LA FONDAMENTA LUNGOLUSENZO SEMPRE PIÙ VALVOLA DI SFOGO PER PODISTI E CICLISTI. MA SONO TORNATI ANCHE I "RAGAZZINI TERRIBILI"

Da lunedì 4 maggio, con la sua riapertura alla circolazione ciclopedonale, la fondamenta che circonda la laguna del Lusenzo è tornata a rifiorire come prima del contagio. Complice il perdurare della contemporanea chiusura dell'intero arenile e della diga di Sottomarina, molti podisti, camminanti e ciclisti stanno scegliendo ogni giorno l'anello per la prediletta (e consentita) attività motoria di una primavera soleggiata, che per certi versi ha già in sé qualche crisma dell'estate.

Accanto però alla quasi totalità dei cittadini, giovani e meno giovani, che correttamente indossano mascherina e guanti, pur nella difficoltà di rispettare sempre il metro di distanza tra le persone lungo il marciapiede, sono stati segnalati diversi episodi di intemperanza adolescenziale.

In particolare, nella zona della cavana di legno adiacente alla cittadella scolastica di Borgo San Giovanni, le ore pomeridiane sono appannaggio di un nutrito gruppo di ragazzini tra i 12 e i 16 anni, che stazionano non sempre muniti dei dispositivi di protezione, arrivando anche a tuffarsi nell'acqua lagunare nonostante i rimbrotti dei passanti più adulti.

Spesso e volentieri le bici elettriche di questi giovanissimi intralciano la corsia ciclabile, e assembramenti sono stati notati -con analoghe modalità- anche dietro lo stadio Ballarin e nei pressi dell'ex campo sportivo di Santo Spirito a Sottomarina. Superfluo ricordare che anche da comportamenti non consoni delle nuove generazioni passa l'attuale restrizione alla libertà di tutti.