domenica 15 agosto 2021

ORMEGGI ABUSIVI: CITTADINO CON REGOLARE CONCESSIONE INVIA PEC AL DIRIGENTE FAVARETTO PERCHÈ ESEGUA I CONTROLLI

 

foto di repertorio: ormeggi regolari 


Giunge segnalazione da parte di un concittadino, concessionario di un posto barca in Canal Vena, il quale lamenta una pesante situazione di abusivismo sul lato sud dello stesso, nei pressi dell’area occupata dalle imbarcazioni storiche a fianco del museo.

Imbarcazioni abusive e spesso ormeggiate un modo da intralciare la navigazione.

La segnalazione riguarda anche alcune barche ormeggiate a pacchetto con le barche storiche di proprietà del museo, compremettendone le strutture, creando danni che si sommano a quelli dell’incuria di chi dovrebbe gestirle. Infatti il moto ondoso provocato dal transito delle imbarcazioni fa si che i loro scafi si scontrino e botta dopo botta i legnami possono risentire degli urti continui, creando il rischio di falle e di conseguente, probabile, affondamento.



Ci sono posti occupati da barche prive di concessione che sono state lasciate affondare e che ora, poggiate sul fondo, stanno lentamente ma inesorabilmente scivolando verso il centro del canale, diventando pericolose per la navigazione. Chi transita su quel tratto di canal Vena spesso deve fare molta attenzione per evitare le imbarcazioni lasciate a se stesse, ormeggiate dove non dovrebbero. Sarebbe il caso che SST, la partecipata che gestisce le concessioni, facesse una ricognizione dell’area, ripulendo il tratto da ciò che non è stato assegnato regolarmente, in modo da permettere il ritorno a una navigazione regolare e sicura. Ciò anche nel rispetto di chi è invece in regola con i pagamenti, il quale, vedendo l’accettazione di certi atteggiamenti, potrebbe essere disincentivato a continuare a mettersi in regola. L’abusivismo crea un danno estetico alla città oltre che un danno economico, lasciando barchini semi affondati e in condizioni certamente non idonee alla navigazione in uno dei punti più belli del canale, fotografato dai turisti che entrano a Chioggia e che mostrano in giro per il mondo immagini non certo edificanti nel caso in cui nell’inquadratura finisse un relitto o ciò che ne resta. A onor del vero molti proprietari dei barchini che non pagano la concessione sono persone che ben volentieri pagherebbero per l’ormeggio in moli meno costosi del centrale Canal Vena. Si tratta anche di imbarcazioni molto vecchie con motori di bassissima potenza, usate saltuariamente come passatempo. Basterebbe creare un molo decentrato, come quelli già esistenti tra il ponte dei Cavanis e il ponte che porta ai Saloni da Val da Rio, dove le concessioni possano avere prezzi popolari. Si potrebbero in tal modo togliere dalla vista le imbarcazioni ora abusive, e più vetuste, liberando nel contempo il canale e rendendo più agevole la circolazione. Vero è che chi di competenza dovrebbe fare una ricognizione atta a togliere dai fondali i battelli affondati. Se quelli in legno nei decenni vengono inglobati senza apparenti danni irreparabili dell'habitat lagunare (le vernici e i colori dello scafo verranno comunque a disciogliersi nell’acqua con conseguenze sulla sua salubrità), quelli in vetroresina costituiscono una fonte di inquinamento ben peggiore, soprattutto se sono stati lasciati cadere sul fondo ancora armati, soprattutto del motore.

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