martedì 30 ottobre 2018

BRONDOLO PER 17 ORE SENZA CORRENTE ELETTRICA, IL RIPRISTINO RINVIATO QUATTRO VOLTE FINO A STAMANE

Effetto collaterale del maltempo che si è abbattuto sul Veneto, la sospensione dell’erogazione dell’energia elettrica nella frazione di Brondolo. Da ieri pomeriggio alle 17.45 la zona di via Gradenigo nel lato verso il Brenta, e altre abitazioni a macchia di leopardo, sono prive di corrente: prevedibili i disagi non solo per il freddo e gli elettrodomestici fuori uso, ma anche e soprattutto per l’impossibilità di accendere le pompe abilitate a espellere l’acqua piovana dai garage e dalle rampe interrate, rendendo inevitabili parziali allagamenti.

I residenti lamentano anche il fatto che il sito di E-Distribuzione, che pure segnala il guasto, ha allungato a dismisura i tempi previsti per la riparazione: il ripristino dell’elettricità era dato prima per le ore 22, poi alle 23.45, quindi alle 4 della scorsa notte e anche stamane la frazione si è risvegliata senza energia, fino al ripristino avvenuto alle ore 11 di stamane.

lunedì 29 ottobre 2018

FULMINE PRIMA DELL'ALBA A CAVANELLA D'ADIGE: ABITAZIONI SENZA ELETTRICITÀ, DISAGI ALLA LINEA FERROVIARIA

Un fulmine scatenatosi poco prima dell’alba si è abbattuto sulla stazione di Cavanella d’Adige, lasciando varie abitazioni senza elettricità fino a metà mattina. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Chioggia. La circostanza ha avuto ripercussioni anche sulla circolazione ferroviaria tra Chioggia e Rovigo: nelle prime ore del mattino i pendolari per lavoro o per studio hanno dovuto subire la cancellazione di alcune corse, parzialmente sostituite dagli autobus organizzati in extremis da Sistemi Territoriali.
Al ritardo di partenza si è accumulato naturalmente quello trascorso per strada anziché su rotaia. Messa a dura prova anche la solidarietà tra i passeggeri nei gruppi su facebook, disorientati dall’assenza di informazioni esplicite da parte della concessionaria, oltre che dalle condizioni di maltempo lungo il basso Veneto.

giovedì 25 ottobre 2018

TRE FURTI IN TRE NOTTI AL COLORIFICIO FABRIS, I LADRI HANNO ATTRAVERSATO UN FURGONE IN SOSTA. "VISITATO" ANCHE IL SUPERMERCATO PRIX

Domenica, lunedì e martedì. Non è il titolo un po' acconciato di una commedia di Eduardo de Filippo, portata al cinema da Lina Wertmüller, ma i tre giorni consecutivi nei quali il colorificio Fabris in strada Madonna Marina a Sottomarina ha subìto altrettante visite dai ladri: nelle ore notturne i soliti ignoti si sono introdotti nella sede, facendo più danni che altro. I malviventi infatti hanno anche oltrepassato la barriera costituita da un furgone situato davanti la porta d’ingresso, che i titolari dell’impresa avevano posizionato dopo il primo furto.
Ebbene, i ladri hanno provveduto anche a spaccare vetro e portiera del camioncino (1500 euro il danno) allo scopo di entrare negli uffici, da dove però hanno prelevato pochi spiccioli, rompendo peraltro i serramenti. Analogo furto -e non è il primo- è stato segnalato nel vicino supermercato Prix, sempre in strada Madonna Marina: già il 5 marzo e l’11 aprile scorsi l’esercizio era stato preda di uno scassinatore, nella fattispecie il padovano Alberto Golfetto in “arte” Johnny Biondo, che aveva trovato rifugio nel solito immobile popolare di via Alga.

mercoledì 24 ottobre 2018

BECCATO IN PIAZZA CON 3 GRAMMI DI COCAINA, 48ENNE PLURIPREGIUDICATO CHIOGGIOTTO ARRESTATO E CONDANNATO AI DOMICILIARI

Nel pomeriggio di sabato 20 ottobre, in corso del Popolo a Chioggia, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile dalla locale Compagnia hanno tratto in arresto per illecita detenzione di cocaina Daniele Veronese, 48enne pluripregiudicato chioggiotto. L'uomo è stato bloccato in flagranza di reato, dopo che aveva tentato di sottrarsi al controllo: alla perquisizione personale sono spuntati 3 grammi di polvere bianca in 4 dosi, oltre a 390 euro in contante che si ritengono provento dello spaccio. La droga e il denaro sono stati sequestrati, Veronese è stato condotto al Tribunale di Venezia per il processo direttissimo, che lo ha condannato a un anno e 50 giorni di reclusione, da scontare in regime di detenzione domiciliare dati i precedenti.

LA POLIZIA FERMA TRE MINORENNI IN TOMBOLA ALLA GUIDA DI UN’AUTO NON ASSICURATA: UNA PIOGGIA DI VERBALI ARRIVA AL PROPRIETARIO

Tre minorenni alla guida di un’auto Citroen Picasso sono stati fermati lo scorso 17 ottobre dalla polizia nel quartiere Tombola di Chioggia, naturalmente senza essere in possesso di una patente di guida e di una opportuna assicurazione. I tre minori erano comunque riusciti ad accumulare in breve tempo una serie di contravvenzioni verbalizzate e arrivate al legittimo proprietario della vettura, un residente in via Cicogna a Sottomarina, il quale -forse incautamente- l’aveva lasciata incustodita durante il periodo di non utilizzo. I tre ragazzini sono rispettivamente uno di Sottomarina e due kosovari.

