratto quasi 4100 articoli di vario genere al mercato illegale. Anche oggi sono stati sanzionati due ambulanti autorizzati che esercitavano l'attività commerciale in maniera irregolare, costituendo basi logistiche per coloro che, approfittando del banco di vendita legittimato dal nullaosta comunale, appoggiano la loro mercanzia nelle adiacenze creando mercatini non autorizzati all'aperto. L'intensa azione coordinata ha sinora portato al sequestro di oltre 12600 pezzi, pari a quasi il 90% di quanto sequestrato durante tutta la stagione 2017. I servizi congiunti proseguiranno ancora e con maggiore intensità per tutta la stagione balneare.
ARRESTATO A SOTTOMARINA UN AUSTRIACO PER FALSE GENERALITÀ: ERA GIÀ NOTO ALLE FORZE DELL'ORDINE
Ieri pomeriggio i carabinieri della stazione di Chioggia hanno fermato a Sottomarina un 37enne austriaco che, una volta fermato per accertamenti, aveva loro fornito false generalità. Il soggetto è risultato essere un volto noto ai casellari giudiziari, dati i precedenti, e l'aver mentito quanto alla propria identità personale gli è valso l'arresto in flagranza di reato. L’arrestato, poi compiutamente identificato tramite rilievi dattiloscopici, è stato trattenuto per la notte nelle camere di sicurezza della caserma di Sottomarina e condotto stamane al Tribunale di Venezia per la celebrazione del rito direttissimo, all’esito del quale ha patteggiato la pena di 10 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale.
INTRUSI NELLA RESIDENZA PER ANZIANI, SI FANNO LA DOCCIA AL MATTINO E VANNO A MANGIARE
Nei giorni scorsi i locali del centro servizi per anziani IPAB di Sottomarina sono stati “visitati” più volte da alcune persone, sia uomini che donne, che non avevano titolo per risiedervi. Tali individui sono penetrati talvolta alle prime ore del mattino, usufruendo indebitamente delle docce e anche delle cucine: la dirigenza non esclude che siano anche stati “invitati” da qualcuno degli ospiti, fatto sta che già ieri mattina il presidente Crepaldi e il direttore Penzo hanno allontanato costoro in maniera gentile, intimando di non presentarsi più. Il primo sopralluogo ha confermato l'esistenza di altre nequizie in capo a questi intrusi: si tratta di persone indigenti, il che rende comprensibile anche se non giustificabile l'appropriarsi di strutture e generi alimentari destinati agli anziani dell'istituto, i quali a buon diritto possono non essere soddisfatti della cosa.
giovedì 19 luglio 2018
ACQUA STAGNANTE NEL PEROTOLO: I RESIDENTI SCRIVONO AL COMUNE PER PULIRE LE GRIGLIE
In canale Perotolo l'acqua ristagna, e d'estate il fenomeno si aggrava. Colpa anche dell'ostruzione delle griglie sottostanti a piazzale Poliuto Penzo, che non sono mai state pulite fin dalla loro installazione, nonostante siano stati realizzati i pozzetti di ispezione. Lo denuncia un residente che ha protocollato una lettera al Comune: l'acqua, ormai bianca, negli ultimi giorni si è fatta maleodorante, a tutto disagio di chi abita la zona. I cittadini che vivono lungo il Perotolo chiedono che venga finalmente compiuta la manutenzione ordinaria e straordinaria alle griglie, di modo da aumentare il flusso dell'acqua e renderla più pulita. Anche il canale stesso, tuttavia, necessita di pulizia dato l'accumularsi di immondizia non raccolta.
