lunedì 4 novembre 2013
ANCORA PROBLEMI PER LE CASE ATER DI CAVANELLA D'ADIGE
La consegna ufficiale degli appartamenti ATER avvenuta lo scorso 8 agosto 2012
INTERVENTO DEL GRUPPO COMUNISTA IN REGIONE SU PROBLEMATICHE DELLE CASE ATER DI CAVANELLA D'ADIGE
Con una interrogazione alla Giunta Regionale, il Consigliere Pietrangelo Pettenò (Rifondazione Comunista - Sinistra Veneta) porta alla ribalta il problema delle case ATER di Cavanella d'Adige in Via del Bosco 50, inaugurate come "Case Modello" e consegnate nell'agosto dell'anno scorso agli inquilini, ma in realtà prive di allacciamenti fognari, tanto che si è dovuti ricorrere alla costruzione di un depuratore in emergenza.
"Ater e Comune di Chioggia si sono fatti carico dei costi di gestione di tale depuratore per il primo anno (circa 15 mila euro) - ricostruisce Pettenò - dopo un anno, l'Ater, unilateralmente, ha messo in carico alle famiglie assegnatarie la spesa per il depuratore: queste si trovano ora a pagare mediamente 2000 euro di spese condominiali, di cui più della metà sono riconducibili alle spese per il funzionamento del depuratore".
Pettenò chiede alla Giunta Regionale un intervento diretto presso l'Ater di Venezia perché si accolli le spese di gestione del depuratore in questione.
"E' inconcepibile che nuovi alloggi Ater siano sprovvisti di allacciamenti fognari - denuncia Pettenò - e trovo ingiusto riversare sugli assegnatari, molti dei quali privi di reddito, il costo di scelte incomprensibili".
Rifondazione Comunista di Chioggia auspica un intervento in tale senso anche da parte dell'Amministrazione Comunale.
comunicato stampa di Rifondazione Comunista
video d'archivio della consegna
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Pur condannando l'errore di non avere provveduto al collegamento fognario, costruendo un depuratore con conseguenti elevati costi di gestione, vorrei evidenziare che rendere la vita troppo facile almeno ad almeno una parte consistente delle persone assegnatarie degli alloggi, non gli aiuta certamente ad uscire da un assistenzialismo per non dire parassitismo cronico.
RispondiEliminaLoro almeno una casa l'anno avuta, c'è molta gente che vive in condizioni critiche, vuoi per vergogna o per orgoglio personale non hanno il coraggio di umiliarsi per cercare di ottenere un alloggio.
l'assegnazione degli alloggi a chi si trova in difficoltà dovrebbe essere concessa per un periodo limitato alla situazione contingente, stabilendo un tempo massimo, primo per stimolare l'inquilino a rimettersi in carreggiata, ovviamente mi riferisco sempre per chi non ha patologie fisiche che gli impedisca di lavorare
Dal mio punto di vista le stesse persone che ho sopra citato sarebbero sicuramente in grado di pagarsi le spese condominiali, considerato che l'eventuale affitto non credo sia per gniente elevato.