Alle ore 7.30 di stamane un individuo a volto coperto, parlando in italiano, ha minacciato con un coltello la titolare del caffè Planet in via Marco Polo a Sottomarina e si è fatto consegnare l'incasso che al momento ammontava a circa cento euro. La donna ha sporto denuncia all'arrivo degli agenti di polizia, alle 10 circa. Veramente a stretto giro di tempo, le forze dell'ordine sono state in grado di identificare il malvivente, un chioggiotto (non si tratta di Bruno Duse, salito di recente agli onori della cronaca nera per reati analoghi) che è stato poi denunciato a piede libero una volta trascorsa la flagranza. L'uomo ha potuto contare su alcuni complici: anche attorno a questi si stringe il raggio del lavoro della polizia.
Probabilmente si tratta delle stesse persone che nel corso della notte hanno messo a segno altri due colpi: alle 4 in fondamenta canal Lombardo è stato “visitato” il negozio Iperfrutta di Pan Chun Yan, in arte Thomas, il negoziante cinese che con la sua famiglia già altre volte era finito nel mirino dei ladri. Stavolta uno o più balordi hanno spaccato la vetrata d'ingresso, procurandosi anche ferite come si è potuto evincere dalle macchie di sangue sulla cassa e nei banchi della merce. Il misero bottino è costituito in una lattina di coca cola, dal momento che la notte la cassa rimane vuota anche degli spiccioli. Thomas e la moglie hanno presidiato il negozio in attesa dell'arrivo della polizia.
Il secondo furto in ore piccole è stato compiuto poco dopo al Caffè degli Artisti in viale Padova a Sottomarina, dove alle 4.30 circa è stata prelevata la cassa con cento euro all'interno; il bar ha subìto più danni nell'effrazione che non ai propri ricavi. In questo caso si sono presentati subito i carabinieri della vicina compagnia. Inoltre, nella notte tra venerdì e sabato era stato segnalato un tentato furto anche alla libreria Il Leggio (dove i ladri non sono però riusciti a entrare), al MaxiZoo, ad un negozio in piazza Europa e al Bora Bora sul lungomare: già allora gli inquirenti supponevano si trattasse di un gruppetto circostanziato, che oggi può dirsi almeno parzialmente sgominato. Ed è facile ritenere, per la natura dei reati, che le indagini convergano attorno all'ambiente del consumo di droghe pesanti.
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