L'HOTEL CAPO EST ACCUSATO ANCHE DI NON AVER DENUNCIATO REDDITI PER 700MILA EURO
Non finiscono i guai per l'hotel Capo Est di Sottomarina. La struttura, più volte nell'occhio del ciclone quanto a carenze igienico-sanitarie e di sicurezza, era stata chiusa lo scorso giugno dopo un sopralluogo delle forze dell'ordine e della Ulss 3 Serenissima, che anche la scorsa settimana ha confermato lo stop. Ma non è tutto: nel corso di un procedimento tributario a Venezia, è emerso come il Capo Est non abbia dichiarato redditi per 700mila euro relativi alle stagioni 2009 e 2010. Le cifre sono state ricavate dall'analisi dei conti correnti della famiglia di Giuliano Meneguolo, che con i figli Riccardo e Francesca gestisce la struttura alberghiera. La sentenza della commissione tributaria provinciale potrà essere impugnata davanti al livello regionale.
USCITO DALLA RIANIMAZIONE IL MAROCCHINO ACCOLTELLATO, È FUORI PERICOLO
Si trova fortunatamente fuori pericolo il 42enne saldatore marocchino che lunedì sera è stato colpito da tre coltellate a Borgo San Giovanni. L'uomo ha subìto un intervento chirurgico che gli ha evitato l'asportazione della milza, paventata in un primo momento, ed è stato trasferito dalla rianimazione in reparto. Tuttavia la prognosi quanto ai giorni di cura dev'essere ancora sciolta, nonostante il miglioramento delle sue condizioni. Intanto emergono nuovi particolari riguardo i minuti concitati dell'aggressione: il 37enne egiziano Tarek Ahmed Abdelaziz Kasem, coinquilino della vittima, avrebbe dapprima detto al saldatore «vieni qua che ragioniamo», e poi mentre gli posava una mano sulla spalla con l'altra estraeva il coltello. Il fermo di Kasem per tentato omicidio è stato convalidato oggi dall'autorità giudiziaria.
martedì 17 luglio 2018
ARRESTATO L'EGIZIANO CHE IERI SERA HA ACCOLTELLATO A BORGO SAN GIOVANNI IL COINQUILINO MAROCCHINO
È finita stamane in lungomare a Sottomarina la latitanza del 37enne egiziano che ieri sera alle 21, a Borgo San Giovanni, ha accoltellato con tre fendenti un 42enne marocchino, suo coinquilino, mandandolo in ospedale dove rischia tutt'ora l'asportazione della milza. L'aggressore, di professione pizzaiolo, probabilmente ha vagato per tutta la notte e stava meditando la fuga; non è dato sapere se ha goduto di complicità nel nascondersi, o di un rifugio, finché i carabinieri non lo hanno rintracciato. L'egiziano ora si trova al carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, dove è accusato di tentato omicidio. Appare confermato che il movente risiede in questioni relative alla convivenza "forzata".
AGGUATO IERI SERA A BORGO SAN GIOVANNI: ACCOLTELLATO UN MAROCCHINO, IN RIANIMAZIONE CON LA MILZA PERFORATA
Un grave fatto di sangue è avvenuto ieri sera attorno alle 21 a Borgo San Giovanni, in via Enrico de Nicola, laterale dell'arteria principale (via Granatieri di Sardegna) che taglia in due il popoloso quartiere. Un cittadino marocchino dell'età di 42 anni è stato colpito da tre coltellate all'addome, riportando la perforazione della milza con conseguente e copiosa perdita di sangue: ha trovato la forza di portarsi sulla strada principale per chiedere aiuto, è quindi stato soccorso dall'ambulanza e ricoverato all'ospedale di Chioggia in codice rosso, dove ora versa ancora in rianimazione. In loco per i rilievi sono giunti anche i carabinieri, ai quali sono affidate le indagini. L'uomo lavora come saldatore alla Fincantieri di Marghera, e secondo una prima ricostruzione dei fatti sarebbe stato atteso al rientro dal lavoro da un altro individuo, di nazionalità egiziana, che vive nella stessa abitazione: l'aggressore ha inveito contro il marocchino usando l'arma bianca per poi darsi alla fuga.
