Il polistirolo che continua ad essere sballottato da un canale al Lusenzo per poi terminare la corsa sull’area dell’imbarcadero o sugli scivoli, sta diventando una piaga per il territorio. Il vento lo trascina ovunque e il resto lo fa la corrente. Fatto sta che le cassette di polistirolo per il pesce, di quelle si tratta, stanno diventando una presenza fastidiosa e pericolosa per la nostra città. La provenienza è dalla zona del mercato ittico dove non si trovano solo i pescatori, i quali scaricano il prodotto appena pescato, ma anche i commercianti del settore ittico. Poca importa ha chi sia a buttarlo, sarebbe importante convincere chiunque a riservare maggior attenzione al proprio rifiuto.
Ora, uno studio condotto da un gruppo di ricercatori, ha scoperto che il sole aiuta la degradazione del polistirene, riducendola dai millenni stimati precedentemente a soli secoli o decenni. Il Polistirene può essere riciclato ma, di fatto, molto rifiuto in questo materiale finisce nei corsi d’acqua, causando preoccupazione tra esperti e studiosi degli ambienti marini. Alcuni studiosi vorrebbero mettere al bando il polistirolo sul quale sono stati condotti, comunque nteressanti test di laboratorio.
Sotto l'azione di una lampada che imita la luce del sole, il polistirene si è disgregato rilasciando i suoi componenti, carbonio e anidride carbonica, il primo si è dissolto senza particolari conseguenze, mentre la quantità di anidride carbonica che viene rilasciata non ha un ruolo determinante nei processi inerenti al riscaldamento globale. Seppur la natura del carbonio che si produce durante il processo di disgregazione non sia chiara e gli studi vadano approfonditi, sembra che il polistirolo non sia il peggiore di tutti i mali.
Forse il danno ambientale maggiore è quello prodotto dalle plastiche, le quali vengono ridotte a particelle dall’azione congiunta degli elementi naturali, sole, vento, acqua.
Queste, una volta che sono inghiottite dagli abitanti del mare risalgono la catena alimentare, finendo sulle nostre tavole, nel sale marino e in vari alimenti e bevande.
Che si tratti di polistirolo o di plastiche in genere, l’unica soluzione che l’uomo ha per combattere l’inquinamento, da polistirene, da microplastiche o da altro che può essere disperso nell’ambiente, è conferire correttamente il rifiuto.
Queste considerazioni, lette tra le pagine di internet, fanno dubitare che sarebbe meglio sostituire le cassette per il pesce in polistirolo con altre cassette in plastica.
Ma più che cambiare le cassette sarebbe da cambiare la testa delle persone che si ostinano a depositarle sul selciato in balia dei venti.
In ogni caso oggi due volontari muniti di una rete, di guanti e sacchi hanno ripulito l’anello del Lusenzo nella parte più soggetta al deposito del polistirolo, togliendo di mezzo contenitori o pezzi degli stessi, che, se anche verranno disgregati dal sole in meno tempo di quello che si supponeva, non trovano certamente una corretta collocazione ovunque la brezza o la corrente decida di portarli.
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