martedì 16 gennaio 2018

REVOCATA L'ACCOGLIENZA AL GAMBIANO MANESCO, ORA A PIEDE LIBERO. PRESTO I BENEFICI TOLTI ANCHE AD ALTRI

La Prefettura di Venezia ha revocato i benefici dell'accoglienza nel suolo nazionale a Mohammad Jata, il 21enne gambiano che qualche giorno fa aveva aggredito tre agenti di polizia in due diverse circostanze. Jata quindi non ha più diritto a essere ospitato nella struttura in cui risiedeva -ovvero il Bragosso di Sant'Anna- e la propria pratica per la richiesta di asilo politico passerà in coda a quelle degli altri migranti che non sono incorsi in simili misure. Il permesso di soggiorno dell'africano scadrà il prossimo 28 febbraio e fino a quella data potrà rimanere in Italia a piede libero; sul suo capo pende comunque la condanna a un anno inflittagli dalla giudice Capriuoli per l'aggressione a un agente di polizia a Sottomarina, che ha causato a quest'ultimo la lussazione della clavicola e un mese di prognosi. Jata ha poi inveito contro altri due poliziotti l'indomani all'interno della questura di Santa Chiara a Venezia, ma è stato assolto dall'accusa di resistenza. Intanto si apprende che anche altri africani alloggiati al Bragosso sono vicini alla sospensione dell'accoglienza, dopo la rissa causata lo scorso dicembre contro un'operatore sociale e le ulteriori proteste delle settimane successive.

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