venerdì 8 febbraio 2019

NUOVO FRONTE A PUNTA POLI: ESPOSTO DEI RESIDENTI CONTRO LA PERMANENZA DEL PUNTO DI SBARCO, "È SENZA TITOLO PER STARE LÀ"

Non si è ancora spenta l’eco della riunione che ieri pomeriggio in municipio ha visto coinvolta l’amministrazione assieme ai residenti di punta Poli, che questi ultimi aprono un nuovo fronte. Un gruppo di cittadini infatti ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, preoccupati per la realizzazione nell’isola del punto di sbarco e di conferimento dei rifiuti pescati accidentalmente: i relativi progetti, approvati dalla giunta comunale e trasmessi alla commissione di Salvaguardia, sono stati licenziati con parere favorevole rispettivamente nel 2014 e nel 2015 e realizzati sopra oltre 60 mq di terreno.
L’intervento però avrebbe dovuto essere limitato a due anni, in quanto veniva richiesta al Comune l’approvazione di uno strumento urbanistico coerente (piano del centro storico o variante al PRG): al termine del periodo, le due strutture avrebbero dovuto essere rimosse nel caso il Comune non avesse provveduto a regolamentare la zona. «Non ci risulta che nell’arco di due anni l’amministrazione abbia approvato varianti che permettessero la manutenzione delle due opere nel corpo dell’isola Cantieri», scrivono gli abitanti di punta Poli. «Ci chiediamo quindi se le opere in questione siano prive di titolo, essendo in contrasto con la pianificazione urbanistica vigente. Perciò chiediamo all’autorità giudiziaria che venga svolta ogni indagine e accertamento alfine di verificare se le opere già realizzate siano supportate da una coerente pianificazione urbanistica».
Il PRG vigente qualifica la zona di “interesse paesaggistico ambientale, ancorché degradata e di difficile accesso”, con destinazione residenziale e produttiva. Il vasto terreno abbandonato prospiciente il Lusenzo viene destinato a verde pubblico per riqualificare l’area residenziale e a integrazione degli approdi turistici. Un piano particolareggiato prevede la possibilità di incrementare i volumi del 20% finalizzati a valorizzare edifici esistenti, ed è permessa anche la manutenzione straordinaria senza cambio di destinazione d’uso.

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