martedì 16 aprile 2019

DOPO LA TRAGEDIA DI NOTRE DAME, ANCHE A CHIOGGIA CI SI CHIEDE: E SE SUCCEDESSE QUI? LA BARCA DEI VIGILI DEL FUOCO È FUORI USO

Anche noi, come il resto del mondo, siamo ancora scossi dalle terribili immagini della chiesa di Notre Dame a Parigi, parzialmente divorata dal fuoco. Non occorre averla visitata per rendersi conto della sua magia, ma avendolo fatto risaltano ancor più i ricordi e il pianto per ciò che è andato distrutto, si spera non in maniera definitiva. Parigi è Parigi e Chioggia è Chioggia, ma ad esempio anche la prima struttura della chiesa di San Domenico risale al XIII secolo, e la sua permanenza sull'isola rende necessario pensare che -ove mai dovesse accadere qualcosa di angosciante- ai vigili del fuoco sarebbe necessaria almeno un'imbarcazione per raggiungere il sito in tutti i suoi lati.
Ebbene, da otto mesi l'unica barca in dotazione alla caserma di Chioggia non è più disponibile, e la cavana davanti riviera Caboto è desolatamente vuota: lo scafo infatti è stato portato in riparazione e non è più tornato. L'esigenza del natante per i pompieri si è rivelata pressante già negli scorsi giorni, quando una bricola galleggiante era alla deriva lungo il canale San Domenico esterno, e nelle operazioni di recupero del corpo del povero Sante Poncina dal canale Fossetta. Per cui è la collettività a rivolgere un appello a chi può intervenire: riportate la barca dei vigili del fuoco a Chioggia e in attività, di modo da consentire di svolgere al meglio il loro preziosissimo servizio.

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