Si dovrebbe trattare quindi di un agguato in piena regola, di cui si ignora il movente: la vittima risulta integrato, incensurato e non desta sospetti quanto alla condotta di vita. Al momento la pista più accreditata risiede nella degenerazione di un diverbio tra i due, forse originati da cause futili. Tuttavia questo crimine, che ha mobilitato passanti e residenti in quanto avvenuto en plein air, ha messo in allarme chi abita a Borgo San Giovanni: più di qualcuno denuncia una situazione di crescente insicurezza legata a presenze poco raccomandabili in alcuni esercizi della zona che rimangono aperti fino a tardi, oppure nelle strade interne che portano verso la laguna.
Si dovrebbe trattare quindi di un agguato in piena regola, di cui si ignora il movente: la vittima risulta integrato, incensurato e non desta sospetti quanto alla condotta di vita. Al momento la pista più accreditata risiede nella degenerazione di un diverbio tra i due, forse originati da cause futili. Tuttavia questo crimine, che ha mobilitato passanti e residenti in quanto avvenuto en plein air, ha messo in allarme chi abita a Borgo San Giovanni: più di qualcuno denuncia una situazione di crescente insicurezza legata a presenze poco raccomandabili in alcuni esercizi della zona che rimangono aperti fino a tardi, oppure nelle strade interne che portano verso la laguna.
lunedì 16 luglio 2018
BARBARIE A VALLI DI CHIOGGIA: QUATTRO CONIGLI SELVATICI IMPICCATI FUORI DA UN'ABITAZIONE IN VIA LARGA
La segnalazione di un cittadino non distratto ha portato stamane alla scoperta di una notizia alla quale nessuno vorrebbe credere, in località Valli di Chioggia, e precisamente alla via Larga che costeggia la barena prima dell'ingresso nella frazione, a sinistra provenendo dal ponte translagunare. All'esterno di un'abitazione figurano i cadaveri di alcuni conigli apparentemente selvatici appesi a testa in giù e penzolanti dai rami, forse presi al laccio: due nel giardino, uno tra le piante e uno sul retro, visibile anche dalla strada Romea.
Purtroppo le speranze che si trattasse di fantocci impagliati sono svanite al momento del sopralluogo: i poveri animali infatti figuravano proprio come descritti, tra i girasoli e gli alveari di un apicoltore, per il grande sgomento di chi vi si è imbattuto. La polizia della Città Metropolitana, competente in materia di reati contro il patrimonio animale, verificherà la questione direttamente in loco: anche se il solo appenderli non configura un reato specifico, lo diventa se le povere bestie sono state appese vive, al netto della regolamentazione venatoria stagionale. Naturalmente l'aspetto grave della faccenda è che chicchessia uccida animali per divertimento, più che il lasciarli esposti alla macabra vista dei passanti.
Purtroppo le speranze che si trattasse di fantocci impagliati sono svanite al momento del sopralluogo: i poveri animali infatti figuravano proprio come descritti, tra i girasoli e gli alveari di un apicoltore, per il grande sgomento di chi vi si è imbattuto. La polizia della Città Metropolitana, competente in materia di reati contro il patrimonio animale, verificherà la questione direttamente in loco: anche se il solo appenderli non configura un reato specifico, lo diventa se le povere bestie sono state appese vive, al netto della regolamentazione venatoria stagionale. Naturalmente l'aspetto grave della faccenda è che chicchessia uccida animali per divertimento, più che il lasciarli esposti alla macabra vista dei passanti.
CON L'APE PIAGGIO SEQUESTRATO TORNA SULLA BATTIGIA A VENDERE FRUTTA: E STAVOLTA IL SEQUESTRO È DEFINITIVO
Erano trascorsi solo due giorni da quando i carabinieri avevano sequestrato, lungo la battigia di Sottomarina, 250 kg di frutta all'ambulante Fabrizio Tiozzo, 63 anni di Sottomarina, il quale per l'ennesima volta scorrazzava lungo il bagnasciuga allo scopo di vendere la propria mercanzia senza documentazione. E giovedì scorso, nelle ore della mattina, i militari sono di nuovo intervenuti perché nel frattempo Tiozzo aveva ripreso l'attività, noncurante del sequestro amministrativo che gli aveva tuttavia lasciato in custodia il mezzo Ape Piaggio. Così facendo, il disinvolto personaggio che da anni ripete le proprie azioni sul litorale si è reso responsabile del reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro, aggravando la sua posizione: il sequestro ora diventa penale e il furgone è stato affidato a una ditta per sottrarlo definitivamente alla disponibilità di Tiozzo. Il quale peraltro, indifferente al rispetto delle regole, ha anche rischiato di mettere sotto una bambina che stava entrando nell'acqua del mare: i genitori -una coppia di turisti- sono allibiti alla risposta dell'uomo, «dovevo passare».