CASO OK AUTO, L'AVVOCATO DI ILDA PIGNATARO SMENTISCE UN SUO COINVOLGIMENTO. MA IL NOME FIGURA NEL CONTO DELL'IMPRESA

Il 22 ottobre scorso Chioggia Azzurra ha ricevuto via mail una comunicazione dallo studio dell’avvocato Guido Galletti di Treviso, in nome e per conto della signora Ilda Pignataro, tirata in ballo il 19 ottobre nell’articolo dal titolo “OK Auto, è associazione a delinquere. Ecco i nomi (veri e falsi)”, riportato anche dal TG Azzurra. Nella fattispecie, era stato pubblicato come la signora in questione fosse effettiva titolare di un conto tuttora attivo, riferito all’azienda che ha truffato decine di acquirenti di automobili in tutta Italia prima di svanire nel nulla con oltre 500mila euro. L’avvocato Galletti rileva come la signora Pignataro, quale persona fisica, non sia mai stata titolare di conti correnti relativi alla società OK Auto, della quale ha detenuto una partecipazione societaria per il tramite dell’impresa PI Motors, ceduta poi il 9 luglio scorso a Francesco Domenico d’Agostino.
Aggiunge la missiva dell’avvocato Galletti di ritenere che Ilda Pignataro sia del tutto estranea ai fatti menzionati nel pezzo, con invito alla rettifica e diffida per l’avvenire ad “astenerci dall’associare il nome della signora a fatti o persone afferenti ad OK Auto di Chioggia, ingenerando l’idea che la stessa abbia partecipato, direttamente o indirettamente, a perpetrare truffe o altre più gravi ipotesi di reato”, pena l’attivazione di immediata tutela giudiziaria a vantaggio della proponente.
Nel dar conto di questo invio, Chioggia Azzurra e il suo network ribadiscono che, da fonti certe, è acclarato come le generalità di Ilda Pignataro -senza alcuna identificazione territoriale o per anno di nascita- figurano in uno dei conti aziendali quale effettiva titolare dell’impresa, a fronte del rappresentante legale Antonio Ferrari. Non trattandosi evidentemente di una omonimia, potrebbe trattarsi di furto di identità: sta di fatto, tuttavia, che l’eventuale vaglio di relazioni professionali tra il nominativo in questione e la gestione di OK Auto da parte del Ferrari può essere oggetto di indagine da parte degli inquirenti.

martedì 23 ottobre 2018

ACCOLTELLAMENTO IN PIAZZA: GLI AGGRESSORI SONO ALESSANDRO SESILLO E OTELLO CAVALLARIN


Alessandro Sesillo

Sono stati individuati i due aggressori che stamane, dopo le 9, hanno accoltellato sotto i portici in centro storico a Chioggia il 51enne Massimo Dario, colpendolo di striscio alla schiena con due fendenti. Si tratta di due nomi ben noti alle forze dell'ordine, il 36enne Alessandro Boscolo Sesillo -autore materiale delle coltellate- e il 41enne Otello Cavallarin: il primo si era reso protagonista, il 1° maggio 2017, di una rapina al ristorante Gabbiano 2, in compagnia di un complice. Allora Sesillo era mascherato da pagliaccio e munito di pistola giocattolo: fuggito con un motorino rubato, venne catturato dalle forze dell'ordine. Per quanto riguarda Otello Cavallarin, nel 2007 fu condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione (con rito abbreviato) per spaccio di cocaina, all'interno di un'inchiesta che vedeva coinvolto lo stesso Massimo Dario, il quale allora patteggiò un anno e mezzo. Cavallarin allora era ritenuto l'unico pusher in grado di poter piazzare da 30 a 60 grammi di cocaina alla volta.

IL CHIOGGIOTTO ALBERTO SCUTTARI, DIRETTORE GENERALE DELL'UNIVERSITÀ DI PADOVA, INDAGATO PER ABUSO D'UFFICIO

La Procura della Repubblica di Padova ha iscritto nel registro degli indagati l'ingegner Alberto Scuttari, chioggiotto, direttore generale dell'Università nel capoluogo antoniano. L'accusa è di abuso d'ufficio: l'ipotesi di reato riguarda il favore che Scuttari avrebbe avuto nei confronti della sua storica collaboratrice Donata Boesso al momento di istituire e "pilotare" il concorso interno del febbraio 2017 per il ruolo di responsabile delle relazioni esterne dell'Università. L'esposto era stato presentato dal sindacato di base CUB. Scuttari in passato aveva ricoperto analoga funzione all'Università Ca' Foscari di Venezia.

ALLA RESIDENZA PER ANZIANI SUONA L'ALLARME DI NOTTE, MA STAVOLTA NESSUN LADRO: ERA UNA CENTRALINA IN TILT

Una centralina in tilt ha acceso l’allarme, la scorsa notte all’1.30, nella residenza per anziani Boschetto a Sottomarina. L’intervento dei vigili del fuoco ha consentito di resettare l’allarme e di far trascorrere una notte serena agli ospiti e al personale. L’apprensione, al momento del suono prolungato, era dovuta al fatto che nella notte fra sabato e domenica la struttura adiacente (Arcobaleno) era stata visitata dai soliti ladri di polli che per due spiccioli hanno devastato i distributori automatici delle vivande. Ma per fortuna, nel secondo episodio di allarme, non si è trattato di tutto questo.

