Continua l'intensa attività di controllo da parte della polizia locale per prevenire e reprimere il commercio non autorizzato. Il fenomeno interessa anche il centro storico di Chioggia, specie nei giovedì di mercato: uno straniero infatti è stato fermato due giorni fa lungo il corso del Popolo mentre tentava di vendere decine di articoli. Ieri e stamane invece i controlli si sono spostati lungo la battigia di Sottomarina, dove sono stati operati quattro sequestri per circa 500 pezzi, che portano il totale estivo al numero straordinario di 61mila unità sottratte al traffico illecito.
Questa mattina, nella zona sud del litorale, è stata anche verbalizzata con una sanzione di 50 euro una turista 56enne proveniente da Thiene, in provincia di Vicenza, che aveva acquistato un telo male del valore di 8 euro da un cittadino marocchino non autorizzato alla vendita. La donna non ha però preso "molto bene" l'attività degli agenti: al momento del controllo si è allontanata rifiutandosi di fornire le proprie generalità, e proferendo ad alta voce -in mezzo ai numerosi bagnanti- frasi oltraggiose nei confronti degli operatori di polizia, tanto da rendere necessario l'intervento di ulteriore personale per occuparsi della scalmanata acquirente, allo scopo di far esibire i documenti e verbalizzare la sanzione. La signora sarà quindi denunciata alla Procura della Repubblica di Venezia per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Si tratta dell'undicesima contravvenzione elevata ai danni degli acquirenti dai venditori irregolari nel corso dell'estate sulla spiaggia di Sottomarina.
sabato 31 agosto 2019
giovedì 29 agosto 2019
LA STRADA REBOSOLA TRA SISTA E CA' BIANCA CHIUDERÀ PER NOVE GIORNI LA PROSSIMA SETTIMANA: COME FARE CON I SERVIZI?
Dal 2 al 10 settembre la Città Metropolitana di Venezia interromperà la circolazione stradale lungo la Rebosola da Sista (frazione di Cona) a Ca' Bianca, nel tratto compreso tra il km 10+200 e il km 17+300, dalle ore 8 alle 17, esclusa domenica 8 settembre, in ambo i sensi di marcia e per il tempo strettamente necessario ai lavori per sistemare la pavimentazione. A tal proposito, il presidente del comitato cittadino di Ca' Bianca e Ca' Pasqua, Davide Tiozzo, ha scritto al sindaco di Chioggia per chiedere cosa sia stato predisposto per ovviare agli ostacoli che interessano il servizio di autobus urbani di Actv, l'accesso dei mezzi del 118 per il pronto soccorso, l'eventuale intervento di forze dell'ordine e vigili del fuoco, la Protezione Civile e le emergenze idriche (o delle fognature) in capo a Veritas, il servizio medico ambulatoriale. «Siamo venuti a conoscenza casualmente della chiusura della Rebosola per otto giorni - espone Tiozzo - senza aver avuto alcuna tempestiva informazione dagli organi preposti».
martedì 27 agosto 2019
PUÒ RIAPRIRE LA GELATERIA CARPE DIEM, SOSPESE LE ORDINANZE DI STOP: L'IMPRESA HA CONCORDATO I PIANI DI RIENTRO DALLA MOROSITÀ FISCALE
La gelateria Carpe Diem in corso del Popolo a Chioggia riapre i battenti. Ieri infatti il dirigente di polizia locale Michele Tiozzo ha sospeso le precedenti ordinanze emesse martedì e mercoledì scorsi, le quali bloccavano per dieci giorni la licenza di somministrare alimenti e bevande all'esercizio, in quanto moroso riguardo la TARI e la COSAP rispettivamente per cinque e tre anni; nell'occasione, veniva anche revocato l'uso del plateatico antistante il locale, sotto il palazzo Granaio.
Ma dal momento che l'impresa interessata ha comunicato di aver sottoscritto rispettivamente con Veritas e SST i piani di rientro per gli insoluti relativi alla TARI e alla COSAP, che prevedono rate con scadenza mensile, il Comune ha deciso di sospendere l’efficacia delle ordinanze, al fine di non creare un danno economico all'azienda e consentire alla stessa di assolvere agli impresi assunti, stabilendo tuttavia che mensilmente dovrà dimostrare l’avvenuto pagamento dei ratei concordati.
Ma dal momento che l'impresa interessata ha comunicato di aver sottoscritto rispettivamente con Veritas e SST i piani di rientro per gli insoluti relativi alla TARI e alla COSAP, che prevedono rate con scadenza mensile, il Comune ha deciso di sospendere l’efficacia delle ordinanze, al fine di non creare un danno economico all'azienda e consentire alla stessa di assolvere agli impresi assunti, stabilendo tuttavia che mensilmente dovrà dimostrare l’avvenuto pagamento dei ratei concordati.
BLITZ DELLA POLIZIA ALLA EX CASA DEL PESCATORE, DUE GIOVANI DENUNCIATI PER REATI CONNESSI ALLA DROGA
Intervento della Polizia di Stato ieri attorno alle ore 19 in via Zarlino a Chioggia, negli edifici residenziali della ex casa del pescatore in quartiere Tombola. Prima il sopralluogo di agenti in borghese, poi l’arrivo di una pattuglia motorizzata hanno condotto al Commissariato di Pubblica Sicurezza due giovani di sesso maschile, sospettati di reati inerenti la produzione o il commercio di sostanze stupefacenti. I due sono stati denunciati a piede libero e quindi incorreranno probabilmente in un prossimo processo penale avanti il Tribunale di Venezia. Da tempo gli inquilini della zona avevano notato un certo andirivieni nei condomìni, che a questo punto è facile mettere in relazione con la presunta attività di spaccio.
lunedì 26 agosto 2019
BOLLETTINO DEI SEQUESTRI: DUE DONNE MULTATE PER AVER COMPRATO COCCO DA UN VENDITORE NON AUTORIZZATO LUNGO LA SPIAGGIA
Non si ferma l'azione di contrasto al commercio non autorizzato da parte della polizia locale di Chioggia. Oggi, nella zona nord della spiaggia di Sottomarina (quella da sempre più interessata dal problema), sono state sanzionate due turiste, acquirenti di alcune fette di cocco che avevano acquistato pagandole 5 euro da un mercante improvvisato. Una signora 52enne di Chiampo (Vicenza) e l'altra 42enne di Correzzola (Padova) si sono viste contestare un verbale da 50 euro ciascuna. Sanzionato anche il venditore di cocco napoletano, con un verbale da oltre 10mila euro e contestuale sequestro del prodotto. Sempre nel pomeriggio è stato sanzionato un cittadino del Bangladesh con il sequestro di un centinaio di articoli di bigiotteria. Infine, dopo una colluttazione con uno straniero poi riuscito a fuggire, sono stati sequestrati 37 capi di abbigliamento contraffatti tra piumini e felpe di rilevante valore economico.
SCOPPIO IN CASA POPOLARE A CA' BIANCA, TREMANO I MURI MAESTRI: UN'INTIMIDAZIONE COLLEGATA ALLA CONTROVERSIA PER LA BOLLETTA DELL'ACQUA?