sabato 14 luglio 2018
PER SPEGNERE UN INCENDIO A SOTTOMARINA VECCHIA I VIGILI DEL FUOCO COSTRETTI ALLO SLALOM TRA LE AUTO IN DIVIETO DI SOSTA
Un incendio si è sprigionato a mezzanotte lungo la riva del Lusenzo a Sottomarina, e ha coinvolto imballaggi di polistirolo e mobili. La causa pare sia da addebitarsi ad un mozzicone di sigaretta che è stato lasciato inavvertitamente cadere. Le fiamme, pur modeste, sono state sedate dai vigili del fuoco di Chioggia che, attraversato il corso del Popolo nella bolgia della Sagra del Pesce, si sono trovati a dover fronteggiare anche le auto parcheggiate in modo selvaggio -e non di rado in sosta vietata- nella zona di campo Traghetto: i mezzi dei pompieri hanno dovuto letteralmente fare lo slalom per evitarle, testimoniando la difficoltà cui sono sottoposti i veicoli di soccorso in una città dove il senso civico latita e le forze della polizia locale sono tuttora limitate.
venerdì 13 luglio 2018
SPARATORIA: DENUNCIATA LA FIDANZATA CHIOGGIOTTA DI TRABUJO PER CONCORSO IN TENTATO OMICIDIO PREMEDITATO, GUIDAVA L'AUTO
C'è una terza persona nei registri degli indagati per la sparatoria che a inizio settimana ha allarmato di notte la frazione di Ca' Lino. Si tratta di una 31enne chioggiotta, iniziali E.N., che risulta essere la fidanzata di Denis Trabujo, il 41enne di Marghera coinvolto nello scontro a fuoco con il chioggiotto Stefano Marangon: lo riporta il Gazzettino in edicola oggi, specificando che la ragazza era alla guida dell'auto del fidanzato durante la “spedizione punitiva” nella frazione sul Brenta. Alla giovane viene quindi contestato il reato pesante di concorso in tentato omicidio premeditato, il che le vale una denuncia a piede libero. Sempre secondo il Gazzettino, il movente passionale potrebbe non essere l'unico: gli inquirenti, secondo il principio “follow the money”, stanno valutando anche l'ipotesi di un debito non onorato dalla famiglia di E.N. nei confronti di Marangon, che spesso praticava il recupero crediti con le maniere forti. La ragazza sarebbe stata più volte minacciata assieme ad alcuni suoi parenti. Resta ancora grande, tuttavia, lo stupore per l'ingente quantità di armi sequestrata dai carabinieri a casa di Marangon: un arsenale di guerra che non può essere giustificato da meri intenti collezionistici.
mercoledì 11 luglio 2018
SPARATORIA DI CA' LINO: UN ARRESTATO E UN FERMATO PER TENTATI OMICIDI. TROVATO UN ARSENALE DI ARMI
I Carabinieri della Compagnia di Chioggia e di Venezia hanno arrestato una persona e fermato un'altra in relazione alla sparatoria udita in via San Giuseppe a Ca' Lino nella notte fra lunedì e martedì. Si tratta di Stefano Marangon, 44enne del luogo, e di Denis Trabujo, 41 anni, di Marghera: nella perquisizione domiciliare a carico del primo venivano rinvenuti in suo possesso due fucili calibro 12 e calibro 22, entrambi con matricole abrase, canne e calcioli modificati per aumentarne le potenzialità offensive, una lanciarazzi, due fucili ad aria compressa calibro 8, due balestre, 50 pugnali di varie misure, 20 spade, 150 cartucce per fucile, un cannocchiale di precisione per fucile, una banda chiodata artigianale, varie cartucce per fucile modificate allo scopo di potenziarne l’offesa alla persona, 800 grammi di pallini da caccia, nonché vari oggetti atti ad offendere. Il tutto è stato sequestrato, e ha guadagnato a Marangon l'arresto in flagranza per detenzione illegale di armi alterate e munizioni, che gli è valsa la detenzione alla casa circondariale di Santa Maria Maggiore in Venezia.
