Stretta finale per il trasferimento della grande cabina Enel da calle Manfredi alla Loggia dei Bandi. Lo scorso venerdì il Tribunale di Venezia, su istanza dell’avvocato Helem Ricardo che segue gli interessi della famiglia Camuffo (la quale ha vinto la lunga battaglia giudiziaria contro E-Distribuzione), ha intimato urgentemente al Comune di Chioggia di fornire tempi certi per il trasloco, attraverso la messa a disposizione dei locali dopo il parere favorevole alla concessione, espresso a luglio: il problema è che non è stato ancora compiuto il passaggio della polizia locale nel nuovo comando sito all’isola dei Saloni. Qualora l’amministrazione non dovesse accelerare l’esecuzione della sentenza, il Tribunale farà sgomberare comunque la cabina dai macchinari all’interno, che servono ben 400 utenze del centro storico. La causa si trascina ormai da cinque anni, e anche dopo la sentenza esecutiva -e i ricorsi di E-Distribuzione andati a vuoto- la soddisfazione delle esigenze dei Camuffo non è ancora arrivata: in entrambi i sopralluoghi dell’ufficiale giudiziario tutti gli strumenti erano ancora al loro posto, di qui è iniziata la procedura per ipotecare la cabina ed entrarne in possesso.
Contro il Comune fa fede anche un messaggio di posta elettronica certificata che l’avvocato Ricardo ha scritto il 30 agosto scorso per avere informazioni definitive riguardo i tempi, senza ottenere risposta. Rimangono le perplessità per la scelta della location: la Loggia dei Bandi è notoriamente un edificio storico, che dovrebbe essere adibito ad altra funzione (ad esempio ufficio turistico per il centro storico). Meglio si presterebbe allo scopo la scuola Principe Amedeo in calle Madonna, al momento sotto-utilizzata dai corsi d’italiano per stranieri; sta di fatto che Enel non è intenzionata ad acquisire un immobile sul mercato, e solo dopo l’autorizzazione l’impresa potrà iniziare i lavori per lo spostamento della cabina. Di fatto non si sa quando Sebastiano Camuffo potrà riavere il pieno godimento del suo immobile.
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