Un forte scoppio è risuonato sabato sera all'interno di uno dei condomìni di edilizia residenziale popolare in via Rebosola a Ca' Bianca, avvertito anche dalle residenze circostanti. Ancora ignote le cause del botto, che ha alterato la forma di uno dei muri maestri in cemento armato, e annerito il pavimento: secondo alcuni inquilini, potrebbe trattarsi di un'intimidazione collegata ai recenti episodi di violenza verbale e fisica sviluppatisi nello stabile per l'annosa questione del contatore idrico comune, più volte sospeso da Veritas per la morosità di qualche utente. Da più parti viene chiesta una soluzione che ponga fine al contatore unico, verso le bollette personali come avviene per gli altri allacciamenti: la società partecipata dal Comune ha già fatto sapere che è possibile a ogni inquilino intestare privatamente i consumi.
domenica 25 agosto 2019
SEQUESTRI IN SPIAGGIA, GLI AGENTI DI POLIZIA LOCALE SVENTANO IL FURTO DI UNA BORSA AI DANNI DI UNA TURISTA
Non cessano gli interventi della Polizia Locale di Chioggia per reprimere le vendite non autorizzate di merce (anche contraffatta) lungo la battigia di Sottomarina. Stamane due marocchini, padre e figlio, sono stati fermati nella zona sud della spiaggia, mentre offrivano in vendita teli mare ai bagnanti. Il padre sessantenne è stato trovato in possesso di una borsa contenente documenti e oggetti riconducibili ad una terza persona, mentre il figlio ventenne veniva bloccato dopo essersi dato a una precipitosa fuga in mezzo ai bagnanti.
Mentre gli agenti procedevano ai controlli del caso, una 48enne di Fossò segnalava preoccupata alla centrale operativa del Comando di Polizia Locale di essere stata vittima del furto proprio di una borsa, con abiti, documenti e le chiavi dell'autovettura nella quale era venuta in spiaggia a Sottomarina con la famiglia. Immediatamente rintracciata dal personale in servizio sulla spiaggia, contattato via radio dal Comando, la turista -agitata e ormai rassegnata a dover chiamare qualcuno per farsi riportare a casa- riconosceva i propri oggetti rubati sotto l'ombrellone. Il responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Venezia per furto, mentre alla vittima sono stati restituiti i beni sottratti. La signora, rasserenata, ha espresso il vivo rigraziamento agli agenti e i complimenti per l'efficienza dimostrata.
Questo episodio testimonia anche la fiducia dell'utenza nella polizia locale, vista come un servizio di prossimità, vicina alle esigenze della gente. Dopo lo scontro fisico di ieri, che ha visto un agente contuso, anche il caso di oggi dimostra che i servizi repressivi in spiaggia sono attività molto delicate, che devono essere eseguite secondo determinate tecniche operative che di certo non possono essere condizionate, né tantomeno modificate, da pretestuose polemiche attraverso i network, alimentate (per finalità sicuramente non istituzionali) da non addetti ai lavori che pretendono di sindacare procedure di polizia, o addirittura di censurare gli accordi di collaborazione con la Prefettura e le forze di polizia statali. Sono già tre gli operatori della Polizia Locale di Chioggia ad aver subìto lesioni in servizio durante l'estate, fra l'esecuzione di trattamenti sanitari obbligatori o nei servizi contro i venditori non autorizzati.
Mentre gli agenti procedevano ai controlli del caso, una 48enne di Fossò segnalava preoccupata alla centrale operativa del Comando di Polizia Locale di essere stata vittima del furto proprio di una borsa, con abiti, documenti e le chiavi dell'autovettura nella quale era venuta in spiaggia a Sottomarina con la famiglia. Immediatamente rintracciata dal personale in servizio sulla spiaggia, contattato via radio dal Comando, la turista -agitata e ormai rassegnata a dover chiamare qualcuno per farsi riportare a casa- riconosceva i propri oggetti rubati sotto l'ombrellone. Il responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Venezia per furto, mentre alla vittima sono stati restituiti i beni sottratti. La signora, rasserenata, ha espresso il vivo rigraziamento agli agenti e i complimenti per l'efficienza dimostrata.
Questo episodio testimonia anche la fiducia dell'utenza nella polizia locale, vista come un servizio di prossimità, vicina alle esigenze della gente. Dopo lo scontro fisico di ieri, che ha visto un agente contuso, anche il caso di oggi dimostra che i servizi repressivi in spiaggia sono attività molto delicate, che devono essere eseguite secondo determinate tecniche operative che di certo non possono essere condizionate, né tantomeno modificate, da pretestuose polemiche attraverso i network, alimentate (per finalità sicuramente non istituzionali) da non addetti ai lavori che pretendono di sindacare procedure di polizia, o addirittura di censurare gli accordi di collaborazione con la Prefettura e le forze di polizia statali. Sono già tre gli operatori della Polizia Locale di Chioggia ad aver subìto lesioni in servizio durante l'estate, fra l'esecuzione di trattamenti sanitari obbligatori o nei servizi contro i venditori non autorizzati.
SEQUESTRI IN SPIAGGIA, ENDRI BULLO VOCE FUORI DAL CORO DI ELOGIO ALLA POLIZIA LOCALE: LE MINORANZE CONSILIARI PUNTANO A SILENZIARLO
Si acuisce la polemica tra il presidente del consiglio comunale, Endri Bullo, e il corpo della polizia locale di Chioggia. Ieri e oggi, in occasione degli ennesimi sequestri di merce venduta irregolarmente lungo la spiaggia, sono intercorsi numerosi commenti su facebook che hanno visto impegnato il presidente dell'assemblea cittadina e, a contrasto delle sue tesi, sono scesi in campo forse per la prima volta non pochi agenti di polizia locale, tra cui la vicecomandante Francesca Telloli.
Da tempo la tensione fra Bullo, che ritiene possibile far meglio nonostante le ingenti quantità di articoli sottratti al mercato illegale (magari impiegando in maniera fissa sull'arenile gli effettivi neo assunti), e il corpo è all'ordine del giorno, plasticamente resa pubblica dagli interventi del primo sul web.
A tal proposito, i consiglieri di opposizione Montanariello e Dolfin -oltre a chiedere al prossimo consiglio una sorta di sfiducia all'assessora Cavazzana, che manifesta opinioni differenti da quelle di Bullo- hanno depositato un ordine del giorno per dare mandato al consiglio di chiedere uno stop alle uscite del presidente, mostrando così la propria contrarietà d'indirizzo.
«Siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi - commenta Marco Dolfin - la giunta ha siglato mesi fa l'accordo di collaborazione con la Prefettura e tutte le forze dell'ordine, al quale ottempera anche la polizia locale. Evidentemente ciò è avvenuto all'insaputa di Bullo».
Intanto il presidente dell'Unione Ambulanti Veneti, Tiziano Scarso, esprime la propria solidarietà all'agente di polizia locale rimasto leggermente ferito ieri in un intervento di repressione del fenomeno, avvenuto a Isolaverde: l'uomo ha subìto infatti una distorsione per mano di un venditore non autorizzato. Anche questa mattina peraltro, nella zona di litorale nord a Sottomarina, sono proseguiti i sequestri ad opera dei carabinieri in borghese.
Da tempo la tensione fra Bullo, che ritiene possibile far meglio nonostante le ingenti quantità di articoli sottratti al mercato illegale (magari impiegando in maniera fissa sull'arenile gli effettivi neo assunti), e il corpo è all'ordine del giorno, plasticamente resa pubblica dagli interventi del primo sul web.
A tal proposito, i consiglieri di opposizione Montanariello e Dolfin -oltre a chiedere al prossimo consiglio una sorta di sfiducia all'assessora Cavazzana, che manifesta opinioni differenti da quelle di Bullo- hanno depositato un ordine del giorno per dare mandato al consiglio di chiedere uno stop alle uscite del presidente, mostrando così la propria contrarietà d'indirizzo.
«Siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi - commenta Marco Dolfin - la giunta ha siglato mesi fa l'accordo di collaborazione con la Prefettura e tutte le forze dell'ordine, al quale ottempera anche la polizia locale. Evidentemente ciò è avvenuto all'insaputa di Bullo».
