Ai margini del rendiconto quinquennale dell'Ipab, sabato mattina, Chioggia Azzurra ha raccolto la testimonianza di una signora che asserisce di essere costretta a vivere assieme alla figlia in due stanze dentro un “palazzone” a via Barbarigo. Una sistemazione di fortuna, ben al di sotto dei normali standard per l'erogazione della corrente elettrica, dell'acqua e del riscaldamento. La donna, a nome Gioia Paternostro, non ha ancora raggiunto l'età della pensione e versa in precarie condizioni di salute, mentre la figlia Silvia è ancora senza lavoro: dicono di tirare avanti con 300 euro al mese, nonostante la loro situazione sia apparentemente nota alle autorità, dopo anni di domande e carte bollate. L'appello ai servizi sociali è di valutare la situazione, avanzando per madre e figlia le ipotesi di una nuova ubicazione, più salubre e fornita dei minimi comfort: per quanto tutti sono a conoscenza delle difficoltà di reperire immobili da adibire a edilizia residenziale popolare in mano pubblica, e soprattutto di derogare alle graduatorie degli aventi diritto.
devono chiedere asilo come fanno i profughi, così anche a loro concederanno una villetta a schiera a Cavanella
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