IERI GIORNATA NERA PER I TRASPORTI EXTRAURBANI SU GOMMA E ROTAIA. E VENERDÌ SCIOPERO DI 24 ORE

Ancora una giornata nera, ieri, per i trasporti in entrata e uscita dalle città. Come ormai sempre accade, due corse sono saltate sulla tratta ferroviaria Chioggia-Rovigo: quelle del primo pomeriggio sono state cancellate (una in andata, una in ritorno), mentre a Ceregnano si sono bloccati per ore i passaggi a livello. Ieri sera inoltre, dopo mezzanotte, un autobus di linea 80 si è incendiato a una delle ruote posteriori, costringendo gli utenti -pendolari verso Venezia- a salire su un altro mezzo contattato alla bisogna. Per autobus e treni è in vista, venerdì 26 ottobre, uno sciopero nazionale di 24 ore proclamato dai sindacati di base SGB e CUB: garantite le fasce orarie protette dalle 6 alle 8.59 e dalle 18 alle 20.59.

IN VIA VESPUCCI RITARDI NOTEVOLI NELLA CONSEGNA QUOTIDIANA DELLA POSTA: TAGLI AL PERSONALE O C'È CHI FA IL FURBO?

Una situazione anomala viene segnalata in via Vespucci e nelle strade di Sottomarina ad essa laterali, dove secondo molti utenti la consegna della posta latita da oltre 20 giorni. Alcuni cittadini hanno provato a ottenere spiegazioni all’ufficio centrale di fronte alla stazione, ricevendo anche in visione parte della corrispondenza ritardata, tra cui bollette già scadute. Secondo il responsabile, i postini battono la zona ogni due giorni, ma a chi la abita non risulta che sia così.
Ai residenti è stato spiegato anche che non è possibile ritirare personalmente la propria corrispondenza all’ufficio centrale: il monitoraggio dell’attività dei portalettere sarà più intenso, è la promessa che gli utenti sono riusciti a strappare. Analoga situazione viene denunciata da altre parti della città, come Brondolo o via Cristoforo Colombo, da Chioggia centro a Borgo San Giovanni e Ca’ Lino, mentre una realtà migliore -secondo le esperienze personali comunicate nei network- si registra a Sottomarina vecchia. La risposta delle Poste incolpa i tagli al personale e alle risorse: è di ieri la decisione ufficiale della direzione postale del Lido di Venezia, di diluire la consegna della corrispondenza in tutta l’isola ogni due giorni e non più ogni giorno.

ACCOLTELLAMENTO IN PIAZZA, GLI AGGRESSORI SI SONO COSTITUITI. REATO MATURATO NEGLI AMBIENTI DELLA DROGA

Stamane dopo le 9 un individuo è stato accoltellato alle spalle sotto i portici del centro storico di Chioggia, nei pressi di calle Airoldi. L'uomo, Massimo Dario di 51 anni, è stato raggiunto da almeno due colpi alla schiena -di striscio e non in affondo- che gli hanno procurato tagli di 10 centimetri alla zona lombare: Dario è stato soccorso dai passanti e dai negozianti fino all’arrivo dell’ambulanza e dell’auto medica, che lo hanno tradotto all’ospedale mentre gli agenti della Polizia di Stato compievano i necessari rilievi del caso. La persona ferita ha svariati precedenti per droga: nel 2006 venne arrestata per spaccio di cocaina tra l’estero e il Polesine.

Massimo Dario

L’atto criminoso si ritiene maturato quindi nell’ambiente della droga, anche se ancora non si conoscono i motivi del litigio odierno: i due aggressori, chioggiotti e tossicomani, si sono spontaneamente costituiti a mezzogiorno alla caserma dei Carabinieri, l'arresto per tentato omicidio è stato formalizzato nel pomeriggio. Secondo alcuni testimoni, mentre Dario discuteva con uno dei due di fronte, che forse lo tratteneva per le mani, l’altro lo ha preso alle spalle, dileguandosi poi in fretta tra le calli. Il culmine di stamane potrebbe essere legato a un’animata discussione avuta ieri dallo stesso Dario assieme a un amico nei confronti di un motociclista in campo del Duomo.

Già venti giorni fa la vittima dell’accoltellamento si era presentata al pronto soccorso per refertare alcune contusioni quale esito di una lite. Non è la prima volta, del resto, che Massimo Dario viene accoltellato: era accaduto già nel 1994, mentre in anni successivi le cronache riferiscono di una rissa tra bande che lo vide protagonista, al punto di cercare rifugio al Commissariato di Pubblica Sicurezza sfondandone la porta.

lunedì 22 ottobre 2018

FURTO ALL’ISTITUTO PER ANZIANI, DEVASTATI I DISTRIBUTORI AUTOMATICI. NESSUN PERICOLO PER GLI OSPITI, PRESTO LE TELECAMERE

Nella notte fra sabato e domenica ignoti sono penetrati all’interno della residenza per anziani Arcobaleno in via del Boschetto a Sottomarina, introducendosi attraverso il sollevamento delle persiane, e hanno quasi completamente distrutto i tre distributori del caffè e delle bevande allo scopo di depredarne il denaro spicciolo contenuto. I ladri assai probabilmente si sono serviti di un estintore per colpire le automazioni. Da tempo alla sera i dipendenti della struttura hanno ricevuto l’ordine di chiudere le porte e abbassare le tapparelle nelle stanze, comunque gli ospiti non hanno corso alcun pericolo, non essendo stati coinvolti i piani dove sono ubicati i loro alloggi e gli uffici del personale.
Il consiglio di amministrazione dell’IPAB, peraltro, aveva già deliberato un impegno di spesa per l’acquisto di 15 telecamere di videosorveglianza, da collocare anche alla residenza Girasole in viale Tirreno: c’è solo da attendere i tempi della pubblica amministrazione. I dirigenti del centro servizi avevano anche pensato all’ipotesi della guardiania, ma comporterebbe un esborso maggiore. Il tipo di impresa criminosa ricorda molto da vicino quelli compiuti verso la fine dell’estate da un singolo, o da una gang, in bicicletta per lo più a Sottomarina, interessando giostre per bambini, la ruota panoramica, i go kart e altre realtà del territorio.