Intanto il presidente dell'Unione Ambulanti Veneti, Tiziano Scarso, esprime la propria solidarietà all'agente di polizia locale rimasto leggermente ferito ieri in un intervento di repressione del fenomeno, avvenuto a Isolaverde: l'uomo ha subìto infatti una distorsione per mano di un venditore non autorizzato. Anche questa mattina peraltro, nella zona di litorale nord a Sottomarina, sono proseguiti i sequestri ad opera dei carabinieri in borghese.
sabato 24 agosto 2019
GLI ULTIMI VENDITORI DELLA STAGIONE: UNO FA RESISTENZA E VIENE DENUNCIATO
Non c’erano venditori abusivi, stamattina, sulla spiaggia di Sottomarina. Per trovarli la polizia locale ha dovuto spostarsi a Isola Verde dove ha intercettato due extracomunitari: un marocchino con una decina di capi di abbigliamento contraffatti ed un senegalese con una ventina di teli mare.
Il marocchino è stato denunciato per commercio di merce recante marchi alterati mentre il senegalese, per evitare il controllo, ha usato una forte resistenza nei confronti degli agenti operanti, che lo hanno bloccato, riportando lievi contusioni per le quali sono stati refertati al pronto soccorso. Il senegalese è stato denunciato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
I dati di cronaca, quindi, avvalorano l’efficacia dell’azione svolta dalla polizia locale, con l’aiuto (in 5 delle 56 operazioni effettuato in stagione) della guardia di finanza e testimoniano la durezza dei colpi inflitti al racket del commercio abusivo, smentendo, nella sostanza, le critiche espresse dal presidente del consiglio comunale, Endri Bullo, secondo il quale si sarebbe potuto far meglio. Più che togliere la quasi totalità dei venditori dalla spiaggia sembra difficile riuscire a fare. Lo afferma, in un commento anche l’assessore alla polizia locale Genny Cavazzana. “Non smetto di elogiare l'operato della polizia locale, che nonostante le problematiche di sicurezza che devono affrontare, non demordono nel fare il loro dovere. Anche oggi un caso di resistenza nei confronti degli agenti con un operatore in pronto soccorso. Polizia locale che opera secondo le direttive dell'amministrazione per la lotta al fenomeno dell'abusivismo commerciale, con sequestri, sanzioni agli acquirenti ed ogni azione opportuna a debellare il fenomeno. Un grazie personale a tutti per il lavoro che svolgete”.
venerdì 23 agosto 2019
CHIOGGIAVIVA RECLAMA LA SISTEMAZIONE DI MARCIAPIEDI E STRADE A SOTTOMARINA
I consiglieri comunali di ChioggiaViva, Marcellina Segantin e Leonardo Ranieri, tornano sulla situazione dei marciapiedi di Sottomarina. «Cittadini e turisti meritano strade ridotte in questo stato?», si chiedono i due esponenti della minoranza. Il focus è ad esempio su viale Trieste e le strade ad essa perpendicolari: «La sistemazione è stata vissuta con la speranza di vedere il rifacimento anche dei tratti che, appunto, collegano il viale con le parallele ad est e ad Ovest, ma chi vi abita è ancora in attesa. Appena si gira un angolo, in prossimità degli incroci, ci si trova a dover fare molta attenzione per non inciampare tra buche e dislivelli. Inoltre, da parecchio tempo l'hotel Fortuna in viale Isonzo sollecita la sistemazione dei cubetti in porfido che saltano al passaggio delle automobili, i quali anche di recente hanno colpito una macchina in sosta: e se venisse colpito un passante, un bambino?».
La stessa situazione si riscontra sul marciapiede in entrambi i lati del Lungomare, attorno a piazza Europa, lungo via San Marco, su tutte le perpendicolari di via Cristoforo Colombo: «Insomma - continua Segantin - praticamente tutti i marciapiedi della città sono in condizioni disastrose. E per l’appunto si inciampa, dal momento che mi sono state segnalate cadute rovinose, con serie conseguenze, in diversi luoghi della città». Il gruppo consiliare di ChioggiaViva ha presentato diverse interrogazioni, la prima datata 4 dicembre 2016, per sollecitare la previsione di lavori di manutenzione per i marciapiedi e per le strade, iniziando da quelle che si trovano in condizioni peggiori: «Qualche intervento è stato fatto, ma non è accettabile che almeno nei casi più pericolosi non si intervenga tempestivamente.
Ci sono molti Comuni che affidano -mediante accordi quadro pluriennali- la manutenzione straordinaria delle strade e dei marciapiedi, così come viene fatto per la gestione del verde pubblico. In tali casi, le aziende specializzate incaricate sono responsabili di mantenere sempre in efficienza la pavimentazione di tutte le strade e dei marciapiedi pubblici». Conclude Marcellina Segantin: «Le amministrazioni precedenti si sono sempre giustificate con la mancanza di fondi, ma -com’è più che evidente- in città i cantieri proliferano, e quindi nelle casse del Comune entrano molti soldi per oneri di urbanizzazione, oltre che gli introiti dell’imposta di soggiorno. Denaro che dovrebbe per l’appunto essere utilizzato per strade, marciapiedi, piazze, parcheggi».
La stessa situazione si riscontra sul marciapiede in entrambi i lati del Lungomare, attorno a piazza Europa, lungo via San Marco, su tutte le perpendicolari di via Cristoforo Colombo: «Insomma - continua Segantin - praticamente tutti i marciapiedi della città sono in condizioni disastrose. E per l’appunto si inciampa, dal momento che mi sono state segnalate cadute rovinose, con serie conseguenze, in diversi luoghi della città». Il gruppo consiliare di ChioggiaViva ha presentato diverse interrogazioni, la prima datata 4 dicembre 2016, per sollecitare la previsione di lavori di manutenzione per i marciapiedi e per le strade, iniziando da quelle che si trovano in condizioni peggiori: «Qualche intervento è stato fatto, ma non è accettabile che almeno nei casi più pericolosi non si intervenga tempestivamente.
Ci sono molti Comuni che affidano -mediante accordi quadro pluriennali- la manutenzione straordinaria delle strade e dei marciapiedi, così come viene fatto per la gestione del verde pubblico. In tali casi, le aziende specializzate incaricate sono responsabili di mantenere sempre in efficienza la pavimentazione di tutte le strade e dei marciapiedi pubblici». Conclude Marcellina Segantin: «Le amministrazioni precedenti si sono sempre giustificate con la mancanza di fondi, ma -com’è più che evidente- in città i cantieri proliferano, e quindi nelle casse del Comune entrano molti soldi per oneri di urbanizzazione, oltre che gli introiti dell’imposta di soggiorno. Denaro che dovrebbe per l’appunto essere utilizzato per strade, marciapiedi, piazze, parcheggi».
mercoledì 21 agosto 2019
LE TELECAMERE INCASTRANO IL LADRO IN TRICICLO CHE FA RAZZIA DI OGGETTI NEI LOCALI DI RIVA VENA: "RIPORTA TUTTO E NON TI DENUNCIAMO"
I locali di riva Vena sono da tempo bersagliati dall'azione di un ladro, che porta via con sé ogni cosa riesce ad arraffare. Lo testimoniano le telecamere installate dal ristorante La Ciosà, tra calle Boegani e calle Lisatti, che più volte negli scorsi mesi è stato vittima di furti: l'ultimo in ordine di tempo è accaduto domenica scorsa alle 15.30, quando un uomo di circa 50 anni -a bordo di una bicicletta con rimorchio a tre ruote- ha asportato per l'ennesima volta due piante dall'esterno del locale. La diffusione delle immagini, già avvenuta attraverso i network, consente per prima cosa di scagionare un giovane con disabilità, che è del tutto estraneo ai fatti, abita in centro storico e adopera un triciclo simile ma non uguale a quello dell'effettivo ladro.