Nella serata di ieri, a seguito di serrate indagini e anche all’esito di precedente accurato sopralluogo -che conduceva al rinvenimento di due ogive per pistola (relative dunque ad arma differente rispetto a quelle sequestrate a Marangon)- il personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Venezia rintracciava a Marghera Denis Trabujo, il quale è risultato gravemente indiziato per aver tentato di uccidere Stefano Marangon, e per tale ragione è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria la scorsa notte, con la conseguente tradizione nel carcere veneziano. A Trabujo viene contestato anche il porto d'arma da sparo, sebbene non rinvenuta, in quanto si riscontravano fori da proiettile nel luogo del reato e su alcune autovetture, tra cui quella in uso allo stesso 41enne.
Inoltre, quale esito du perquisizione personale, a casa di Trabujo sono state trovate e sequestrate una pistola scacciacani priva del tappo rosso, 6 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e tre coltelli. La ricostruzione della dinamica consentiva di verificare che anche a Marangon fosse necessario contestare il reato di tentato omicidio nei confronti di Trabujo. L’arrestato ed il fermato, entrambi illesi, permangono nel carcere di Venezia in attesa della convalida delle rispettive misure precautelari. Sono tuttora in corso indagini da parte dei Carabinieri di Chioggia e di Venezia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Venezia, anche al fine di accertare il movente: si fa strada la pista passionale, poiché al centro delle attenzioni ci sarebbe la fidanzata di Trabujo -una ragazza chioggiotta- che secondo le prime ricostruzioni sarebbe stata insidiata da Marangon già nel pomeriggio di lunedì a Sottomarina. La rivalità amorosa è poi degenerata nella notte.
Stefano Marangon |
Inoltre, quale esito du perquisizione personale, a casa di Trabujo sono state trovate e sequestrate una pistola scacciacani priva del tappo rosso, 6 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e tre coltelli. La ricostruzione della dinamica consentiva di verificare che anche a Marangon fosse necessario contestare il reato di tentato omicidio nei confronti di Trabujo. L’arrestato ed il fermato, entrambi illesi, permangono nel carcere di Venezia in attesa della convalida delle rispettive misure precautelari. Sono tuttora in corso indagini da parte dei Carabinieri di Chioggia e di Venezia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Venezia, anche al fine di accertare il movente: si fa strada la pista passionale, poiché al centro delle attenzioni ci sarebbe la fidanzata di Trabujo -una ragazza chioggiotta- che secondo le prime ricostruzioni sarebbe stata insidiata da Marangon già nel pomeriggio di lunedì a Sottomarina. La rivalità amorosa è poi degenerata nella notte.
martedì 10 luglio 2018
SPARATORIA NELLA NOTTE A CA' LINO, COINVOLTO UN TOSSICODIPENDENTE. PRESIDIO DEI CARABINIERI
Giallo nella notte a Ca' Lino. In una casa nel centro della frazione, abitata da un tossicodipendente, sarebbe occorsa una sparatoria, i cui colpi sono stati uditi da più persone, soprattutto i residenti nelle abitazioni vicine. Questa mattina la zona è stata presidiata da carabinieri in tenuta antisommossa, intervenuti direttamente nell'abitazione. Ancora incerta la presenza di eventuali feriti, e le loro condizioni. Non è la prima volta che l'area è suo malgrado protagonista di episodi del genere, sempre legati all'ambiente dello spaccio di stupefacenti. Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito nei blog del network Azzurra.