CONIGLI TROVATI IMPICCATI IN UNA TENUTA DURANTE L'ESTATE: ANDRÀ A PROCESSO L'APICOLTORE DI VALLI

Andrà a processo l’apicoltore di Valli di Chioggia che nella sua tenuta in via Larga ha appeso almeno quattro cadaveri di conigli, fattispecie che lo scorso 16 luglio (dopo l’articolo di Chioggia Azzurra) aveva lasciato sgomenta l’opinione pubblica. Il risoluto intervento di una cittadina infatti, pochi giorni dopo la macabra scoperta, aveva coinvolto gli agenti della Guardia di Finanza, che si sono presentati al domicilio dell’uomo per il sopralluogo: nella circostanza questo individuo aveva anche avuto parole di sufficienza verso i militari, postulando un esercizio indiscriminato della proprietà privata. Il tale è stato poi convocato in caserma ed è stato messo al corrente dell’avvio di un’istruttoria penale, che porterà alla comminazione di una condanna o in alternativa di una multa da 1500 euro.

venerdì 19 ottobre 2018

OK AUTO, È ASSOCIAZIONE A DELINQUERE: ECCO I NOMI (VERI E FALSI)


il falso Filippo Galli

La vicenda della truffa di OK Auto rivela, come è logico, nuovi particolari ogni giorno. Si allarga infatti la cerchia delle persone coinvolte nella società “fantasma” sparita assieme alle auto e agli acconti dei clienti a fine settembre: alcune immagini rivelano la presenza negli uffici di Ridotto Madonna di una nuova figura, che si presentava come Filippo Galli (omonimo dell’ex calciatore del Milan) ma con certezza si tratta di un’identità fasulla e di copertura. L’individuo in questione si aggiunge al breve passaggio di mano avvenuto in estate attraverso il calabrese Francesco Domenico d’Agostino, poi coinvolto nell’appropriazione indebita notificata dalla polizia stradale di Mestre per l’uso di un’auto Audi di proprietà di un leasing di Bolzano, mentre le ultime generalità ascrivibili alla guida di OK Auto portano al siciliano Antonino Infantino.
Nelle carte esiste anche il nome di una donna, Ilda Pignataro, che figura come effettiva titolare del conto aziendale ancora attivo: nessuna di queste persone risiede a Chioggia. L’ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti contempla quindi non solo la truffa verso i clienti abbindolati via internet, ma l’esistenza di una vera e propria rete a delinquere precostituita, non certo all’ultimo momento. Dal canto suo Antonio Ferrari, il cavarzerano sfuggente, ha riaffermato di aver avuto sì accesso ai conti societari, ma di aver effettuato spese personali attingendo a un proprio deposito. Circostanza che stride con gli estratti, che rivelano altresì anche spese voluttuarie, come ad esempio l’acquisto di un’auto il 25 settembre e alcune puntate nelle sale slot per giocare d’azzardo, anche il 2 ottobre, a scandalo auto già conclamato.

giovedì 18 ottobre 2018

LINEA CHIOGGIA-ROVIGO, DUE AUTOBUS SALTATI E UN TRENO SOSTITUITO DI PRIMA MATTINA: DISAGI E RABBIA TRA GLI UTENTI

Ennesimo disagio questa mattina per gli utenti della ferrovia Chioggia-Rovigo. La corsa automobilistica delle ore 7.05 da Chioggia e quella delle 7.53 da Rovigo sono state cancellate da Sistemi Territoriali, mentre quella ferroviaria delle 7.35 è stata sostituita da una corriera d'emergenza, con conseguente aggravio di tempo per chi avrebbe dovuto raggiungere il capoluogo polesano entro una data ora. Già in piazzale Stazione a Chioggia l'autobus aveva raggiunto la sua capienza di posti a sedere, obbligando a rimanere in piedi gli utenti saliti da Sant'Anna in poi. Un ennesimo disservizio che spazientisce ancora di più chi ne necessita, e non lascia sperare in soluzioni per risolverlo.

martedì 16 ottobre 2018

LA GDF "PESCA" VONGOLARO CON UN PO' DI HASHISH, SANZIONATO: AUMENTANO LE CONTRAVVENZIONI PER CHI GUIDA BARCHE SOTTO EFFETTO DI DROGHE

Nel corso di una perlustrazione di controllo, lunedì la Guardia di Finanza ha rinvenuto una modica quantità di hashish addosso a un vongolaro, al quale è stata comminata una sanzione amministrativa ex lege 309/90, oltre alla comunicazione alla Prefettura. Da quest’anno oltretutto sono in vigore nuove norme nel codice della navigazione, che impongono di applicare una sanzione accessoria per l’utilizzo di sostanze stupefacenti nel corso delle professioni nautiche o comunque quando il consumatore si trova alla guida di un natante da diporto: in questo caso la contravvenzione ammonta a oltre 3mila euro, oltre a quanto verrà deciso dalla Prefettura stessa. La Guardia di Finanza continua quotidianamente la propria opera di pattugliamento in mare e laguna, allo scopo di prevenire e reprimere reati amministrativi, sanitari e legati all’esercizio irregolare della pesca.

