Da qualche tempo, coloro che necessitano di biglietti ferroviari in direzione Rovigo, Ferrara, Bologna etc. non possono usufruire appieno del distributore automatico installato alla stazione di Chioggia. La macchina infatti ha cominciato a respingere carte di credito e bancomat, accettando solo monete in metallo: già infatti le banconote erano escluse dal principio quale titolo di pagamento. Il risultato è che per chi non ha denaro spiccio -sempre più difficile in caso di percorsi lunghi- l'unica possibilità di soddisfazione risiede nella speranza che il bar della stazione sia aperto e fornito di biglietti almeno fino a Rovigo, per poi magari doverne fare altri entro un intervallo di coincidenza molto stretto se non inesistente. Anche la chance di acquistare il biglietto a bordo, dagli operatori di Sistemi Territoriali, è subordinata non di rado al pagamento di una ulteriore (e ingiustificata) sovrattassa di 5 euro, praticamente il doppio del costo iniziale. Il tutto dal momento che nessuno procede a sistemare la biglietteria automatica nonostante le numerose segnalazioni: è il segno che della ferrovia di Chioggia, oltre che della tratta Chioggia-Rovigo, non interessa più niente ad alcuno, e che l'abbandono pare essere considerato irreversibile.
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