Diabete e rischio Covid consentono a Marco di Bella, il capo della banda di spacciatori arrestato il 6 febbraio scorso nell'ambito dell'operazione Tsunami, di uscire dal carcere per trascorrere agli arresti domiciliare il periodo che precede il processo. La decisione è stata maturata dal collegio del Riesame, ovvero le magistrate Sabrina Caruso, Claudia Gualtieri e Licia Marino, le quali hanno accolto l'istanza del legale Antonio Bondi.
Di Bella infatti, 52 anni, soffre di diabete e per ciò stesso aumenta il rischio di contrazione del virus in ambiente carcerario. Una prima richiesta era stata respinta a marzo dal giudice per le istanze preliminari, Andrea Battistuzzi: dopo perizia medica, Di Bella era stato recluso in una casa circondariale con centro clinico all'interno. Dai carabinieri inquirenti, Di Bella è ritenuto il vertice dell'organizzazione malavitosa, assieme a Raffaele d'Ambrosio. Il 52enne vanta anche possessi e partecipazioni societarie in Spagna.
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