ANDREA COMPARATO AGGREDITO DA ANTONIO FERRARI IN CORSO DEL POPOLO: L'INFORMAZIONE DI CHIOGGIA AZZURRA NON SI FERMERÀ

Oggi pomeriggio attorno alle ore 15.30 Andrea Comparato, editor di Chioggia Azzurra e del network omonimo, è stato aggredito in piazza Granaio da Antonio Ferrari, l'imprenditore cavarzerano al centro della truffa di OK Auto. Alla presenza di molti testimoni, intervenuti a difesa dell'aggredito che ringrazia, Ferrari -sceso da una moto di grossa cilindrata, marca BMW modello GS decisamente nuova e costosa- ha scagliato pugni e calci contro Comparato anche quando quest'ultimo era già a terra, provocandogli qualche escoriazione al volto e non solo.
Naturalmente Andrea provvederà in giornata a sporgere querela verso l'aggressore: quanto accaduto non fermerà l'opera di informazione che Chioggia Azzurra svolge a tutela dei cittadini e degli imprenditori onesti, pubblicando notizie fondate riguardo le attività criminose e le truffe che purtroppo continuano ad avvenire nel territorio. Grazie ai numerosissimi lettori che ogni giorno certificano con i fatti la bontà dell'operato di Andrea e di chi con lui collabora al network Azzurra.


LE IMMAGINI DELL'AGGRESSIONE:

ANTONIO FERRARI HA GIRATO CENTOMILA EURO ALLA PARTNER DAL CONTO DI OK AUTO: ERANO I SOLDI DEGLI ACCONTI DEI TRUFFATI?

Emergono nuovi dettagli riguardo la truffa che la rivendita OK Auto ha perpetrato ai danni di circa 40 ignari acquirenti, sparendo alla chetichella, una notte di fine settembre, con le vetture e oltre 500mila euro di acconti versati. Nelle scorse settimane Chioggia Azzurra aveva dato conto di alcuni passaggi di mano più apparenti che reali, con al centro la figura di Antonio Ferrari, 44enne imprenditore cavarzerano inserito nel circuito clodiense. L’uomo, che pur si dice truffato egli stesso dai suoi aventi causa meridionali, ha continuato ad adoperare il conto aziendale per spese personali ancora nel mese di settembre, quando la truffa era ormai in fieri e nominalmente non figurava già più titolare della società. Oggi si viene a sapere che, dal conto di OK Auto, Ferrari a settembre ha fatto transitare prima sul proprio deposito bancario e poi su quello della partner una somma considerevole, vicina a centomila euro, con la formula del trasferimento infruttifero: ci sono fondati motivi per ritenere che quel denaro provenga dagli acconti versati da coloro che si erano accordati con la società per l’acquisto di una vettura.

NEI PARCHI DI VALLI LE PANCHINE SONO IMPRATICABILI E MANCANO ALTALENE DA DIECI ANNI: ESPOSTO DI LAURA DORIA ALL'AMMINISTRAZIONE

Non solo a Sottomarina, ma anche a Valli di Chioggia le aree adibite a verde pubblico e a parco giochi per i bambini versano in condizioni critiche. È il risultato di una perlustrazione dell'attivista civica Laura Doria, che solleva la questione con riferimento alle due zone adiacenti, ubicate nelle vie Limonio, Salicornia e Salsola: la richiesta di aiuto è pervenuta direttamente dai residenti, e concerne l'incuria degli alberi infestati dai rampicanti, alcuni rami spezzati, l'assenza totale di attrezzature ludiche e le panchine rese impraticabili dallo scardinamento di alcune assi.
Inoltre è stata notata la frequentazione anche notturna da parte di sbandati e malintenzionati, nonostante vi sia un recinto: le serrature infatti sono andate distrutte nel tempo. Pure per quanto riguarda l'accesso dei cani - nota Laura Doria - i cartelli sono rimasti fermi al divieto, quando invece in altre aree della città sono stati installati quelli nuovi, che indicano le attuali concessioni e condizioni, previo guinzaglio. «In una frazione così urbanizzata, come è divenuta negli anni Valli - sostiene l'attivista - non è assolutamente accettabile che non esista da più di dieci anni neanche la più elementare altalena per far giocare i bambini. È infatti da allora che sono state tolte le attrezzature presenti vicino la chiesa, e dopo i lavori della nuova piazza non sono state mai più rimpiazzate». Nella speranza di sensibilizzare l’amministrazione comunale, Doria ha chiesto un incontro con gli uffici del verde pubblico, previsto la prossima settimana.

domenica 14 ottobre 2018

ANCORA UNA RISSA IN VIA ALGA, PROTAGONISTE UNA OTTANTENNE E LA NUORA: NECESSARIO L'INTERVENTO DI BEN QUATTRO AUTO DELLA POLIZIA

