giovedì 9 agosto 2018

DUE INDAGATI PER LA MORTE DI ANNA: IL FIDANZATINO E UN EX EROINOMANE. LA POLIZIA INDAGA SULLA "BOMBA" DI FARMACI

Anna Boscolo Berto uccisa da un cocktail di metadone e psicofarmaci. Mancano ancora gli esiti dell'autopsia effettuata oggi pomeriggio, di cui tener conto, ma i medici specializzati della Polizia Scientifica di Venezia -avendo escluso la presenza di lesioni esterne- propendono per l'intossicazione acuta quale causa fatale alla 19enne di Sottomarina: in virtù delle approfondite indagini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chioggia, due persone sono state iscritte nel registro degli indagati in riferimento alla morte della giovane, trovata senza vita nella tarda mattinata di lunedì 6 agosto in un appartamento di via Bergamo. Sono un 22enne -iniziali F.R.- nella cui casa Anna ha trascorso le ultime ore, e un altro ventenne, L.S., con cui la ragazza aveva iniziato da un mese una relazione sentimentale: entrambi sono noti alle forze dell'ordine in quanto già consumatori di stupefacenti, circostanza che ha provveduto a indirizzare le indagini in un senso preciso. Al partner della giovane viene imputata l'omissione di soccorso ex articolo 593 del codice penale, mentre F.R. -gravato della stessa imputazione- è deferito all'autorità giudiziaria dovendo rispondere anche del reato di cui all'articolo 586, ovvero la morte come conseguenza di altro delitto: cioè, in questo caso, la somministrazione di sostanze psicotrope.
I poliziotti, al lavoro incessantemente da lunedì e nel più stretto riserbo, hanno ricostruito l'iter dei movimenti e delle ultime frequentazioni: domenica 5 agosto Anna Berto, L.S. e altri amici hanno trascorso assieme la giornata, tra musica e drink. A tarda sera i due si sono recati in via Bergamo nella casa di F.R. che li aspettava: ancora non è chiaro se li avesse invitati o se fosse stata la fresca coppia a chiedere di essere ospite. I tre hanno passato la notte assieme finché alle 7.30 del mattino L.S. è uscito per andare al lavoro, cosa accaduta con provata certezza. Anna era ancora viva in quel momento? Probabilmente sì, dal momento che il malore “improvviso” fu notato ore dopo dal solo F.R., che ha contattato il 118 alle 11.22, quando ormai era già tardi. All'arrivo dei sanitari, la giovane giaceva ancora riversa sul letto in posizione supina, nella stanza di F.R: ormai impossibile ogni rianimazione. A mezzogiorno è arrivata anche la Polizia di Stato, che ha cominciato a interrogare F.R. e a perquisire la sua abitazione.
Nell'appartamento e nel garage di F.R. sono stati recuperati una confezione vuota di Xanax e quattro flaconcini di metadone, pure vuoti: quest'ultimo, in particolare, viene somministrato solo dietro prescrizione ospedaliera e rigorosamente a chi è sotto cura, per uso personale. F.R. infatti risulta essere seguito da qualche anno dal SERD di Chioggia, allo scopo di disintossicarsi dal consumo di eroina. Ma non sono gli unici elementi in mano agli agenti del Commissariato clodiense: al vaglio anche numerose testimonianze orali, riscontri oggettivi e soprattutto gli scambi di messaggi -definiti “interessanti”- tra i due protagonisti della vicenda, nelle ore antecedenti la nottata. Gli inquirenti non escludono ulteriori risvolti investigativi, in specie una volta acquisiti i rilievi dell'esame autoptico, svolto oggi alla presenza del medico legale e di quello della famiglia Boscolo.
Tante sono le domande cui ora bisognerà dare una risposta, e che animano i pensieri degli amici che partecipano alla fiaccolata in memoria di Anna, questa sera da piazza Todaro allo stabilimento balneare Sirenella. Tre su tutte: la ragazza era consenziente al momento dell'assunzione della “bomba” di farmaci? Poteva rendersi conto di ciò che stava succedendo alla sua salute, e rivolgersi in extremis a un soccorso medico? Se non è così, chi stava con lei l'ha abbandonata al proprio destino pur di evitare, egoisticamente, di incorrere nelle maglie di una inesorabile giustizia?

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