I CARABINIERI SEQUESTRANO 265 KG DI FRUTTA VENDUTA ILLECITAMENTE SULLA BATTIGIA E LA DONANO ALLA PARROCCHIA
Ancora interventi della motovedetta dei Carabinieri di Chioggia, intenta a stroncare gli illeciti commessi sulle spiagge di Sottomarina. Nello scorso fine settimana i militari in servizio hanno sequestrato il motocarro Ape Piaggio che percorreva la battigia con a bordo 250 kg di frutta del valore commerciale di 800 euro, anch'essa posta sotto sequestro e donata alla parrocchia del Buon Pastore. Il conducente, un 64enne chioggiotto, è stato multato con una sanzione amministrativa di oltre 5mila euro, per esercitare il commercio senza alcuna autorizzazione: non è certo la prima estate che tale attività finisce nel mirino delle forze dell'ordine. Nei guai è finito anche un venditore ambulante di cocco, al quale sono stati sequestrati 15 kg di frutta (valore commerciale 300 euro), anche questi donati alla parrocchia.
VETRINE DI CALLE SAN GIACOMO IMBRATTATE CON OLIO, PERICOLO PER I MARCIAPIEDE SCIVOLOSI
Gli atti vandalici in città conoscono sempre una nuova dimensione. È il caso delle tre, o forse più vetrine imbrattate di olio meccanico lungo calle San Giacomo a Chioggia: ne hanno fatto le spese negozi di abbigliamento e accessori, ma anche il marciapiede che si è reso così scivoloso proprio davanti a un'abitazione privata. Naturalmente gli autori del misfatto sono ignoti, ed è difficile credere a una fortuita circostanza. Da tempo, peraltro, la strada di accesso al centro cittadino soffre di una crisi che porta le attività -anche storiche- a chiudere o a passare di mano, e molte vetrine rimangono così desolatamente sgombre.
lunedì 9 luglio 2018
LA RUOTA PANORAMICA È TROPPO VICINA ALLA DIGA? ASCOT: “NO A DUE PESI E DUE MISURE VERSO GLI ALTRI CONCESSIONARI”
Non cessa di solleticare l'attenzione pubblica la ruota panoramica di Rides Solutions installata, ma non ancora operativa, allo stabilimento InDiga di Sottomarina. In tanti ne stanno postando le suggestive immagini, specie al tramonto, anche se nessuno vi è ancora salito. Dopo la mancata inaugurazione di sabato mattina, che ha mandato delusi coloro che avrebbero voluto essere i primi a usufruire della struttura da 144 posti, emergono alcune delle questioni in sospeso che hanno finora fatto desistere il dirigente preposto dalla firma dell'autorizzazione all'esercizio. Se il sindaco Ferro fa riferimento a ritardi nella presentazione di tutti i documenti necessari da parte degli organizzatori, spunta ad esempio una distanza non rispettata nei confronti della passeggiata lungo la diga: pare che l'opera infatti sia stata allestita a soli 5.50 metri rispetto al limite, anziché i 10 previsti dal piano comunale per l'arenile e dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, già rispettati dalle altre attività in seno alla società Mosella che gestisce InDiga.
Il che fa nascere tra gli operatori balneari il pensiero di due pesi e due misure in capo all'amministrazione pubblica: «Se vuol essere trasparente – dicono alcuni di essi – dovrebbe consentire a tutti di procedere in deroga, anziché castigare altri che sbagliano. Vogliamo essere trattati tutti in maniera eguale, dal momento che in troppi aspettiamo le carte per mesi». I riferimenti, tra gli altri, sono alla questione che riguarda Playa Punta Canna per i chioschi e i bagni spostati di 5 metri rispetto al capitolato, oppure ai tanti locali che nelle stagioni scorse chiedevano di poter somministrare eventi musicali. L'intensità con cui il Comune sta affrettato le pratiche per dare il via alla ruota panoramica insospettisce Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, che nel rilevare i tempi stretti dell'estate non usa mezzi termini: «Rides Solutions si è mossa probabilmente perché ha ricevuto rassicurazioni politiche. Va bene “correre” per far sì che la ruota funzioni, ma non è tollerabile la “letargia” mostrata negli altri casi. Le autorizzazioni devono essere assai veloci per tutte le attività turistiche, che devono avere un canale preferenziale per svilupparsi al meglio. Gli uffici invece giocano “a palla avvelenata” e le assessore al Turismo e all'Urbanistica spesso spariscono». Senza contare che da un mese la città è priva di chi ricopre il referato ai Servizi Sociali, non meno importante.