Nel corso delle settimane dalla Ciosà sono mancati anche portacenere, sedie, tappeti e addirittura tavoli. «Siamo stanchi di lavorare ed essere derubati», dice a ragione l'entourage del ristorante. Rivolgendosi al ladro, lo staff gli chiede di riportare indietro tutto per evitare una denuncia: «Sappiamo chi sei, riporta tutto e facciamo finta che non sia successo niente». Anche se in questi casi, denunciare fa bene sempre.
Nel corso delle settimane dalla Ciosà sono mancati anche portacenere, sedie, tappeti e addirittura tavoli. «Siamo stanchi di lavorare ed essere derubati», dice a ragione l'entourage del ristorante. Rivolgendosi al ladro, lo staff gli chiede di riportare indietro tutto per evitare una denuncia: «Sappiamo chi sei, riporta tutto e facciamo finta che non sia successo niente». Anche se in questi casi, denunciare fa bene sempre.
ANDREA DELLE DONNE (PLAYA PUNTA CANNA): "GIANNI SCARPA ERA ALTICCIO, NON USERÀ PIÙ IL MEGAFONO"
Come era facile prevedere, l'ultima vicenda relativa allo stabilimento Punta Canna, con l'ex gestore Gianni Scarpa che a ferragosto ha infastidito una ragazza di colore con discorsi e musiche improntati al fascismo, ha tracimato dalla cronaca strettamente locale a quella nazionale, fino al discorso di Matteo Renzi al Senato. A tal proposito, Andrea delle Donne -uno dei titolari di Summertime, la società concessionaria del tratto di demanio marittimo sul quale sorge Playa Punta Canna- alle telecamere di Chioggia Azzurra dichiara di dissociarsi dal comportamento tenuto dal 66enne di Mirano.
«Rigetto le accuse di razzismo arrivate allo stabilimento, qui è come dalle altre parti, lavorano anche stranieri e lo frequentano anche persone di colore, come avvenuto oggi stesso». Delle Donne racconta la sua versione di com'è andata a ferragosto, pur precisando di non essere stato presente: «Non c'era nemmeno Nicola Trivellato, l'altro socio. Chi ci conosce sa come la pensiamo. Comunque quel pomeriggio in tanti erano alticci e, come può capitare ad altre persone, Gianni Scarpa è andato dal cantante, ha preso il microfono e ha fatto quegli annunci. Non possiamo esserne responsabili noi».
Fatto sta che la ragazza che si è sentita offesa è poi andata dai carabinieri: «Con questa persona - continua il gestore - ci siamo scusati il giorno stesso, anche prima della denuncia, l'abbiamo cercata in tutti i modi per contattarla. È comunque uscita da sola, nessuno l'ha mandata via, le abbiamo chiesto di tornare rimborsandole le spese della giornata». La denuncia dei carabinieri è arrivata comunque personalmente a Scarpa: «Ha fondato lo stabilimento 24 anni fa - spiega Andrea delle Donne - e quando ne abbiamo rilevato la concessione abbiamo seguito la sua linea perché la ritenevamo funzionante. I clienti lo amano, come facciamo a non accoglierlo per la gran persona che è, le tre o quattro volte che torna in spiaggia? Gli vogliamo bene».
I comportamenti anche degli ultimi giorni però non lo qualificano come cliente, pare anzi proprio che si comporti da padrone... «Non è così, anzi è raro trovarlo», reagisce Delle Donne. «Ogni tanto qualche cliente lo chiama per salutarlo, così scende per un caffé. Non mandiamo via nessuno, perché dovremmo farlo con chi ha creato questo gioiellino?». La società Summertime intanto annuncia di aver inviato una lettera alle «sedi opportune» (quali?) per certificare che eviterà l'uso del megafono a persone estranee durante gli eventi.
Le parole di Andrea delle Donne non convincono il comitato ANPI di Chioggia: «Il nome di Gianni Scarpa e quelle che sono state predefinite "sue goliardie" figuravano già nell'evento fb che reclamizzava lo spettacolo di ferragosto. La pagina fb del locale ha pubblicato anche immagini di questo individuo col braccio alzato, prima di cancellarle stamane. Se non bastassero i video espliciti pubblicati da un'importante testata sul web, che raffigurano l'ineffabile fascista mentre chiede il ritorno di Mussolini, offende chi ha la pelle nera e vuole inviare un partito ad Auschwitz». L'ANPI locale non recede dalle sue richieste: «Vogliamo per Gianni Scarpa il DASPO urbano, l'allontanamento dalla città o in subordine il divieto di avvicinamento a Punta Canna. Auspichiamo il pronto intervento della Questura o della Prefettura in tal senso per annientarlo».
«Rigetto le accuse di razzismo arrivate allo stabilimento, qui è come dalle altre parti, lavorano anche stranieri e lo frequentano anche persone di colore, come avvenuto oggi stesso». Delle Donne racconta la sua versione di com'è andata a ferragosto, pur precisando di non essere stato presente: «Non c'era nemmeno Nicola Trivellato, l'altro socio. Chi ci conosce sa come la pensiamo. Comunque quel pomeriggio in tanti erano alticci e, come può capitare ad altre persone, Gianni Scarpa è andato dal cantante, ha preso il microfono e ha fatto quegli annunci. Non possiamo esserne responsabili noi».
Fatto sta che la ragazza che si è sentita offesa è poi andata dai carabinieri: «Con questa persona - continua il gestore - ci siamo scusati il giorno stesso, anche prima della denuncia, l'abbiamo cercata in tutti i modi per contattarla. È comunque uscita da sola, nessuno l'ha mandata via, le abbiamo chiesto di tornare rimborsandole le spese della giornata». La denuncia dei carabinieri è arrivata comunque personalmente a Scarpa: «Ha fondato lo stabilimento 24 anni fa - spiega Andrea delle Donne - e quando ne abbiamo rilevato la concessione abbiamo seguito la sua linea perché la ritenevamo funzionante. I clienti lo amano, come facciamo a non accoglierlo per la gran persona che è, le tre o quattro volte che torna in spiaggia? Gli vogliamo bene».
I comportamenti anche degli ultimi giorni però non lo qualificano come cliente, pare anzi proprio che si comporti da padrone... «Non è così, anzi è raro trovarlo», reagisce Delle Donne. «Ogni tanto qualche cliente lo chiama per salutarlo, così scende per un caffé. Non mandiamo via nessuno, perché dovremmo farlo con chi ha creato questo gioiellino?». La società Summertime intanto annuncia di aver inviato una lettera alle «sedi opportune» (quali?) per certificare che eviterà l'uso del megafono a persone estranee durante gli eventi.
Le parole di Andrea delle Donne non convincono il comitato ANPI di Chioggia: «Il nome di Gianni Scarpa e quelle che sono state predefinite "sue goliardie" figuravano già nell'evento fb che reclamizzava lo spettacolo di ferragosto. La pagina fb del locale ha pubblicato anche immagini di questo individuo col braccio alzato, prima di cancellarle stamane. Se non bastassero i video espliciti pubblicati da un'importante testata sul web, che raffigurano l'ineffabile fascista mentre chiede il ritorno di Mussolini, offende chi ha la pelle nera e vuole inviare un partito ad Auschwitz». L'ANPI locale non recede dalle sue richieste: «Vogliamo per Gianni Scarpa il DASPO urbano, l'allontanamento dalla città o in subordine il divieto di avvicinamento a Punta Canna. Auspichiamo il pronto intervento della Questura o della Prefettura in tal senso per annientarlo».
