mercoledì 16 ottobre 2019

MASSIMO ROSSI COLPISCE ANCORA: L'EX TRUFFATORE DELLA GELATERIA CARPE DIEM A GIUDIZIO PERCHÉ SI FINGEVA MEDICO SENZA AVERNE TITOLO

Una situazione surreale, di criminalità a 360 gradi, emerge dalle indagini relative a Massimo Rossi, l'ex contitolare della gelateria Carpe Diem di Chioggia, sul cui capo pende un rinvio a giudizio nel 2020 da parte della Procura della Repubblica di Treviso per esercizio non autorizzato della professione, sostituzione di persona, false generalità, truffa, appropriazione indebita. L'uomo -37 anni di Resana, ora irreperibile- tra il 2013 e il 2015 ha infatti effettuato visite mediche e prescritto farmaci senza essere mai diventato dottore: Rossi non rilasciava ricette ma chiamava la farmacia per far acquistare medicinali ad almeno cinque pazienti, e non ha firmato il certificato di morte di una parente della fidanzata, stroncata da malore davanti ai suoi occhi. La circostanza ha insospettito i soccorritori del 118, che l'hanno segnalata ai carabinieri di Padova, i quali hanno scoperto anche che Rossi aveva soggiornato in alcuni alberghi senza saldare il conto.
Nel tempo, il 37enne si era spacciato anche come titolare di un'azienda di smaltimento rifiuti e archeologo: riusciva -non si sa come- a ottenere fiducia e apertura di credito, fino a quote di società e beni da pagare con assegni ovviamente scoperti. E così ha fatto anche a Chioggia, dove assieme alla fidanzata aveva truffato gli altri soci nella gelateria Carpe Diem sotto il Granaio, dove la donna lavorava: Rossi aveva offerto aiuto finanziario tramite la promessa di 45mila euro (poi mai versati) in cambio del passaggio delle quote societarie. Un anno fa l'atto notarile, che prevedeva anche la clausola a riprendersi le quote da parte della società Infinity: ma prima, l'odissea per dipendenti e fornitori che si sono visti non pagare due mensilità per complessivi 70mila euro trattenuti dall'uomo, e merce intascata quando era destinata alla società.
Inoltre non aveva mai pagato il plateatico né la TARI, per questo il Comune e Veritas avevano fatto chiudere l'esercizio la scorsa estate. Senza contare l'episodio dei frigoriferi lasciati aperti all'esterno con merce deperibile. I soci lo scoprono perché i dipendenti sono a secco e lo denunciano ai carabinieri di Camponogara: ora l'inchiesta si è allargata e coinvolge 38 persone informate dei fatti, chiamate come testimoni o parti lese. Il Carpe Diem, anche dopo la cacciata di Rossi, aveva subìto atti vandalici in momenti differiti, presumibilmente da parte di persone non pagate da questo individuo: dai serramenti cosparsi di colla agli ombrelloni del plateatico tagliati con forbici o coltelli. Sempre in città, denunce a Massimo Rossi sono piovute anche dai gestori del campeggio di Sottomarina dove viveva in un bungalow.
Tuttavia la gelateria Carpe Diem è faticosamente ripartita con gli altri soci, che dopo aver convocato Rossi in Tribunale stanno risalendo la china e ottenendo anche i primi riscontri di qualità: al Gelato World Festival di Barcelona il gusto Biancaneve dell'esercizio chioggiotto ha di recente conseguito il terzo premio grazie alla gelataia Olga Pinciuc. La fragranza è nata dal rosso di una mela e dal bianco del fiore di sambuco, con note esotiche di mango e frutto della passione, e la freschezza del lime e del limone. anche il gusto Black Mojito si era affermato nella frazione fiorentina del festival, direttamente al primo posto.

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