martedì 1 gennaio 2019

BOTTI DI CAPODANNO, ARRIVA TARDI L’ORDINANZA DEL SINDACO PER LIMITARLI (E NON PROIBIRLI)

Polemiche a Chioggia per la sostanziale concessione di sparare i botti di fine anno, in controtendenza rispetto alle vicine amministrazioni di Cavarzere e Mira. In tutta la città, anche prima della mezzanotte, gragnuole di fuochi d’artificio e petardi sono esplosi al cielo, assicurando un bell’effetto pirotecnico ma mettendo a rischio la salute degli spavaldi tiratori, oltre che quella dei passanti e degli animali, chiamati a un autentico slalom per evitare i luoghi più pericolosi. C’è da dire che solo ieri, 31 dicembre, nell’albo pretorio del Comune è stata pubblicata l’ordinanza del sindaco Ferro, la quale prescriveva il divieto di utilizzare polvere pirica a una distanza inferiore a 150 metri da ospedali, case di cura e di riposo e dal canile, oltre che in adiacenza a cassonetti e depositi di materiale infiammabile, o legno e sterpaglie.
La proibizione era estesa anche all’area dell’evento principale, ma lasciava larghe maglie all’interpretazione più permissiva, autorizzando espressamente l’uso di articoli pirotecnici salvo il periodo immediatamente antecedente la scorsa mezzanotte e fino alle 3. Con un preavviso di così breve durata, senza la pubblicità garantita dagli organi d’informazione (e senza contare le difficoltà di organico della polizia locale), è facile comprendere come il divieto sia stato largamente disatteso, specie in una città come Chioggia particolarmente “sensibile” al fascino dei fuochi e degli spari. Anche se il ferito più serio della provincia si è registrato a Dolo, dove un 58enne ha subìto danni alla mano per aver raccolto da terra un petardo inesploso, ferendosi.

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