Nel pomeriggio è arrivata la replica dello stabilimento InDiga: secondo i propri calcoli, la struttura è stata fissata a 10 metri e si è spostata poi a 9.90 quando è andata in tensione. Della discrasia di 10 centimetri è stato avvisato il Provveditorato alle Opere Pubbliche (ex Magistrato alle Acque) che ha fornito il nullaosta. «La misurazione – spiega Ivano Bielo – non va fatta a partire dall'ultimo sasso, bensì dal camminamento fino all'installazione».
Il che fa nascere tra gli operatori balneari il pensiero di due pesi e due misure in capo all'amministrazione pubblica: «Se vuol essere trasparente – dicono alcuni di essi – dovrebbe consentire a tutti di procedere in deroga, anziché castigare altri che sbagliano. Vogliamo essere trattati tutti in maniera eguale, dal momento che in troppi aspettiamo le carte per mesi». I riferimenti, tra gli altri, sono alla questione che riguarda Playa Punta Canna per i chioschi e i bagni spostati di 5 metri rispetto al capitolato, oppure ai tanti locali che nelle stagioni scorse chiedevano di poter somministrare eventi musicali. L'intensità con cui il Comune sta affrettato le pratiche per dare il via alla ruota panoramica insospettisce Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, che nel rilevare i tempi stretti dell'estate non usa mezzi termini: «Rides Solutions si è mossa probabilmente perché ha ricevuto rassicurazioni politiche. Va bene “correre” per far sì che la ruota funzioni, ma non è tollerabile la “letargia” mostrata negli altri casi. Le autorizzazioni devono essere assai veloci per tutte le attività turistiche, che devono avere un canale preferenziale per svilupparsi al meglio. Gli uffici invece giocano “a palla avvelenata” e le assessore al Turismo e all'Urbanistica spesso spariscono». Senza contare che da un mese la città è priva di chi ricopre il referato ai Servizi Sociali, non meno importante.
Nel pomeriggio è arrivata la replica dello stabilimento InDiga: secondo i propri calcoli, la struttura è stata fissata a 10 metri e si è spostata poi a 9.90 quando è andata in tensione. Della discrasia di 10 centimetri è stato avvisato il Provveditorato alle Opere Pubbliche (ex Magistrato alle Acque) che ha fornito il nullaosta. «La misurazione – spiega Ivano Bielo – non va fatta a partire dall'ultimo sasso, bensì dal camminamento fino all'installazione».
domenica 8 luglio 2018
RISSA NELLA NOTTE A SOTTOMARINA, UN 30ENNE VERONESE MORSO AL NASO
La scorsa notte attorno alle 3 una violenta rissa è scoppiata in un locale sul lungomare di Sottomarina. Quattro giovani sono venuti alle mani, mettendo scompiglio tra gli altri avventori: almeno uno di loro era sotto l'effetto dell'alcool. A sedare gli animi sono intervenuti i carabinieri, ma in due hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso: sono due fratelli di Verona, uno di 30 anni è stato morso al naso mentre un ragazzo più giovane è stato colpito alla testa. Entrambi sono stati dimessi al primo mattino.
venerdì 6 luglio 2018
RISSA IN VIA ALGA, UNA 17ENNE COLPISCE AL VOLTO UNA SIGNORA DI MEZZA ETÀ
Via Alga torna a fare notizia, dopo l'ondata di furti e malversazioni compiute l'anno scorso da una gang di giovani, fino al recente allontanamento del malvivente padovano Alberto Golfetto, che nell'immobile comunale ubicato nella strada di Sottomarina aveva trovato rifugio. Ieri attorno alle ore 13 si è scatenata una rissa che ha avuto per protagoniste, tra le altre, una 17enne e una signora di mezza età, con la prima che ha più volte colpito a schiaffi -in maniera pesante- la donna più adulta. A sedare gli animi è intervenuta una volante della Polizia.