Scene da film quelle viste ieri alle 18.30 nella famigerata via Alga di Sottomarina, dove ben quattro auto della polizia e due ambulanze sono state allertate in seguito a una rissa scoppiata fra due donne, legate da vincoli di affinità. Nella fattispecie, una signora di circa 80 anni e la partner del figlio: tali le urla, gli schiamazzi, le minacce e le vie di fatto che il 113 è stato contattato più volte negli stessi minuti dai vicini preoccupati, specie per l'incolumità di alcune bimbe piccole presenti nella casa.
Non è la prima volta, di recente, che la chiacchierata strada diventa teatro di risse soprattutto a sfondo familiare: a luglio una 17enne ha ripetutamente preso a schiaffi una donna di mezza età, fino all'arrivo di una volante della polizia, mentre la sera del 25 settembre due poliziotti sono rimasti contusi mentre cercavano di sedare l'ennesima rissa tra un giovane pregiudicato e suo zio. In quella occasione, il malvivente e un altro individuo hanno insultato, minacciato e spintonato gli agenti, costringendoli a usare lo spray al peperoncino prima di sottoporsi alle cure del pronto soccorso. I due aggressori sono stati denunciati a piede libero, solo un'aggiunta nella collezione di querele per vari reati tra cui il furto.
Una volante della polizia è intervenuta in serata in via Domenico Schiavo, nei pressi del supermercato Lidl, per placare anche un esagitato che minacciava la partner; non si conoscono le cause del comportamento. All'arrivo di due agenti, l'uomo ha gettato a terra un telefono e proferito minacce e insulti nei confronti dei familiari della donna, assenti. I poliziotti si sono frapposti e hanno scambiato informazioni con alcune testimoni. A quel punto, dopo un sopralluogo lungo la strada interna, la signora è salita nella vettura della polizia: il compagno prima ha cercato di inseguirli in bicicletta, poi ha desistito.

SCONTRO FRA AUTO E SCOOTER A ISOLAVERDE, IL MOTOCICLISTA FERITO FUGGE DOPO L'INCIDENTE E ABBANDONA IL MEZZO: ERA SENZA ASSICURAZIONE

Ieri pomeriggio attorno alle ore 18 un incidente stradale ha avuto luogo a Isolaverde tra una Mercedes, finita mezza distrutta dall'urto, con uno scooter condotto da un uomo che poi è fuggito a piedi, abbandonando il mezzo e senza verificare se l'automobile e il suo guidatore avessero riportato danni. Il fatto è accaduto davanti al campeggio Isamar: la Mercedes proveniva da via Nazioni Unite verso la Romea, lo scooter procedeva in direzione contraria.
È intervenuta la polizia locale, che ha accertato come il ciclomotore sia intestato a una donna di Cavarzere, che l'avrebbe prestato al partner: secondo i primi riscontri, il conducente sarebbe senza assicurazione. Di sicuro è rimasto ferito, dal momento che il motorino è stato rinvenuto sporco di sangue poco più avanti.

giovedì 11 ottobre 2018

ANCORA UN RICATTO SESSUALE VIA FACEBOOK: "DAMMI 3500 EURO O MOSTRO IL TUO VIDEO NUDO AI TUOI CONTATTI"

Ancora un ricatto via facebook ai danni di un chioggiotto, che con disinvoltura ha accettato il contatto di una sedicente sudamericana e ne ha seguito le richieste in chat. L’uomo, abbordato da tale Amanda Lopez Adil, è stato coinvolto in breve in un’apparente liaison bollente, con immagini e video inviate online: per ottenere la cancellazione dei quali, al chioggiotto sono stati chiesti 3500 euro, pena la divulgazione ai contatti di quest’ultimo. Dal momento che la donna ha ottenuto un rifiuto a saldare il ricatto, questa ha già cominciato a diffondere le immagini a una persona di conoscenza comune: succede infatti che costei sia nella rubrica di altri concittadini, ancorché il sistema di Facebook dovrebbe averne già bloccato l’account.
«Ci sono cascato come un pirla», ha ammesso il malcapitato. La raccomandazione pressante è di non concedere la cosiddetta amicizia alla prima venuta, specie se non si hanno conoscenti comuni e se il profilo suona sospetto: spesso infatti i truffatori utilizzano immagini di giovani donne straniere, la più parte latine. Oltre al fastidio del ricatto, bisogna anche considerare la minaccia dell’invio dei file alla propria rubrica, espandendo le immagini a macchia d’olio.

martedì 9 ottobre 2018

TRUFFA OK AUTO, FERRARI SI DIFENDE: "TRUFFATO ANCH'IO". MA FINO A POCHI GIORNI FA PRELEVAVA ALLA GRANDE DAI CONTI AZIENDALI