NIENTE TRENI FRA CHIOGGIA E ROVIGO FINO ALL'8 SETTEMBRE: VENGONO SOSTITUITI DA AUTOBUS CHE IMPIEGANO ALMENO 40 MINUTI IN PIÙ
Da lunedì 19 agosto a domenica 8 settembre, per lavori di potenziamento infrastrutturale, i treni regionali della linea Chioggia-Rovigo sono cancellati e sostituiti con autobus (qui gli orari). Il che si ripercuote naturalmente sui tempi di percorrenza, che si allungano giocoforza di almeno 40 minuti a seguito del traffico specie nei weekend balneari. La situazione dovrebbe tornare alla normalità lunedì 9 settembre, quando ripartiranno i primi treni di Sistemi Territoriali da e per il capoluogo polesano alla volta della laguna sud.
martedì 20 agosto 2019
CAMION CON ENORME RIMORCHIO TAGLIA IN DUE IL CORSO DEL POPOLO E URTA IL CANTIERE DEL GRANAIO
Stamane alle ore 12.30 una struttura mobile denominata "TIR" ha voluto ricordare i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino erigendo, per qualche interminabile minuto, un muro provvisorio tra Vigo e San Giacomo, dividendo la parte nord da quella sud del centro storico. Attoniti i passanti e gli avventori dei bar all’aperitivo, con la polizia locale che ha avuto il suo bel daffare a coordinare le difficili manovre del mezzo pesante, che nel girarsi verso l’uscita dalla città ha anche urtato il cantiere dei lavori di restauro in corso al vicino palazzo Granaio.
RIPETITORE DI CONCHE IN TILT, TELEFONI TRE E WIND FUORI USO A VALLI. DISAGI ANCHE ALLA LINEA VODAFONE DI CA' LINO
Disagi negli ultimi tre giorni, weekend compreso, per gli utenti di varie compagnie telefoniche nel territorio clodiense. Disservizi sono stati segnalati ad esempio nella linea Vodafone dai residenti di via Busiola a Ca’ Lino («per fare una telefonata devo andare in Romea»), tra la foce del Brenta e quella dell’Adige verso Sant’Anna, e alle linee Wind e Tre nella zona di Valli di Chioggia. In quest’ultimo caso il guasto ha interessato il ripetitore di Conche, con riflessi sul territorio circostante: le richieste inviate in modo pressante al call center delle tre aziende non hanno dato esito in tempi brevi, rimandando alla conoscenza della situazione e all’invio degli operai nell’area. Già in passato era avvenuto un disguido del genere, che si era risolto in quattro giorni.
Nel frattempo anche a Valli, così come nel centro storico di Chioggia, in varie zone di Sottomarina, a Sant’Anna e a Ca’ Bianca continuano i problemi alla ricezione dei canali televisivi, specie in orario serale: da quando c’è stato il passaggio al digitale terrestre, avvenuto tra il 2008 e il 2012, spesso i telespettatori si ritrovano con canali saltati e programmi interrotti dallo schermo nero, con notevole fatica a riassestarsi.
Nel frattempo anche a Valli, così come nel centro storico di Chioggia, in varie zone di Sottomarina, a Sant’Anna e a Ca’ Bianca continuano i problemi alla ricezione dei canali televisivi, specie in orario serale: da quando c’è stato il passaggio al digitale terrestre, avvenuto tra il 2008 e il 2012, spesso i telespettatori si ritrovano con canali saltati e programmi interrotti dallo schermo nero, con notevole fatica a riassestarsi.
LICENZA SOSPESA PER 10 GIORNI E PLATEATICO REVOCATO ALLA GELATERIA CARPE DIEM: NON HA MAI PAGATO LA COSAP, NÉ LA TARI DA CINQUE ANNI
Un'ordinanza del dirigente di polizia locale, Michele Tiozzo, ha sospeso per dieci giorni la licenza alla somministrazione alimentare e revocato la concessione di plateatico alla gelateria Carpe Diem, in corso del Popolo 1266 a Chioggia (sotto il palazzo del Granaio). Il motivo della revoca per decadenza risiede nel mancato pagamento della TARI per il 2014, e della COSAP nell'ultimo triennio: in pratica, la società Infinity che gestisce il Carpe Diem non ha mai pagato il canone di occupazione degli spazi pubblici, relativo proprio al plateatico concesso il 1° luglio 2016.
Il debito nei confronti del Comune ammonta a oltre 20mila euro. In forza del regolamento comunale di polizia urbana, l'ente ha così istruito la pratica l'11 luglio scorso, dopo verifiche con la partecipata SST: ora l'impresa titolare della gelateria ha 20 giorni per la visione degli atti e per presentare memorie scritte inerenti al caso, anche se a tutt'oggi non è pervenuto alcun riscontro in senso contrario. Inoltre, a seguito di controlli edilizi, il 19 luglio scorso era stata emessa un'ordinanza per la rimozione di condizionatori installati senza autorizzazione sul tetto dell'immobile, naturalmente vincolato per interesse storico-monumentale.
Il debito nei confronti del Comune ammonta a oltre 20mila euro. In forza del regolamento comunale di polizia urbana, l'ente ha così istruito la pratica l'11 luglio scorso, dopo verifiche con la partecipata SST: ora l'impresa titolare della gelateria ha 20 giorni per la visione degli atti e per presentare memorie scritte inerenti al caso, anche se a tutt'oggi non è pervenuto alcun riscontro in senso contrario. Inoltre, a seguito di controlli edilizi, il 19 luglio scorso era stata emessa un'ordinanza per la rimozione di condizionatori installati senza autorizzazione sul tetto dell'immobile, naturalmente vincolato per interesse storico-monumentale.
BOLLETTINO DEI SEQUESTRI IN SPIAGGIA, LA POLIZIA LOCALE E LA GUARDIA DI FINANZA SOTTRAGGONO 8000 ARTICOLI AL MERCATO ILLEGALE
Anche oggi non sono mancati i sequestri in spiaggia, con il personale della Polizia Locale di Chioggia assieme ai finanzieri delle Compagnie di Chioggia, Mirano e Pronto Impiego di Venezia che hanno compiuto un'azione coordinata volta ad effettuare 12 operazioni lungo il litorale nord di Sottomarina.
L'attività di servizio ha consentito di sequestrare quasi 8000 articoli: dall'inizio della stagione estiva sono stati sottratti al mercato illegale circa 55mila pezzi, cifra che ha frantumato ogni record a Sottomarina e Isolaverde. La Polizia Locale rinnova ancora una volta l'appello a tutti i frequentatori della spiaggia a non acquistare oggetti o alimenti da chi non è autorizzato: «Dietro il venditore che esibisce la mercanzia sulla battigia - si legge in una nota - vi sono organizzazioni criminali che alimentano un mercato di merce spesso contraffatta, non sicura e sempre in frode alle regole fiscali e commerciali».
Chi acquista dai venditori irregolari commette a sua volta una violazione amministrativa che, nel caso di merce priva di marchi contraffatti, è punita con il pagamento di una sanzione che va da 25 a 500 euro, e per l'acquisto di oggetti "taroccati" sale da 100 fino a 7000 euro.
L'attività di servizio ha consentito di sequestrare quasi 8000 articoli: dall'inizio della stagione estiva sono stati sottratti al mercato illegale circa 55mila pezzi, cifra che ha frantumato ogni record a Sottomarina e Isolaverde. La Polizia Locale rinnova ancora una volta l'appello a tutti i frequentatori della spiaggia a non acquistare oggetti o alimenti da chi non è autorizzato: «Dietro il venditore che esibisce la mercanzia sulla battigia - si legge in una nota - vi sono organizzazioni criminali che alimentano un mercato di merce spesso contraffatta, non sicura e sempre in frode alle regole fiscali e commerciali».