Naturalmente chi abita via Alga praticando comportamenti regolari e tranquilli non ne può più di sentirsi accomunato a chi delinque, e anzi dalla strada emergono anche storie di riscatto, come quella di un altro giovanissimo che ha ottenuto di imparare il mestiere di barbiere dal premiato e vicino negozio di Simone Boscolo in viale Tirreno, dove fra le “forbici” ormai note in tutto il mondo potrà trovare la propria strada.
Naturalmente chi abita via Alga praticando comportamenti regolari e tranquilli non ne può più di sentirsi accomunato a chi delinque, e anzi dalla strada emergono anche storie di riscatto, come quella di un altro giovanissimo che ha ottenuto di imparare il mestiere di barbiere dal premiato e vicino negozio di Simone Boscolo in viale Tirreno, dove fra le “forbici” ormai note in tutto il mondo potrà trovare la propria strada.
BORGO SAN GIOVANNI DI FUOCO: DATA ALLE FIAMME NELLA NOTTE L'AUTO DELL'EX ASSESSORE LUCIO GIANNI
Ancora un incendio doloso a una vettura nella notte a Borgo San Giovanni. Erano circa le 3 del mattino quando in via Famiglia Baldin è stata data alle fiamme l'auto dell'ex assessore provinciale Lucio Gianni, una Ford Fiesta in uso ai figli e alla ex moglie: il rogo ha completamente distrutto la macchina. La famiglia non aveva ricevuto avvisaglie o minacce di sorta, tali da far pensare a una ritorsione. Grande lo smarrimento per l'atto vigliacco, che probabilmente non è stato ripreso da telecamere di sorta. Una testimonianza però afferma di aver visto entrare nella strada -una laterale di via Granatieri di Sardegna, l'arteria principale del Borgo- un singolo individuo con aria tranquilla e un casco bianco in testa, che avrebbe armeggiato attorno alle auto in sosta per poi andarsene, nel momento in cui il veicolo di Gianni ha preso fuoco. Le indagini ora sono affidate ai carabinieri, che valuteranno anche questa ipotesi. Negli scorsi mesi e anni diverse volte il quartiere era stato preso di mira dai piromani dediti ad appiccare il fuoco ai mezzi parcheggiati, anche appartenenti a uno stesso proprietario. L'ultimo episodio del genere era stato segnalato lo scorso 29 maggio ad uno scooter nella parallela via Benedetto Croce.
mercoledì 4 luglio 2018
CUBO DI PORFIDO DIVELTO DA UN CAMION INFRANGE LA VETRATA DELL'HOTEL FORTUNA A SOTTOMARINA
Viabilità e transito dei camion sempre sotto osservazione, a Chioggia come a Sottomarina. Se il difficoltoso passaggio di un TIR ha creato scompiglio stamane in uscita da calle San Giacomo verso la piazza, ieri attorno all'ora di pranzo in viale Isonzo a Sottomarina un altro camion ha divelto dal selciato un cubo di porfido, che una volta staccatosi ha infranto una delle vetrine dell'hotel Fortuna, mandandola in frantumi.
Un passante ha avvertito il forte botto, provocato dallo sradicamento del sampietrino e dai vetri in caduta, e ha provveduto ad avvertire i gestori dell'albergo. Nella manutenzione corrente delle strade cittadine occorrerà tener conto anche di questi fattori ed episodi.
Un passante ha avvertito il forte botto, provocato dallo sradicamento del sampietrino e dai vetri in caduta, e ha provveduto ad avvertire i gestori dell'albergo. Nella manutenzione corrente delle strade cittadine occorrerà tener conto anche di questi fattori ed episodi.
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