Nuovi sviluppi emergono ogni giorno dalla truffa della rivendita OK Auto di Ridotto Madonna ad almeno 36 clienti sparsi in tutta Italia, i quali dopo aver pagato acconti per circa 600mila euro hanno visto il loro denaro volatilizzarsi assieme alle auto e ai protagonisti negativi della vicenda. Nelle scorse edizioni era stato dato conto del ruolo di alcuni individui circostanziati, che durante l’estate si sono passati il controllo della società a responsabilità limitata semplificata, ovvero Antonio Ferrari, Francesco Domenico d’Agostino: ora viene portata a conoscenza la storia dell’azienda, fin dalla sua costituzione il 1° dicembre 2017 avanti il notaio Speranza in Padova, per mano di tal Giuseppe Tamburini e appunto del cavarzerano Antonio Ferrari, 44 anni, già noto nell’ambiente del commercio e dei pubblici esercizi di Chioggia. Tamburini nell’occasione ha versato l’intero capitale sociale di 800 euro, mentre Ferrari diventa amministratore di OK Auto. Successivamente, lo scorso 3 settembre, Ferrari -diventato unico socio- attraverso una scrittura privata cede la propria quota al 33enne siciliano Antonino Infantino. Nel mezzo, l’estate chiacchierata, che gli inquirenti stanno cercando di dipanare.
Ieri, a tal proposito, si è fatto vivo proprio Antonio Ferrari, che da giorni non rispondeva al telefono e aveva fatto perdere le tracce del proprio profilo fb: l’imprenditore di origine cavarzerana ha presentato una propria memoria alla caserma dei Carabinieri di Sottomarina, attraverso la quale racconta la propria versione degli eventi. «Inizialmente mi servivo di un gazebo nel piazzale -scrive Ferrari nella nota- e poi mi fu offerto di occupare i locali precedentemente in uso alla concessionaria Autosanlorenzo, nel mentre fallita. Nel giugno 2018 con atto del notaio Noto di Chioggia ho venduto la quota della società al calabrese Francesco d’Agostino, pur rimanendo amministratore: ho conosciuto contestualmente lui e Infantino, ai quali piaceva Chioggia e il luogo dove era ubicata l’impresa». A seguito del sequestro di un’Audi per appropriazione indebita, operato dalla polizia stradale di Mestre, Ferrari asserisce di aver estromesso d’Agostino dalla società, riacquistando le quote col supporto di Infantino che si era detto interessato a rilevare OK Auto: cosa puntualmente accaduta il 3 settembre: «L’11 agosto uscivo definitivamente dalla carica di amministratore -continua la memoria di Ferrari- lasciando i contratti attivi ancora da perfezionare, ovvero da saldare per la consegna delle auto». Ferrari ai carabinieri dice di sentirsi anche lui truffato, per non avere percepito la somma dovuta dalla vendita di OK Auto: «Durante il periodo fra l’11 agosto e il 3 settembre mi recavo poco alla concessionaria, se non quando mi era richiesto da Infantino per essere accompagnato negli istituti di credito. Quest’ultimo si recava spesso all’estero, tanto da farmi una delega bancaria per poter operare, sotto le sue direttive, allo sportello bancario».
Queste dichiarazioni cozzano, meno che apparentemente, con alcune risultanze di fatto: Ferrari afferma di aver lasciato l’impresa ufficialmente il 3 settembre, ma una settimana dopo -secondo la fonte di una dei truffati, una cuoca di Brescia che l’ha conosciuto di persona nell’occasione- egli si trovava ancora nei locali di via Padre Emilio Venturini 2/A ed era stato indicato dai suoi collaboratori come titolare dell’esercizio, con prove fotografiche. Inoltre, come già appurato dal gruppo Whatsapp fra i truffati, le malversazioni e la mancata consegna delle auto erano già iniziate almeno nel mese di agosto se non prima, quando per l’appunto in carica era ancora Antonio Ferrari: fossero emerse prima, i truffati di settembre non avrebbero versato acconti e perduto il proprio denaro. Infine, ma non per ultimo, i riscontri dei conti correnti intestati all’azienda OK Auto dicono che sono stati correntemente adoperati da Ferrari almeno fino al 2 ottobre, prelevando somme anche per migliaia di euro (esaurendo spesso il plafond quotidiano massimo), destinate a spese di servizio, personali o voluttuarie. Anche in entrata, i bonifici nei conti erano intestati alle sue generalità, molto probabilmente da parte degli acquirenti delle vetture fantasma. Tutti indizi che portano ad escludere una sua estraneità alle manovre contestate; quanto agli altri coinvolti -complici, fiduciari, prestanome, collaboratori- nessuna traccia, anche se le ipotesi più gettonate guardano all’estero (dove i due avevano affari di import-export automobilistico) o all’Italia meridionale da dove provengono il calabrese d’Agostino e il siciliano Infantino.

lunedì 8 ottobre 2018

TENTANO DI RUBARE UN MOTORE MARINO IN RIVIERA CABOTO, MA UN RESIDENTE LI METTE IN FUGA

La scorsa notte ignoti hanno cercato di rubare un motore marino da una barca ormeggiata in riviera Caboto, sul canal Lombardo esterno a Chioggia. I ladri però sono stati visti da un residente nella zona, e da questo messi in fuga. Il fatto non esclude che si possano ripresentare a breve, anche in altri canali e ormeggi della città: l'avvertenza è di controllare e segnalare giri sospetti attorno alle imbarcazioni, specie nelle ore piccole.

TRUFFA OK AUTO, SPARITI 600MILA EURO. ANTONIO FERRARI È DENTRO FINO AL COLLO. LE VITTIME: "FIGLI DI P..., DEVONO PAGARE"