Chi acquista dai venditori irregolari commette a sua volta una violazione amministrativa che, nel caso di merce priva di marchi contraffatti, è punita con il pagamento di una sanzione che va da 25 a 500 euro, e per l'acquisto di oggetti "taroccati" sale da 100 fino a 7000 euro.
lunedì 19 agosto 2019
DISTURBA TURISTA DI COLORE, COSTRINGENDOLA A LASCIARE PUNTA CANNA: GIANNI SCARPA DENUNCIATO DAI CARABINIERI PER VIOLENZA PRIVATA AGGRAVATA
Ancora nell'occhio del ciclone Gianni Scarpa, il 66enne bagnino e già gestore dello stabilimento Punta Canna di Sottomarina, che due estati fa aveva installato -e poi rimosso per ordine della Prefettura- alcuni cartelli in stile fascista. Nella giornata di ferragosto l'uomo ha attuato ripetuti comportamenti discriminatori nei confronti di una giovane padovana, nata in Italia da genitori originari dell'Africa occidentale, costringendola a lasciare la spiaggia assieme a un'amica. Scarpa si è servito di musiche e messaggi diffusi da megafono e altoparlanti.
La ragazza ha quindi contattato il 112 e riferito la vicenda: al che la pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile di Chioggia è intervenuta in loco e -dopo aver verificato l'accaduto- ha denunciato Scarpa per violenza privata aggravata da finalità di discriminazione razziale, ingiuria e apologia del fascismo. Già nei giorni precedenti, sempre dagli altoparlanti di Punta Canna, Scarpa aveva inveito contro chi entra nelle feste aperte al pubblico, definendolo «m...», e giustificando le percosse che i buttafuori del Cayo Blanco avevano inferto a un disturbatore: «Se uno si comporta male - si può ascoltare dalla voce stentorea del 66enne - gli sparo nella testa e poi lo seppellisco, così evitiamo rogne. Con la m... bisogna fare così».
Pronte le prime reazioni della società civile chioggiotta: il comitato ANPI chiede di sapere se Scarpa figuri ancora quale socio "occulto" dell'impresa che gestisce Punta Canna, e torna a chiedere -se questo fosse confermato- la revoca della concessione demaniale a uso balneare. «Viceversa - si legge in una nota dell'Associazione Partigiani - se fosse ancora dipendente della società, ci aspettiamo che questa lo licenzi in tronco, affinché viva i suoi ultimi giorni nella miseria e nell'oblio, quando non dentro una prigione di Stato».
La ragazza ha quindi contattato il 112 e riferito la vicenda: al che la pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile di Chioggia è intervenuta in loco e -dopo aver verificato l'accaduto- ha denunciato Scarpa per violenza privata aggravata da finalità di discriminazione razziale, ingiuria e apologia del fascismo. Già nei giorni precedenti, sempre dagli altoparlanti di Punta Canna, Scarpa aveva inveito contro chi entra nelle feste aperte al pubblico, definendolo «m...», e giustificando le percosse che i buttafuori del Cayo Blanco avevano inferto a un disturbatore: «Se uno si comporta male - si può ascoltare dalla voce stentorea del 66enne - gli sparo nella testa e poi lo seppellisco, così evitiamo rogne. Con la m... bisogna fare così».
Pronte le prime reazioni della società civile chioggiotta: il comitato ANPI chiede di sapere se Scarpa figuri ancora quale socio "occulto" dell'impresa che gestisce Punta Canna, e torna a chiedere -se questo fosse confermato- la revoca della concessione demaniale a uso balneare. «Viceversa - si legge in una nota dell'Associazione Partigiani - se fosse ancora dipendente della società, ci aspettiamo che questa lo licenzi in tronco, affinché viva i suoi ultimi giorni nella miseria e nell'oblio, quando non dentro una prigione di Stato».
BUS URBANI DI ACTV CON PEDANE NON FUNZIONANTI: ODISSEA SOTTO IL SOLE PER UN UOMO IN CARROZZINA E L'ANZIANA MADRE
Convivere con la disabilità non è facile, tanto più quando le circostanze esterne non vengono in soccorso. Anche a Chioggia e Sottomarina, tra barriere architettoniche, regole di viabilità non rispettate, parcheggi non di rado occupati da chi non ne ha titolo ed erbacce a invadere i marciapiedi, chi è costretto a muoversi con la carrozzina deve affrontare ogni giorno mille fastidiose peripezie, nonostante i tentativi di inclusione portati avanti per esempio dagli stabilimenti balneari.
Ieri, attorno alle ore 17, ci si sono aggiunti anche i trasporti pubblici: un utente di circa 55 anni si trovava in uscita dall’ospedale di Chioggia, assieme alla propria madre di oltre 80 anni, e alla corrispondente fermata dell’autobus in strada Madonna Marina non è stato fatto salire dal momento che il mezzo era sprovvisto di una pedana di accesso funzionante. Allora l’anziana ha spinto la carrozzina del figlio alla fermata successiva, dove sono riusciti a intercettare un altro bus ancora senza pedana; per fortuna alla terza fermata una corriera era dotata di pedana ad azionamento manuale, e nel giro di qualche minuto il conducente ha acconsentito a far salire il 55enne. Comunque la si guardi, la situazione è assai disagevole per chi ha minori libertà di spostarsi: l’uomo ha preannunciato un esposto alle forze dell’ordine per segnalare la carenza di vetture equipaggiate nel parco urbano di Actv.
Ieri, attorno alle ore 17, ci si sono aggiunti anche i trasporti pubblici: un utente di circa 55 anni si trovava in uscita dall’ospedale di Chioggia, assieme alla propria madre di oltre 80 anni, e alla corrispondente fermata dell’autobus in strada Madonna Marina non è stato fatto salire dal momento che il mezzo era sprovvisto di una pedana di accesso funzionante. Allora l’anziana ha spinto la carrozzina del figlio alla fermata successiva, dove sono riusciti a intercettare un altro bus ancora senza pedana; per fortuna alla terza fermata una corriera era dotata di pedana ad azionamento manuale, e nel giro di qualche minuto il conducente ha acconsentito a far salire il 55enne. Comunque la si guardi, la situazione è assai disagevole per chi ha minori libertà di spostarsi: l’uomo ha preannunciato un esposto alle forze dell’ordine per segnalare la carenza di vetture equipaggiate nel parco urbano di Actv.
domenica 18 agosto 2019
BOLLETTINO DEI SEQUESTRI SULLA SPIAGGIA: SANZIONATA UN'ACQUIRENTE PADOVANA, "DASPO URBANO" A UN VENDITORE DEL PAKISTAN
Anche in questo fine settimana è stata assai intensa l'attività della polizia locale di Chioggia contro il commercio non autorizzato lungo la battigia. Sono stati 2855 gli articoli sequestrati in 13 interventi per un totale stagionale (solo riferito alla polizia locale) di ben 47125 pezzi. Nel corso delle operazioni è stata sanzionata con 50 euro una acquirente di 52 anni residente a Santa Giustina in Colle nel Padovano, che aveva comprato una vaschetta di cocco del valore di 5 euro; al venditore è stata elevata una sanzione di 10300 euro. Si tratta del terzo caso in due giorni: a quanto pare, le tre persone sanzionate -tutte di nazionalità italiana- sarebbero solo la manovalanza di una più grossa organizzazione che compra cocco e lo rivende in tutte le spiagge del litorale, appunto attraverso gli ultimi anelli della catena. Sempre oggi è stato anche notificato un "DASPO urbano" ad un pakistano che stava esercitando il commercio senza autorizzazione con un banchetto sul bagnasciuga.
Il comandante della polizia locale Michele Tiozzo spiega perché, a fronte delle decine di migliaia di articoli sequestrati, il numero delle sanzioni agli acquirenti è relativamente ridotto (8 quest'anno e in totale 14 dall'entrata in vigore della norma di regolamento che punisce chi compra dagli irregolari). La motivazione risiede nelle modalità operative adottate: «Quando si interviene nei confronti dei gruppi e assembramenti di venditori - racconta Tiozzo - si svolge l'azione in estrema rapidità, con molti agenti, e si cerca di bloccare il maggior numero di individui, recuperando più merce possibile. Queste operazioni sono particolarmente delicate perché sempre piuttosto movimentate e si deve fare attenzione che non si faccia male nessuno, soprattutto tra i bagnanti. È evidente che durante questi veloci blitz non è proprio possibile concentrarsi su chi sta curiosando tra i banchetti per accertare se abbia completato o meno qualche acquisto, la priorità è invece fermare i venditori, che possono reagire anche fisicamente, e sequestrare tutta la merce».
