Ancora una condanna per Massimo Doria, il 51enne chioggiotto protagonista di atti di stalking verso la ex moglie. La giudice Daniela Defazio del Tribunale di Venezia gli ha comminato ieri la pena di 9 mesi di reclusione, una sentenza ridotta rispetto alle richieste della pubblico ministero Alessia Tavarnesi, che puntava a 2 anni e 3 mesi: Doria è stato giudicato colpevole di una lunga serie di minacce e aggressioni avvenute dopo la fine della relazione, con appostamenti e danni all’uscio di casa della ex partner. La donna aveva paura di incontrarlo per strada e aveva cominciato a seguire corsi di difesa personale; il rapporto tra i due era degenerato quando Massimo Doria aveva perso il lavoro, circostanza che lo aveva messo ai margini della società assieme alla sua passione per l’alcool.
L’uomo aveva già scontato altri 8 mesi per analoghi reati, dopo che il 6 marzo scorso si era avvicinato di nuovo (in stato di ebbrezza) alla casa della ex, mentre nei paraggi stava transitando una pattuglia dei carabinieri che ha provato a farlo desistere: Doria ha strattonato i militari e ha fatto resistenza anche una volta in caserma, guadagnandosi un arresto con processo per direttissima. Anche gli anziani genitori erano state vittime della sua intemperanza: nel luglio 2013 vessava i due, ultraottantenni, per chiedere soldi (destinati al consumo di alcool), arrivando a rompere gli arredi di casa e tirare oggetti contro i balconi, con molestie anche ai vicini. I genitori esasperati lo avevano denunciato, ma all’arrivo degli agenti di polizia Doria li ha aggrediti, procurandosi un arresto per atti persecutori oltre che resistenza a pubblico ufficiale e porto d’arma da taglio, in quanto aveva con sé due coltelli.
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