Ammontano ad almeno 510mila euro, con altri 90mila ancora da confermare, i proventi della truffa che la rivendita OK Auto con sede a Ridotto Madonna era riuscita a incamerare nel corso dell’estate. Il doppio, quindi, rispetto alle cifre uscite nei giorni scorsi attraverso gli organi di stampa: a comunicarlo sono gli stessi truffati, che in numero di 36 -almeno tra quelli conosciuti- si sono uniti in un gruppo su Whatsapp per tenersi in contatto e concertare le opportune azioni legali. Appare sempre più scontato che a reggere le fila dell’impresa criminosa anche a settembre (e non solo fino ad agosto, come risulta dalla visura camerale) sia stato Antonio Ferrari, cavarzerano da tempo inserito nel circuito commerciale chioggiotto: lo conferma una delle persone truffate, una cuoca di Brescia, che ricorda come il 10 settembre scorso si sia recata a Sottomarina assieme al marito per acquistare una Toyota CHR usata, vista nel portale AutoScout24 con riferimento proprio alla concessionaria OK Auto.
Racconta la signora al microfono di Chioggia Azzurra: «L’auto era in vendita a una cifra leggermente inferiore rispetto a quella delle riviste, per cui la truffa non appariva così smaccata. Due giovani che lavoravano alla rivendita, Filippo e Michael, mi avevano detto che il veicolo era d’importazione austriaca. Una volta in città mi hanno presentato Antonio Ferrari come proprietario di OK Auto, e al momento di versare l’acconto di 3mila euro (con un bonifico) hanno rifiutato un assegno circolare perché dissero di aver ricevuto fregature». Un particolare che alla luce dei fatti suona un po’ sinistro un po’ beffardo. Continua la signora bresciana: «Ci eravamo accordati per il saldo il 17 settembre, ma al telefono Filippo continuava ad avanzare problemi di reimmatricolazione o con la Motorizzazione Civile. Avevamo quindi deciso di tornare in laguna, quando ci hanno chiamati da OK Auto per dirci che ci avrebbero portato loro l’auto a Brescia. Peccato che la notte seguente, tra il 26 e il 27 settembre, siano spariti tutti coi soldi».
La presenza di Ferrari nella concessionaria fino all’ultimo non è dunque in discussione, anche se per comunicare si serviva del telefono di Filippo: probabilmente un altro dei prestanome, come quell’Infantino cui era stata poi intestata la società, oppure Francesco d’Agostino verbalizzato per appropriazione indebita. Ma tutto ruota attorno a Ferrari, già in passato protagonista negativo di protesti cambiari: anche a riguardo degli 800 euro di capitale sociale, viene da chiedersi se gli altri soldi li abbia messi tutti lui. L’uomo, si sa, non risponde al telefono e ha occultato anche il proprio profilo facebook, pur bazzicando ancora a Chioggia e conservando una propria imbarcazione in una darsena locale. Dal canto loro, i truffati si stanno organizzando per la causa comune, con la certezza che ulteriori particolari usciranno e che magari anche altri ad aver subito la stessa sorte si faranno avanti. La cuoca bresciana non ha dubbi: «I soldi li abbiamo persi, ma questi figli di puttana la devono pagare».

sabato 6 ottobre 2018

LA BIGLIETTERIA AUTOMATICA ALLA STAZIONE DI CHIOGGIA RIFIUTA LE CARTE DI CREDITO: DISAGI SI SOMMANO A DISAGI PER GLI UTENTI

Da qualche tempo, coloro che necessitano di biglietti ferroviari in direzione Rovigo, Ferrara, Bologna etc. non possono usufruire appieno del distributore automatico installato alla stazione di Chioggia. La macchina infatti ha cominciato a respingere carte di credito e bancomat, accettando solo monete in metallo: già infatti le banconote erano escluse dal principio quale titolo di pagamento. Il risultato è che per chi non ha denaro spiccio -sempre più difficile in caso di percorsi lunghi- l'unica possibilità di soddisfazione risiede nella speranza che il bar della stazione sia aperto e fornito di biglietti almeno fino a Rovigo, per poi magari doverne fare altri entro un intervallo di coincidenza molto stretto se non inesistente. Anche la chance di acquistare il biglietto a bordo, dagli operatori di Sistemi Territoriali, è subordinata non di rado al pagamento di una ulteriore (e ingiustificata) sovrattassa di 5 euro, praticamente il doppio del costo iniziale. Il tutto dal momento che nessuno procede a sistemare la biglietteria automatica nonostante le numerose segnalazioni: è il segno che della ferrovia di Chioggia, oltre che della tratta Chioggia-Rovigo, non interessa più niente ad alcuno, e che l'abbandono pare essere considerato irreversibile.

venerdì 5 ottobre 2018

ALTRI NOVE MESI DI CONDANNA A MASSIMO DORIA PER STALKING REITERATO CONTRO LA EX MOGLIE

Ancora una condanna per Massimo Doria, il 51enne chioggiotto protagonista di atti di stalking verso la ex moglie. La giudice Daniela Defazio del Tribunale di Venezia gli ha comminato ieri la pena di 9 mesi di reclusione, una sentenza ridotta rispetto alle richieste della pubblico ministero Alessia Tavarnesi, che puntava a 2 anni e 3 mesi: Doria è stato giudicato colpevole di una lunga serie di minacce e aggressioni avvenute dopo la fine della relazione, con appostamenti e danni all’uscio di casa della ex partner. La donna aveva paura di incontrarlo per strada e aveva cominciato a seguire corsi di difesa personale; il rapporto tra i due era degenerato quando Massimo Doria aveva perso il lavoro, circostanza che lo aveva messo ai margini della società assieme alla sua passione per l’alcool.
L’uomo aveva già scontato altri 8 mesi per analoghi reati, dopo che il 6 marzo scorso si era avvicinato di nuovo (in stato di ebbrezza) alla casa della ex, mentre nei paraggi stava transitando una pattuglia dei carabinieri che ha provato a farlo desistere: Doria ha strattonato i militari e ha fatto resistenza anche una volta in caserma, guadagnandosi un arresto con processo per direttissima. Anche gli anziani genitori erano state vittime della sua intemperanza: nel luglio 2013 vessava i due, ultraottantenni, per chiedere soldi (destinati al consumo di alcool), arrivando a rompere gli arredi di casa e tirare oggetti contro i balconi, con molestie anche ai vicini. I genitori esasperati lo avevano denunciato, ma all’arrivo degli agenti di polizia Doria li ha aggrediti, procurandosi un arresto per atti persecutori oltre che resistenza a pubblico ufficiale e porto d’arma da taglio, in quanto aveva con sé due coltelli.