I controlli mirati per sanzionare gli acquirenti vengono svolti sempre in borghese, e per avere buon fine si devono individuare i venditori isolati, seguirli a distanza tale da poter documentare e dimostrare a posteriori, anche con rilievi fotografici, lo scambio merce-denaro: «Conseguentemente si interviene - spiega ancora il comandante Tiozzo - anche con numero più limitato di agenti, qualificandosi e verbalizzando sia nei confronti del venditore che dell'acquirente. Questi controlli sono di certo più sicuri, ma nello stesso tempo chiedono molto più tempo di quelli "a massa"».
Il comandante della polizia locale Michele Tiozzo spiega perché, a fronte delle decine di migliaia di articoli sequestrati, il numero delle sanzioni agli acquirenti è relativamente ridotto (8 quest'anno e in totale 14 dall'entrata in vigore della norma di regolamento che punisce chi compra dagli irregolari). La motivazione risiede nelle modalità operative adottate: «Quando si interviene nei confronti dei gruppi e assembramenti di venditori - racconta Tiozzo - si svolge l'azione in estrema rapidità, con molti agenti, e si cerca di bloccare il maggior numero di individui, recuperando più merce possibile. Queste operazioni sono particolarmente delicate perché sempre piuttosto movimentate e si deve fare attenzione che non si faccia male nessuno, soprattutto tra i bagnanti. È evidente che durante questi veloci blitz non è proprio possibile concentrarsi su chi sta curiosando tra i banchetti per accertare se abbia completato o meno qualche acquisto, la priorità è invece fermare i venditori, che possono reagire anche fisicamente, e sequestrare tutta la merce».
I controlli mirati per sanzionare gli acquirenti vengono svolti sempre in borghese, e per avere buon fine si devono individuare i venditori isolati, seguirli a distanza tale da poter documentare e dimostrare a posteriori, anche con rilievi fotografici, lo scambio merce-denaro: «Conseguentemente si interviene - spiega ancora il comandante Tiozzo - anche con numero più limitato di agenti, qualificandosi e verbalizzando sia nei confronti del venditore che dell'acquirente. Questi controlli sono di certo più sicuri, ma nello stesso tempo chiedono molto più tempo di quelli "a massa"».
sabato 17 agosto 2019
BOLLETTINO DEI SEQUESTRI: IERI SETTE AZIONI PER CENTINAIA DI ARTICOLI. MULTATI PESANTEMENTE DUE VENDITORI ITALIANI DI COCCO SENZA AUTORIZZAZIONE
Anche oggi la polizia locale di Chioggia ha effettuato sette sequestri di merce venduta in spiaggia senza le necessarie autorizzazioni commerciali e totalmente in frode al fisco. Altre centinaia di articoli che si aggiungono agli oltre 43mila sinora sottratti al mercato illecito. Tra i sequestri di ieri anche quelli operati ai danni di due venditori di cocco, italianissimi, che giravano per gli ombrelloni della zona centrale della spiaggia di Sottomarina con il secchio pieno di fette di noce di cocco, peraltro in condizioni igieniche precarie, senza alcun genere di licenza commerciale né il nulla osta sanitario a tutela della salute del consumatore.
Questi venditori ambulanti giravano per ore e ore sotto il sole cocente e spesso, camminando, la sabbia della spiaggia finisce nel secchio con l’acqua, non sempre coperto. Inoltre, gli ambulanti non utilizzano posate per servire il cocco ai bagnanti e lo porgono direttamente alle mani: proprio a causa di questa scarsa pulizia, nell’acqua in cui viene lasciato il frutto possono svilupparsi colonie batteriche pericolose per la salute, soprattutto dei bambini. A entrambi i venditori non autorizzati è stato contestato un pesante verbale, con sanzioni amministrative per 10300 euro ciascuno.
Questi venditori ambulanti giravano per ore e ore sotto il sole cocente e spesso, camminando, la sabbia della spiaggia finisce nel secchio con l’acqua, non sempre coperto. Inoltre, gli ambulanti non utilizzano posate per servire il cocco ai bagnanti e lo porgono direttamente alle mani: proprio a causa di questa scarsa pulizia, nell’acqua in cui viene lasciato il frutto possono svilupparsi colonie batteriche pericolose per la salute, soprattutto dei bambini. A entrambi i venditori non autorizzati è stato contestato un pesante verbale, con sanzioni amministrative per 10300 euro ciascuno.
CRATERE SUL SELCIATO DELLA VECCHIA SOTTOMARINA FA ANCORA VITTIME NONOSTANTE L'ASFALTO: FRATTURA PER UN 48ENNE DEL LUOGO
Ancora vittime per il dissesto stradale a Sottomarina. Qualche giorno fa un 48enne residente nei pressi di campo Traghetto è incappato in un cratere sul terreno, mentre camminava all'altezza del bivio tra via San Marco e viale Venezia, verso San Felice: l'asfalto collocato in via provvisoria, dopo le precedenti segnalazioni relative alla voragine, non ha tenuto e così l'uomo si è fratturato la falange prossimale dell'alluce, dovendo ricorrere alle radiografie e alle cure ortopediche per stabilizzare il piede attraverso una stecca, con prognosi di 30 giorni.
«Ad un primo momento pensavo fosse una distorsione - afferma il 48enne - provavo dolori, ma non temevo si trattasse di frattura». Il cratere si era sviluppato all'inizio del mese, e per dieci giorni è stato segnalato sia alla polizia locale (intervenuta con due sopralluoghi) sia a Veritas: gli operai comunali hanno appunto gettato asfalto per la copertura, ma presto è ceduto di nuovi il terreno, dal momento che la cavità arriva fino a sotto il muro portante del primo edificio addossato.
«Ad un primo momento pensavo fosse una distorsione - afferma il 48enne - provavo dolori, ma non temevo si trattasse di frattura». Il cratere si era sviluppato all'inizio del mese, e per dieci giorni è stato segnalato sia alla polizia locale (intervenuta con due sopralluoghi) sia a Veritas: gli operai comunali hanno appunto gettato asfalto per la copertura, ma presto è ceduto di nuovi il terreno, dal momento che la cavità arriva fino a sotto il muro portante del primo edificio addossato.
venerdì 16 agosto 2019
BOLLETTINO DEI SEQUESTRI IN SPIAGGIA: OGGI 2100 ARTICOLI. LA POLIZIA LOCALE SI APPELLA AI CITTADINI PER SEGNALARE I DEPOSITI DELLA MERCE IN CITTÀ
Anche oggi, dopo il blitz di ferragosto assieme alla Guardia di Finanza, la Polizia Locale di Chioggia ha autonomamente effettuato l'ennesimo maxi intervento nella zona nord del litorale di Sottomarina. Sono stati 19 i sequestri odierni, per 2100 articoli, di cui 285 recanti marchi contraffatti. Novità di queste ore, i venditori non autorizzati cominciano a riunirsi in gruppi numerosi e minacciano seriamente di aggredire gli agenti, verosimilmente perché stanno perdendo troppa merce rispetto al preventivato.
