venerdì 3 aprile 2015

PROTESTA DEGLI OPERATORI DEL CENTRO: RIAPRITE I GABINETTI


Alcuni operatori economici del centro storico di Chioggia venerdì mattina hanno criticato pubblicamente il perdurare della chiusura dei bagni pubblici siti in rione Sant’Andrea nei pressi omonima torre. “ Giorni fa è arrivata una scolaresca di ragazzi milanesi - ha esordito Armido Tiozzo - ristoratore - alcuni dei quali hanno utilizzato le calli per le loro necessità fisiologiche, pensiamo che una città come Chioggia, ci definiamo città d’arte, non abbia una struttura dedicata per queste necessità “ Gli storici bagni pubblici del centro storico di Chioggia erano chiusi da moltissimi anni, poi circa due anni erano stati riattivati dall’amministrazione Casson con una discreta spesa per ristrutturali e dotarli di porte e serrature automatiche, ma poche settimane dopo erano tornati ad essere fuori servizio a causa degli atti vandalici. “ Abbiamo ripristinato per ben tre volte - risponde l’assessore ai lavori pubblici Riccardo Rossi - i bagni pubblici di campo Sant’Andrea, purtroppo per ben tre volte sono stati danneggiati, ora stiamo ripensando di riaprirli dotandoli anche di video sorveglianza ma bisognerà anche capire se la spesa da sostenere sia per il ripristino che per il mantenimento ne valga effettivamente la pena, non è che si dica di non riaprirli si dovrà però fare delle valutazioni “. Per la maggior parte degli operatori del centro storico una città che si rispetti dovrebbe avere dei bagni pubblici che, per inciso, sono anche segnalati nelle cartine turistiche della città. D’altro canto, c’è anche da dire, che nel resto d’italia, per esempio in piazzale Roma a Venezia la fruizione del bagno pubblico costa 1,50 euro mentre bere un caffè o un bicchier d’acqua in qualsiasi bar del centro storico costa circa un euro e nessun esercente nega l’utilizzo del w.c. a chi consuma.

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