L’anno scorso era successo al vescovo Tessarollo, ieri a don Vincenzo Tosello. Entrambi sono stati insultati da un gruppo di giovinastri, mentre passavano in Riva Vena o nelle vicinanze, ma quanto accaduto ieri è particolarmente grave, in quanto si è trattato di una vera e propria persecuzione nei confronti di una persona fisicamente debole, con qualche acciacco legato all’età che, in conseguenza all’accaduto, si è anche sentita male.Verso le nove di giovedì mattina, don Vincenzo stava percorrendo il ponte Scarpa dove, da qualche tempo, staziona un gruppetto di ragazzi di pessima fama.
Al passaggio del sacerdote i ragazzi hanno cominciato a insultarlo, più o meno come era capitato a monsignor Tessarollo un anno fa quando si era sentito dare del pedofilo da Marco Penzo, altro protagonista della microcriminalità di Riva Vena. al tempo Tessarollo non aveva reagito ma aveva, in un secondo tempo, raccontato sul suo profilo Facebook ciò che era accaduto.
Questa volta, alle offese ricevute, don Vincenzo non è stato capace di tacere e, anzichè allontanarsi dai ragazzi, si è voltato verso di loro gridando “Non dovete parlare così” e ha cercato di raggiungerli, a piedi, mentre quelli, sempre insultandolo, più veloci di lui, si spostavano verso calle Rugoli.
Si sono fermati ad aspettarlo e, quando Tosello è arrivato, lo hanno spintonato, rischiando di farlo cadere malamente.
Nelle vicinanze c’era anche Marco Penzo, a quanto ci riferiscono alcuni testimoni ma, nonostante i guai che ha causato altre volte, in questa occasione si sarebbe limitato a guardare.
Anche un’altra persona si era accorta dell’aggressione, Diego Ardizzon, titolare della cicchetteria Nino Fisolo, corsa immediatamente in suo aiuto. «Lasciatelo stare, andate via» ha urlato ai ragazzi, prendendo don Vincenzo sottobraccio e accompagnandolo al suo locale, dove gli ha offerto un bicchiere d’acqua facendolo accomodare per dargli il tempo di riprendersi dall’agitazione.
Ora, come tutti sapete Andrea Comparato, la mente di Chioggia Azzurra, non ha alcuna simpatia per don Vincenzo, ma trova vergognoso che dei giovanotti, nel pieno degli anni e delle loro forze, abbiano potuto permettersi di maltrattarlo in quel modo, mettendo, forse, a rischio, anche la sua vita.
A don Tosello, Comparato dice quello che ha detto sempre a tutti: bisogna denunciare: ogni atto, ogni episodio, ogni prepotenza va denunciata.
In quella zona ci sono sei telecamere che sorvegliano le calli, quindi ci sono le prove per incastrare i prepotenti che lo hanno aggredito e che, se non denunciati, potrebbero farlo ancora.
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