Da mesi ormai nella laguna del Lusenzo viene segnalata la presenza di relitti galleggianti che invece di diminuire, con il loro giusto recupero, aumentano e vengono abbandonati a se stessi. La situazione si fa ogni giorno più pressante specie in corrispondenza del ponte Cavanis e di quello in legno parallelo, ormai in disuso da anni, e utilizzato come ormeggio oltre che d’estate per la pesca notturna alle seppioline. Quando la marea si alza, notano i pescatori, si fa veramente fatica ad accorgersi in special modo di una barca affondata messa di traverso, che chiude l’unico passaggio più profondo e adatto al passaggio delle imbarcazioni. Di recente è stato anche legato uno scafo inservibile sotto il ponte Cavanis stesso, che sta diventando appunto un luogo di concentrazione di natanti in disarmo. Fra l’altro lo stesso ponte di legno appare pericolante, mancante di assi e con fori in diverse parti: d’estate soprattutto i turisti lo percorrono incuriositi, incuranti del rischio. Negli anni scorsi un tubo galleggiante caduto era stato recuperato dai vigili del fuoco, ma ben diversa sarebbe la difficoltà di una eventuale operazione simile, qualora dovesse naufragare il ponte a pezzi.
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