lunedì 25 maggio 2020
SPACCIATORI ARRESTATI, ZAMBON SCAGIONA LA COMPAGNA: «HO SBAGLIATO IO». IDENTIFICATO UNO DEI LORO AMICI CHE HA RESISTITO ALLA POLIZIA
Valerio Boscolo
Nega le accuse Sabrina Fabris, la donna di 51 anni che venerdì sera è stata arrestata dalla polizia di Stato a Sottomarina, pochi minuti dopo aver consegnato a un cliente una dose con mezzo grammo di cocaina. La donna, pedinata dagli agenti, si era recata dal partner Marco Zambon che era assieme a una coppia di amici in via Trieste: ne è sorta una resistenza da parte di uno di questi ultimi, Valerio Boscolo, che ha anche procurato lesioni ai poliziotti.
Marco Zambon
Davanti alla giudice Sichirollo, sabato mattina al Tribunale di Venezia, lo stesso Zambon (48 anni) si è assunto ogni responsabilità per l'attività di spaccio: nel piccolo appartamento di circa 50 metri quadri in cui convive con la Fabris e il bambino di 5 anni loro affidato, nipote della donna, gli agenti hanno ritrovato un etto di cocaina e 15mila euro in contanti.
L'uomo, sottoposto agli arresti domiciliari, ha contattato Chioggia Azzurra per dichiarare che «parte di quella somma appartiene proprio a Sabrina, e non proviene dall'attività di spaccio». Zambon ammette le proprie colpe, asserendo di sapere di aver sbagliato: «L'ho fatto per aiutare la famiglia, lavoravo poi un incidente mi ha messo fuori causa. Voglio uscire da quests situazione e mettermi nella retta via».
L'avvocato Marco Seppi, che difende la coppia, ha chiesto il patteggiamento alla pubblico ministero Lucia d'Alessandro, nella misura di 2 anni e 8 mesi di reclusione per Zambon. L'udienza è stata rinviata all'8 giugno, nel frattempo proseguono le analisi del grado di tossicità e purezza della polvere bianca sequestrata.
Sabrina Fabris
Nonostante le evidenze penali l'abbiano colta in flagrante e pedinata, Sabrina Fabris (gravata di obbligo di firma) nega di essere stata la "corriere" o la tramite del passaggio con il cliente utilizzatore finale: «Non sono una spacciatrice - sostiene nel colloquio con Chioggia Azzurra - il "casino" lo hanno creato gli altri due (Valerio Boscolo e la persona che era con lui, ndr). Anzi la polizia ci ha trattato bene, nonostante dovesse fare il suo lavoro». La coppia ora teme per il destino del bimbo, che accudisce praticamente dalla nascita.
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