Quest'estate il danno inferto dalla Polizia Locale alle organizzazioni criminali che stanno dietro al commercio illegale è stato ingente, e la paura di perdere ulteriormente grosse e preziose quantità di prodotti ha fatto incattivire i venditori: tra ieri e oggi i venditori a Sottomarina hanno perso oltre 10200 articoli (più di quanto veniva sequestrato gli anni scorsi durante un'intera stagione), di cui molti di particolare valore commerciale perché costituiti da pelletteria recante noti marchi contraffatti. «Lo scontro fisico è dietro l'angolo in ogni momento - sostiene il comandante Michele Tiozzo - e solo l'altissima professionalità del personale sta evitando rischi all'incolumità propria e dei bagnanti. A questi agenti esprimo il più vivo apprezzamento per l'impegno sempre profuso e il profondo senso del dovere dimostrato in ogni occasione».
Spiega il comandante Tiozzo: «Le modalità operative, testate dall'esperienza e condivise tra tutti i professionisti delle forze dell'ordine, richiedono interventi veloci e coordinati, con personale qualificato, in numero adeguato e con idonei strumenti tecnico-logistici sia per le comunicazioni tra gli operatori, che per caricare e trasportare la merce, oltre a eventuali soggetti fermati da condurre nelle caserme. Sicuramente non è possibile l'utilizzo di pattuglie isolate a presidiare aree magari molto vaste, come in buona fede qualche non addetto ai lavori suggerisce, perché gli operatori di polizia potrebbero essere oggetto di atti ostili e non sarebbero in grado di gestire situazioni critiche né di effettuare interventi repressivi senza entrare in condizioni di pericolo per sé e per gli altri». Il metodo adottato, quindi, secondo Tiozzo «si sta dimostrando sempre efficace e sicuro, e sarà utilizzato anche nel prosieguo della stagione balneare, con lo scopo primario di arrecare il maggior danno ai consessi criminali senza mai determinare rischi all'utenza del litorale né situazioni che possano compromettere l'ordine pubblico».
Tuttavia nel pomeriggio, anche dopo l'intervento della Polizia Locale, la zona compresa fra le torrette 5 e 6 ha continuato a essere popolata di venditori irregolari e di acquirenti: «Una riflessione è quindi doverosa - commenta il dirigente Michele Tiozzo - perché se dopo i sequestri delle ultime 48 ore, compreso un intero deposito colmo di merce tenuto con la complicità di soggetti locali, sono ancora presenti venditori e banchetti nella zona, significa che i centri di stoccaggio sono presenti sul territorio e sono capienti. Non è perciò possibile che la merce si muova in così elevate quantità senza che nessuno veda nulla. La Polizia Locale sporge pertanto un appello ai cittadini responsabili, affinché segnalino al Comando o alle altre forze di polizia qualsiasi situazione sospetta che possa consentire di individuare i depositi di merce irregolare nascosti all'interno del territorio urbano».
Quest'estate il danno inferto dalla Polizia Locale alle organizzazioni criminali che stanno dietro al commercio illegale è stato ingente, e la paura di perdere ulteriormente grosse e preziose quantità di prodotti ha fatto incattivire i venditori: tra ieri e oggi i venditori a Sottomarina hanno perso oltre 10200 articoli (più di quanto veniva sequestrato gli anni scorsi durante un'intera stagione), di cui molti di particolare valore commerciale perché costituiti da pelletteria recante noti marchi contraffatti. «Lo scontro fisico è dietro l'angolo in ogni momento - sostiene il comandante Michele Tiozzo - e solo l'altissima professionalità del personale sta evitando rischi all'incolumità propria e dei bagnanti. A questi agenti esprimo il più vivo apprezzamento per l'impegno sempre profuso e il profondo senso del dovere dimostrato in ogni occasione».
Spiega il comandante Tiozzo: «Le modalità operative, testate dall'esperienza e condivise tra tutti i professionisti delle forze dell'ordine, richiedono interventi veloci e coordinati, con personale qualificato, in numero adeguato e con idonei strumenti tecnico-logistici sia per le comunicazioni tra gli operatori, che per caricare e trasportare la merce, oltre a eventuali soggetti fermati da condurre nelle caserme. Sicuramente non è possibile l'utilizzo di pattuglie isolate a presidiare aree magari molto vaste, come in buona fede qualche non addetto ai lavori suggerisce, perché gli operatori di polizia potrebbero essere oggetto di atti ostili e non sarebbero in grado di gestire situazioni critiche né di effettuare interventi repressivi senza entrare in condizioni di pericolo per sé e per gli altri». Il metodo adottato, quindi, secondo Tiozzo «si sta dimostrando sempre efficace e sicuro, e sarà utilizzato anche nel prosieguo della stagione balneare, con lo scopo primario di arrecare il maggior danno ai consessi criminali senza mai determinare rischi all'utenza del litorale né situazioni che possano compromettere l'ordine pubblico».
Tuttavia nel pomeriggio, anche dopo l'intervento della Polizia Locale, la zona compresa fra le torrette 5 e 6 ha continuato a essere popolata di venditori irregolari e di acquirenti: «Una riflessione è quindi doverosa - commenta il dirigente Michele Tiozzo - perché se dopo i sequestri delle ultime 48 ore, compreso un intero deposito colmo di merce tenuto con la complicità di soggetti locali, sono ancora presenti venditori e banchetti nella zona, significa che i centri di stoccaggio sono presenti sul territorio e sono capienti. Non è perciò possibile che la merce si muova in così elevate quantità senza che nessuno veda nulla. La Polizia Locale sporge pertanto un appello ai cittadini responsabili, affinché segnalino al Comando o alle altre forze di polizia qualsiasi situazione sospetta che possa consentire di individuare i depositi di merce irregolare nascosti all'interno del territorio urbano».
STRETTA SUI CONTROLLI, SCOPERTO IERI A SAN FELICE UN GARAGE RICOLMO DI MERCE DEPOSITATA DAI VENDITORI IRREGOLARI SULLA SPIAGGIA
L'imponente operazione interforze che ha avuto luogo ieri per stroncare il commercio non autorizzato sulla battigia di Sottomarina ha portato alla scoperta di un garage colmo di 7mila articoli destinati alla vendita, ubicato nella zona di San Felice. La struttura è nella disponibilità di un residente del luogo, il quale gestisce anche un parcheggio nei pressi della diga.
L'azione congiunta della Polizia Locale di Chioggia e della Guardia di Finanza di Venezia e Chioggia, anche con l'ausilio di un elicottero delle Fiamme Gialle che ha volteggiato per buona psrte della giornata, ha consentito il sequestro di 1100 articoli, tra cui alcuni accessori con marchi contraffatti e quindi soggetti a specifica disciplina penale. Particolare attenzione, con una conseguente stretta nei controlli, intanto viene posta all'ipotetico abuso di licenze ottenute in maniera regolare, che possono diventare appoggio per i banchetti improvvisati dai venditori illegali. Sempre nella mattinata di ieri, intanto, forze di polizia con oltre dieci effettivi in borghese hanno perquisito uno straniero piuttosto attempato in piazza Europa, al capolinea degli autobus extraurbani, e lo hanno invitato a salire nella vettura di servizio con loro.
L'azione congiunta della Polizia Locale di Chioggia e della Guardia di Finanza di Venezia e Chioggia, anche con l'ausilio di un elicottero delle Fiamme Gialle che ha volteggiato per buona psrte della giornata, ha consentito il sequestro di 1100 articoli, tra cui alcuni accessori con marchi contraffatti e quindi soggetti a specifica disciplina penale. Particolare attenzione, con una conseguente stretta nei controlli, intanto viene posta all'ipotetico abuso di licenze ottenute in maniera regolare, che possono diventare appoggio per i banchetti improvvisati dai venditori illegali. Sempre nella mattinata di ieri, intanto, forze di polizia con oltre dieci effettivi in borghese hanno perquisito uno straniero piuttosto attempato in piazza Europa, al capolinea degli autobus extraurbani, e lo hanno invitato a salire nella vettura di servizio con loro.
Iscriviti a:
Post (Atom)